Ormai è assodato che la tua arcaicità è un caso disperato!
Mi spiace, ma “profferto”, non si può sentire, soprattutto in riferimento a Veronica, per come ci hai presentato il personaggio, cioè superficiale e dedito solo a sbavare davanti ai ragazzi come una fangirl e a seguire più la moda che uno stile di vita culturalmente abbordabile (questo è quello che mi è balzato all'occhio fin dalla sua prima apparizione), stona. Per carità, il personaggio è così perché deve esserlo, non è una critica personale a lei, ma piuttosto una critica al fatto che in questo modo la fai uscire dal personaggio.
A parte questo, ho qualche difficoltà a dare un'opinione positiva per la scena del bar. Se da un lato il coglionare di DeathMask è abbastanza da lui, anche se personalmente avrei calcato un po' di più la mano, perché qui mi pare un po' trattenuto, (in generale, i maschi, soprattutto quando stanno in compagnia, accentuano la loro naturale tendenza a fare gli idioti), Aphrodite invece è stato elegante ed educato come ci si potrebbe aspettare da un tipo come lui. Che poi nella realtà sia letale, è un dettaglio che viene fuori solo in battaglia!
La nota dolente della scena però, è stato l'arrivo delle due ragazze: Veronica è la croce della croce di questa sponda della fanfiction. Per quanto sia un personaggio a margine, che dà “colore” e che deve essere contrapposta alla normalità di Elisa per farcela sentire come “una di noi”, più me la trovo davanti, più mi pare uno di quei personaggi (adolescenti, studentesse, donne a inizio carriera, scegli tu) che riempiono gli anime giapponesi di ogni target; personaggi fatti solo di esclamazioni esagerate e reazioni spropositate. In questi giorni sto guardando l'anime “La corda d'oro” e Veronica potrebbe tranquillamente starci a suo agio in mezzo a quelle vipere superficiali. E purtroppo Elisa questa volta ci è andata a ruota. Ho notato che hai cercato di farle avere un atteggiamento più razionale, ma in questa occasione è stata quasi annullata da Veronica e per quanto i nostri eroi possano avere sguardi intimidatori (che non significa che facciano per forza paura), è stata troppo insicura.
Parlando ancora di queste due: ti avevo consigliato di riadattare tutto il pezzo che si svolge fuori dal locale, perché una volta che scrivi che Elisa prende per il braccio Veronica ed entrano, non ci puoi scrivere un romanzo nel tempo che arrivano al tavolo di DeathMask e Aphrodite. Quello è un pezzo che avresti dovuto rivoluzionare, o quantomeno spostare prima del paragrafetto sopracitato. Che so, magari mentre percorrevano la distanza tra il parcheggio e il locale, giusto per dar loro il tempo adeguato per quei dialoghi.
Altro punto dolente della scena è il pezzo a proposito della foto incriminata.
Come ti ho detto nei giorni scorsi, fotografare qualcuno a sua insaputa non è di per sé illegale, soprattutto se fatto in modo inconsapevole, tutt'altro discorso invece se si avesse intenzione di farne un uso pubblico; allora lì, per motivi di privacy ci sarebbe qualche restrizione, tipo l'obbligo di una liberatoria da far firmare e cose del genere! Ma l'argomento è complesso e articolato da rendere in una fanfiction. E comunque, chi mai pretenderebbe un realismo al 100% in una fanfiction? Già non lo si riesce ad avere nei libri dei romanzieri professionisti...
A questo proposito, le spiegazioni date da Aphrodite per spaventare le due ragazze sono un po' raffazzonate e io per prima mi stupisco della reazione stupefatta di DeathMask di fronte a questa specie di legalese maccheronico. Cioè, una persona normale (o un romano qualsiasi, visto che la scena si svolge a Roma) gli risponderebbe: “Ma che stai a di'?”, oppure, “ma vedi d'annattene, va!”, corredata dalla classica gestualità italica che tutto il mondo ci invidia.
Ci tengo a puntualizzare che non sono romana e mi scuso se ho storpiato il romanesco.
Ecco, una reazione simile sarebbe stata da acclamazione, quantomeno da parte mia! Ma visto che qui siamo di fronte a due ingenuotte, una addirittura che si spaccia per donna di mondo ma pare più una buzzicona a questo punto, si bevono la cazzata colossale e poi se la danno a gambe levate.
Ora mi sovviene il collegamento che la mia mente faceva inconsapevolmente con il nome Veronica: allo spectre di Lost Canvas che si era scontrato con Manigoldo! Coincidenza, oppure lo hai fatto apposta?
Parlare poi di “ho fatto una copia”, ai giorni nostri, non è un granché come furbata. O, per dirla come Veronica: non è un granché come mossa diabolica. Adesso, non ricordo bene che tipo di macchina fotografica avesse Elisa in quell'occasione, ma comunque, o ha il file orginale, oppure il negativo. Insomma, non è stata una grande perdita restituire la fotografia.
Anzi, strano che Aphrodite non abbia chiesto proprio del negativo o del file! Vabbé, ormai la scena è andata in scena (gioco di parole voluto!), ma sono più che certa che prima o poi ci ritornerai, perché una buona storia come questa merita la migliore cura possibile.
E passiamo al resto del capitolo!
Estia, questa donna che ne sa una più del diavolo e che ha fatto da mamma un po' a tutti. Ma sarà vero? Non riesco proprio a immaginarmela in quella veste con Saga (avrà saputo dell'esistenza di Kanon?), né soprattutto con Shaka! In effetti però, DeathMask è molto più facile da immaginarselo tra le sue grinfie a subire coccole e carezze e anche qualche scopettata in testa! Per quanto mi chiedo come avrebbe reagito il piccolo a quel tipo di comportamento, visto quello che mi hai raccontato di lui nel periodo pre-santuario.
Comunque, Estia mi fa pensare alla prozia che ti incarta il resto della torta da portarti a casa, dopo il pranzo della domenica. Una donna dal carattere forte, ma dolce, che per quanto conduca una vita severa e pia, non lesina di viziare le persone a cui vuole bene.
Questa seconda metà del capitolo è più uniforme e scorre in maniera più naturale. Il carattere positivo di Helena spicca in questo nuovo contesto, nel quale la vita radicalmente opposta del Sud le risulta straniante, ma al tempo stesso fa rinascere in lei la voglia di imparare, di vedere cose nuove. Insomma, di vivere! E tutto questo viene bene espresso, seppure a volte in tono un po' troppo sentimentale. Ma chi sono io per lamentarmene, quando ci sto cascando con tutte le scarpe nel sentimentalismo con la mia storia?
La versione “tenerona” di DeathMask quando si confida con Estia è ben resa. E poi, finalmente, arriva il clou del capitolo, che tutti noi stavamo aspettando. Un altro nodo che ti ha preoccupato per diversi giorni.
Come può reagire un personaggio di fronte alla donna che ama e crede morta? Eh, bella domanda.
Il rischio qui era di renderlo poco credibile. Qui non ci sono riferimenti che possano aiutarci a meno di cercarli in altre opere di finzione, che spesso ci fanno gridare alla “boiata”. Perché, diciamoci la verità, sì, anche nella vita reale potrebbe capitare, anche se in situazioni diverse, ma per quanto possiamo rifletterci su, non sapremmo come potremmo reagire finché non ci ritroviamo in quella situazione. E ognuno di noi prova a immaginarselo in modi diversi.
Direi che la reazione che hai scelto di far esprimere a DeathMask sia abbastanza verosimile per il personaggio che è, sia perché è reduce dal “perdono di Athena” (e sappiamo cos'ha passato) e non solo, ma soprattutto perché fin da bambino vede spiriti e fantasmi dappertutto. Con la mente e il cuore ancora un po' sfasati da questa sua nuova serenità, sarà in grado di distinguere la verità dai desideri del suo cuore?
Ecco. Immagino che per quanto fosse rassegnato a saper morta Helena ad Asgard, in un cantuccio ben nascosto del suo cuore sperasse di ritrovarla e ora che le è proprio di fronte, lo shock è stato tale da portarlo alla negazione.
Adesso dovrà solo metabilizzare la possibilità che lei sia davvero lì a portata di mano.
Ecco fatto!
Era da eoni che non scrivevo un commento così lungo, soprattutto nella parte critica. Ora, ti chiederai come mai dopo tutta questa pappardella io ti dia ugualmente una bandierina verde. Non lo faccio certo per amicizia, ché so che tu apprezzi molto di più la sincerità delle cose piuttosto che l'apparenza e questo mi ha permesso di scrivere la recensione con maggiore libertà, cercando naturalmente di tenere i toni bassi e limitare quasi a zero il sarcasmo, ché non sono proprio il tipo, ahimé. Dunque, la recensione positiva la meriti per la trama, che vale. Ma la prossima volta sarò ancora più severa!
Brava, per l'impegno e per la passione che ci metti nella tua storia. |