Ciao carissima^^
poche righe, che però esemplificano in maniera assolutamente precisa tutto il percorso di questa vicenda che per tante settimane mi ha tenuto col fiato sospeso, mi ha fatto gioire, mi ha fatto arrabbiare, rattristare, rallegrare e alla fine mi ha lasciato un bellissimo ricordo.
Entrambi i protagonisti hanno avuto il loro percorso, e alla fine sono giunti a una meta, ma soprattutto nella seconda parte della narrazione il focus si sposta su Adrian, che passa da ombra protettiva e protagonista della vicenda, con le sue vulnerabilità e i suoi scheletri nell'armadio.
Forse Noam è più disinvolto nel mostrare le proprie fragilità, forse è più in grado di non farsi schiacciare da esse, mentre una persona con la struttura di personalità di Adrian tende a nasconderle e a tenerle per sè. Non considero una cosa giusta e l'altra sbagliata, semplicemente sono due modi diversi di gestirle.
L'affinità reciproca, all'inizio relegata sullo sfondo e poi sempre più presente, spinge ognuno dei due a "migliorare" per l'altro, nelle migliori tradizioni del sodalizio virile. Mi piace molto il rapporto che alla fine si viene a instaurare fra loro, perché è esente da tutte quelle piccole "meschinità" che a volte si trovano nei rapporti di amicizia. No, qui abbiamo un rapporto davvero limpido, senza ombre, che arricchisce entrambi, e invece di appesantire alleggerisce rispetto alle inevitabili difficoltà della vita.
Grazie per questa bellissima storia, ammiro molto la tua capacità di analisi psicologica, che ci ha regalato una vicenda non banale, non scontata, ma soprattutto realistica, che spinge a pensare e a porsi domande.
Ancora complimenti, è stata davvero una bellissima lettura! |