Ciao Marti,
Arrivo a lasciarti un piccolo parere su questa storia.
Prima, però, lasciami dire che solo tu, la regina del crack, potevi prendere in considerazione di scrivere di due personaggi che, apparentemente, non hanno nulla in comune (ma che possono essere, come hai dimostrato, legati dalla brama di vincere).
Ho apprezzato molto che l'intera battaglia, se tale vogliamo definirla, fosse improntata sul giocare d'astuzia e non sull'utilizzo della forza.
Sia Mysaria che Larys, infatti, non possiedono draghi né sono famosi per essere dei combattenti se li paragoniamo ad altri personaggi, eppure hanno fatto della loro mente un'arma altrettanto affilata e letale.
Mysaria appare immediatamente diffidente, ben consapevole di come giri il mondo e di come siano fatti gli uomini (e, siamo oneste, Westeros è davvero un pianto, in questo senso), per cui ho trovato credibile che considerasse le buone maniere, una presa in giro. Anche perché immagino che si sia abituata ad essere trattata come un oggetto.
Credo che anche la mancanza di componente sensuale abbia giocato un ruolo fondamentale. Quando Larys la lusinga, le parla, non lo fa per ottenere in cambio qualcosa che non siano preziose informazioni. E penso che lei, abituata ad approcciarsi e ad essere approvata dagli uomini principalmente per il sesso, sia rimasta spiazzata da questo aspetto. Perché può anche darsi che le sia capitato di essere attratta da qualcuno dei suoi clienti ma è anche vero che probabilmente l'attrazione si è spenta dopo che la passione ha preso il sopravvento ed è stata placata.
Con Larys questo non è successo perché è stata tutta un'attrazione psicologica, celata da un gioco in cui entrambi hanno rischiato la loro vita per far trionfare la propria regina.
Però poi, esattamente come tutti gli altri, anche lui la delude. Ed è ovvio che per Mysaria quei tentativi disperati di fornirle una spiegazione, la prova della propria innocenza, siano solo delle mere scuse che la fanno fremere per l'umiliazione - quella che ha subito dagli altri - e la rabbia - verso se stessa, per aver creduto che non tutti gli uomini fossero come Daemon.
L'autosabotaggio di Larys mi ha fatto molto riflettere, specie perché nella serie tv lui si è mostrato come un uomo lucido, freddo, estremamente calcolatore. Quindi non me lo vedo a compiere un simile azzardo.
Può anche darsi che lui lo abbia fatto per espiare la sua colpa verso Mysaria, anche se sono convinta ci sia molto di più dietro la morte di Aegon.
Inevitabilmente ho finito per pensare ad Alicent, alla donna che lui è sempre stato desideroso di servire. E forse mi odierai per questo che sto per scrivere ma penso che abbia ucciso Aegon per lei.
Probabilmente si è accorto che era in una situazione di svantaggio e che in nessun modo sarebbe riuscito a salvare la vita del re (e Alicent non ama forse i suoi figli più di se stessa?).
Il finale è amaro, con la sconfitta da entrambe le parti.
"Davvero tutti hanno Danzato soltanto per incoronare lui?"
Questa frase mi ha colpita molto perché, con una semplicità quasi brutale, sottolinei il risultato di quella guerra feroce tra Neri e Verdi, dove nessuno dei contendenti è riuscito davvero a vincere. L'unico che è riuscito a indossare la corona e a conservarla, dopo la sanguinosa faida tra Rhaenyra ed Aegon, è un bambino che non era destinato nemmeno lontanamente al trono, visto i tre fratelli che lo prevedevano.
Un bambino che, crescendo e diventando adulto, forse non ha mai voluto sedersi su uno scranno di lame per il quale la sua famiglia è quasi distrutta.
Ma torniamo a Mysaria e Larys ed evitiamo oltre di tergiversare.
La storia si conclude con una tinta meno fosca di quanto avevo preventivato. Perché c'è un lieto fine. E tu mi dirai che di Fungo non c'è da fidarsi ma io ho deciso di credergli.
Perché dopo tutto quello che hanno patito, questi due si meritano un po' di pace e serenità.
Un abbraccio,
Eli |