I miei più sinceri complimenti. Sei riuscita a farmi empatizzare con dei soldati nazisti. Siegfried, vittima delle illusioni, convinto di star lottando e morendo per un qualche ideale superiore, incarnato dal fuhrer. E mathias, più adulto e consapevole. Viene da chiedersi quale fosse il rapporto tra i due, ma... non serve saperlo. Hai fatto bene a non mostrarlo nel dettaglio (tipo con un bacio) in modo da lasciar lavorare l'immaginazione dei lettori.



"Lui, che proclamava di volere ridare splendore alla Germania, aveva sacrificato le vite di tanti suoi compatrioti."

Giusta osservazione. Che senso ha sacrificare così tanti abitanti di un paese per la gloria di tal paese? Che ne resterà, in breve?

Ciao!

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Ti faccio innanzitutto i complimenti per aver scelto un argomento così doloroso e complesso e per averlo trattato nel modo in cui hai fatto.
Hai descritto il tutto con delicatezza e sapienza, si vede che conosci ciò di cui parli e che di sicuro è una tematica che ti sta a cuore e sulla quale sei molto preparata.
Mi sono innamorata del povero Siegfried solo a leggerne la descrizione.
Sarà che ho un debole per le descrizioni della bellezza dei corpi colti nella loro sofferenza, mi fa pensare ai classici dell'epica, che immortalavano la bellezza dell'eroe nel momento della sua agonia. E' una cosa che mi ha sempre colpito e attratto. Il miscuglio di pena, dolore e contemplazione che mi suscita è un po' come una sublimazione forse.
Insomma, mi piace, forse è il frammento della storia che più mi è rimasto dentro, insieme al modo in cui rendi emozioni e sentimenti dei personaggi, che riesci a tratteggiare in poche pennellate e a farli arrivare al lettore che non li conosce.
La contraddizione tra quello che spera Siegfried e la consapevolezza di chi Hitler sia davvero, espresso dai tormenti di Mathias (che è un personaggio splendido) sono un pugno nello stomaco, soprattutto per il fatto che Mathias capisce che Siegfried è vittima di un'illusione, quell'illusione che ha corrotto il suo animo gentile. Tutta la tua storia è una pugnalata, tocca il cuore, fa riflettere ed è una di quelle storie che restano dentro e non se ne vanno più. Mi è piaciuta così tanto che vola tra i miei preferiti e di sicuro passerò ancora a leggere cose tue.

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Devo dire che è molto profondo e triste. Un racconto che riporta a fatti reali ed oserei dire molto attuali visto quanto ancora se ne parla e si rammentino.
Di solito si leggono racconti da parte e con gli occhi delle vittime, ma suppongo che dovevano.. anzi c'erano sicuramente chi non la pensava come Hitler, ma come molti tipo Schindler anche se magari non si sono esposti e non hanno fatto atti di estremo eroismo.
Complimenti, non è semplice (almeno per me) scrivere su argomenti così attuali ed importanti.
È sicuramente un racconto che porta a riflettere.

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