Ciao, ho cercato di aspettare il più possibile per leggere questo capitolo che per adesso è l'ultimo, ma alla fine non ce l'ho fatta più! Mi consola leggere che hai diviso il capitolo in tre parti, quindi forse il prossimo arriverà presto... almeno spero!
Hai raccontato in modo splendido la devastazione della base militare distrutta dai bombardamenti, i sentimenti di Christian di fronte alla brutalità della guerra che non ha rispetto di niente, che semina solo morte; l'unico modo per resistere in una situazione simile è la coesione e lo spirito di squadra tra i soldati e per Christian è molto importante ritrovare accanto Gwendoline (ora che sto scrivendo con tanto affetto la mia storia su Salvate il soldato Ryan sento ancora più forte il legame con questa tua storia e i suoi personaggi, le tematiche sono spesso simili e mi ci ritrovo tantissimo!), finalmente ristabilita. Mi ha fatto piacere anche ritrovare il generale Flores e mi ha emozionata tantissimo il modo spontaneo in cui Gwen lo ha accolto, nonostante lui sia sempre stato un uomo distaccato e severo che di sicuro non invita alla confidenza e agli slanci affettuosi, ma Gwen è così felice di rivederlo sano e salvo che non riesce a trattenersi. Mi sono preoccupata anch'io, però, quando lui ha chiesto a Christian di parlare in privato... però, anche se Flores vuole rimproverare Christian, non lo fa con la durezza con la quale era sempre stato solito trattare i suoi soldati. Hai scritto benissimo, è sembrato più simile ad un padre che, seppur severo con il figlio, vuole fargli capire dove ha sbagliato per il suo bene. E confesso di essermi anche commossa quando Flores ha nominato Isabel e la sua tragica morte davanti a Christian, in genere lui non vuole mostrare il suo dolore con altri, ma è come se in questo caso lo avesse fatto per giustificare una scelta che sa che Christian non condividerà. E Christian si rende conto che, in effetti, Flores è un uomo di buon cuore che ha perduto l'amore della sua vita e che forse si rimprovera tuttora per questo, e per quanto non trovi giusto il suo ordine non può fare a meno di provare empatia per lui.
Purtroppo, però, l'irruzione che Flores ha deciso, guidata da Beatriz e da Christian, è un salto nel buio, forse inevitabile, ma Christian è consapevole della ingente perdita di vite umane che porterà e nel suo cuore non può accettarlo, vorrebbe che potesse esserci un'altra strada, ma in guerra non è sempre possibile. Ho trovato comunque bello e nobile il fatto che Flores, seppur convalescente, abbia deciso di prendere parte all'azione, non vuole che i suoi uomini rischino da soli, ma non è una cosa così scontata, anzi, spesso i generali restano indietro e lasciano che siano le reclute a giocarsi la vita. Lui si rivede nei giovani soldati, rivede il ragazzo che era quando ancora sperava e sognava una vita felice con Isabel (in questo mi sono emozionata moltissimo perché Flores mi ha ricordato tantissimo il capitano Miller della mia storia!), e comunque in un certo senso si "riscatta" anche dando a Christian il comando dell'operazione, perché sa che lui farà in modo di preservare più vite possibili. E che bellezza la scena in cui Christian gli fa il saluto, ma Flores non lo accetta e invece gli stringe la mano, per fargli capire che in quel momento i gradi non contano, che lui è un suo pari e che anzi si sta mettendo nelle sue mani perché si fida di lui e delle sue capacità strategiche. L'uomo che aveva mantenuto il distacco con tutti fino a quel momento adesso sembra cambiato e non teme più di mostrare quello che prova e che pensa, ammira Christian, ha fiducia in lui e glielo dimostra con quella stretta di mano.
Davvero un capitolo pieno di emozione, nonostante l'amarezza delle scene di devastazione e l'ansia per l'operazione militare, ci regali comunque dei momenti intensi, di calore umano, di affetto e legami di stima, solidarietà e collaborazione tra i soldati.
Bravissima come sempre, spero davvero che il prossimo capitolo arriverà molto presto!
Un abbraccio!
Abby |