Ciao, cara!
Ora che è finita la challenge, ti lascio anche qui il mio giudizio. Ti ringrazio intanto per aver partecipato!
Questa è sicuramente una delle storie che ho preferito. Il pacchetto mi piaceva tantissimo, tant’è che fino all’ultimo sono stata indecisa se svilupparlo anche io – il fatto di avere poco tempo mi ha fatto virare poi verso tematiche a me più familiari.
Sicuramente hai fatto un ottimo lavoro con le caratterizzazioni. Tom si intuisce appena, resta schivo sullo sfondo, e, pur se presentato dalla prospettiva filtrata di Mirtilla, è reso senza sconti: una persona difficile da amare, un ragazzo che non sorride mai e mai le ha rivolto la parola. Non è difficile rintracciare il Tom dei libri in queste righe.
Ma è sicuramente con Mirtilla che hai dato il meglio di te. Innanzitutto devo dire che ho amato come tu abbia ribaltato il pacchetto. Hai fatto quello che secondo me è un uso praticamente perfetto del pacchetto: lo hai rispettato benissimo, ma ci hai aggiunto anche del tuo. La Mirtilla che descrivi è quella che l’autrice voleva: sempre con la testa fra le nuvole, sempre innamorata, sempre lamentosa e triste perché i ragazzi non le rivolgono la parola. Eppure tu le hai dato una notevole profondità: Mirtilla è infatuata, sì, ma è anche coerente e fedele. Sembra solo cotta di una sfilza di coetanei insignificanti, ma in realtà l’unico per cui è rapita non è altro che il suo futuro assassino. Hai fatto davvero un bel lavoro con lei e ne sono estremamente soddisfatta.
Ho adorato, poi, il finale. Il fatto che lei sia quasi contenta di essere morta, perché finalmente ha ottenuto l’attenzione del ragazzo dei suoi sogni (solo una tredicenne potrebbe pensarla così, ed è giusto così), e il fatto che Tom la guardi davvero solo quando diventa un fantasma – e probabilmente anche solo per un attimo, ma è abbastanza.
Non ti ho dato il punteggio pieno sostanzialmente per delle piccole sbavature: c’è qualche errorino di battitura, qua e là (sicuramente dato dalla fretta di consegnare, ma in una storia di sole 500 parole non voglio vedere neanche una virgola fuori posto), per il titolo, che non mi ha fatto impazzire, e anche per la questione del serpentese (non capisco bene se e quando Mirtilla l’ha sentito parlarlo, se quell’unica volta prima di morire o altre in precedenza. È un’inezia, ma è un punto che rimane un po’ oscuro e che mi ha dato da pensare).
L’ho trovata comunque una storia stupenda.
Un bacio,
Mary |