Recensioni per
La Scalata
di fenice64

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
14/07/23, ore 16:37
Cap. 1:

Ciao
la scalata qualcosa che ci porta dopo un impervio cammino a raggiungere ciò che desideriamo, la metafora scalare una montagna, la sommità, la vetta, il vertice di un impresa che cammino difficile ma che poi ci ha condotto al traguardo prestabilito
Complimenti
V

Recensore Master
16/03/23, ore 03:37
Cap. 1:

Scalare una montagna è faticoso, tanto che tale attività è usata, nell’immaginario collettivo, come metafora di un’impresa difficile, ai limiti dell’impossibile.
Una volta arrivati in cima, però, le cose cambiano, perché l’aria è buona, il panorama è magnifico e il silenzio è quasi irreale. La soddisfazione è grande e la fatica è subito dimenticata. Più l’impresa è ardua e più sono gli sforzi profusi, maggiore e la pace che, dopo, pervade l’anima.

Recensore Veterano
12/03/23, ore 11:26
Cap. 1:

Cara Fenice, io di cordate non ne ho mai fatte ma amo immensamente la regione più piccola d'Italia con le sue vette spettacolari e i paesaggi mozzafiato. Qualunque sia il sentiero, arrivati a destinazione ti si apre il cuore davanti alla meraviglia, ed è bellissimo vederla negli occhi di chi ha fatto insieme a te il percorso, insieme alla gioia di poter condividere qualcosa di bello analogamente a ciò che avviene al raggiungimento di un risultato piccolo o grande che sia nella vita quotidiana.
Sempre complimenti per come riesci ad esprimere emozioni che ci portiamo dentro senza magari averci mai seriamente pensato.
Un caro saluto

Recensore Master
15/02/23, ore 15:33
Cap. 1:

Ciao Fenice. Bello quanto abbia scritto nell'introduzione riguardo la dedica. La scalata fisica, la scalata dell'anima. L'ho immaginata attraverso le tue parole, come scritto un'atmosfera magica. Fondamentale è che ho davvero percepito é il contatto tra quelle mani nella condivisione di questa fantastica avventura, nonostante le difficoltà. Mi é piaciuta molto la terza citazione e l'immagine nel finale. Grazie sempre per stimolare la riflessione attraverso un contesto di poesia. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 15/02/2023 - 03:35 pm)

Recensore Junior
15/02/23, ore 09:57
Cap. 1:

Ciao Elena,
sono contenta di ritrovarti con un tuo nuovo scritto.
Ho apprezzato molto l'attenzione con cui hai descritto il momento della scalata. Come sempre, quando leggo qualcosa di tuo, riesco ad immaginare i protagonisti nell'atto di compiere quello che stanno facendo.
Mi ritrovo poi perfettamente nella sensazione da te citata: "La meraviglia della condivisione di un attimo irripetibile così simile alla contemplazione del Creato".
Io amo molto la montagna e sì, quando si arriva in vetta, si prova proprio questa sensazione di pace e di benessere, una sensazione che quasi non si può spiegare a parole.
Complimenti come sempre e a presto!
Un abbraccio

Celeste

Recensore Veterano
12/02/23, ore 18:18
Cap. 1:

Carissima Fenice,
ciò che mi piace molto dei tuoi versi è che il lettore può interpretarli secondo la sua personale sensibilità e il suo stato d'animo del momento.
Bellisima questa metafora sulla scalata che rappresenta le difficoltà che nella vita si affrontano per perseguire gli obiettivi prefissati: ma è giusto durante questa 'arrampicata” anche fermarsi ogni tanto a tirare il fiato e approfittarne per contemplare il paesaggio (godersi il viaggio, insomma). Ancora meglio se in compagnia.  
E anche io, come Randy Pausch, credo profondamente nel karma.
Un caro abbraccio e grazie per aver condiviso.
E buona domenica, anche se con un po' di ritardo.
A presto, G.
(Recensione modificata il 12/02/2023 - 06:20 pm)

Recensore Master
12/02/23, ore 09:24
Cap. 1:

Cara Fenice, stavolta non hai composto una poesia, ma una antologia poetica, nel senso letterale della parola (raccolta di fiori)!

"Così simile alla contemplazione del Creato" quest'opera risveglia la sensibilità e la ricerca della bellezza in chi la legge.
Ci hai messo tutta te stessa, tanto da immaginarmi non le tue dita che saltellavano sulla tastiera, ma il tuo cuore.

Bello "senza fiato" perché evoca molteplici motivi per cui il fiato sta mancando: la fatica fisica, "l'aria si fa sempre più rarefatta", lo scenario che rapisce.

È una grande metafora - come i tuoi ammirati commentatori hanno già notato - del cammino della vita verso "il bordo di confine tra il finito e l’immenso", come citi fra gli appetizer iniziali.
Dove noi, poveri viatori, non siamo soli. Di proposito uso il termine tomistico viatore, piuttosto che viandante, perché "si dice viatore chi tende alla beatitudine" scrive San Tommaso.

E non è vero che i tuoi versi siano senza rima. Fanno rima con emozioni, complicità, altruismo, libertà, quelle parole cioè che dovrebbero sempre essere cercate nel rimare, che dovrebbero tirarci su come lo scalatore amico.

Un pensiero si attarda nella mia mente: "corde, picconi, moschettoni e tanto cuore". Il cuore è uno strumento che dovremmo, dovrei, portarmi dietro in tutte le situazioni. Non solo sulla tastiera e nelle scalate.
Un abbraccio.

Recensore Veterano
11/02/23, ore 21:07
Cap. 1:

Ciao Elena.
Misteriosamente bello il tuo scritto.
Un po' inno, un po' metafora, un po' cronaca.
Credo che il fulcro di tutto non sia il dove o il quando. Ma il come.
Insieme, un po' in silenzio, un po' in difficoltà, un po' con fretta e voglia di arrivare. Un po' con stanchezza. Un po' in pausa.
Non da soli perché non può avere senso il viaggio stesso. C'è chi ha bisogno di noi, senza chiedere, e probabilmente sa che saremo pronti, anche se noi non avremo mai bisogno di aiuto, o non lo chiederemo, o non ce lo aspetteremo.
Forse.
Forse sono andato fuori tema.
Brava come sempre.
Un caro saluto
Roberto

Recensore Veterano
11/02/23, ore 20:35
Cap. 1:

ciao Elena, come preannunciato eccomi qui a leggere finalmente qualcosa di tuo.

Ho scelto di leggere questa poesia approfittando del fatto che tu l'abbia pubblicata proprio oggi, come una gemma appena sbocciata al sorgere del sole.


Comincio con il dirti che, nonostante tu mi abbia detto di non seguire pedissequamente le ferree regole della metrica, hai creato una ritmicità veramente piacevole, dei versi che suonano delicati e che scivolano nel cuore e nella mente con mitezza, tranquillità e semplicità. Hai uno stile calmo, per nulla pesante, e dall'impostazione narrativa, e ritengo che il modo in cui ci si rivela a livello comportamentale ed espressivo rispecchi il proprio mondo interiore.

Ci tengo poi a dirti che mi hanno colpito la delicatezza e la spontaneità con la quale hai descritto la vicenda: ti sei districata tra immagini sfuggenti e descrizioni molto sentite, in particolare mi è piaciuta l'attenzione che hai dedicato all'atto della scalata e alla veduta che si staglia dal margine roccioso. Ti cito in particolare la parte finale, quando fai riferimento alla maestosa visione che somiglia alla magica contemplazione del Creato, metafora del cielo dopo la tempesta, del traguardo gioioso dopo la dura fatica, e alcune scelte stilistiche, quali "emozioni gemelle" e "veli impalpabili sembrano incresparsi nel vento". Credo che questi termini siano stati scelti appositamente per definire lo splendore della Natura rispetto alla piccolezza dell'essere umano.

Dal punto di vista contenutistico aggiungo pure che, per come lo percepisco io, questo spaccato di vita trasuda di complicità, di condivisione delle cose, unione delle proprie forze e di quelle altrui, di determinazione, perseveranza e aiuto reciproco: tra le righe si leggono concetti importanti, come il calore dell'amicizia, il tepore della compartecipazione, fatta anche di gesti concreti, come il tendere la mano verso un compagno per sostenerlo nella scalata, e via discorrendo. Un bel componimento che, se letto attentamente, può trasmettere al lettore anche i suoi significati più intensi e intimi, a mio avviso.

A presto.


(Recensione modificata il 11/02/2023 - 08:39 pm)

Recensore Master
11/02/23, ore 15:46
Cap. 1:

Ti soffermi non tanto sulla magia della montagna, che pur si percepisce, quanto su quell'aiuto vicendevole che, sulle cime, diventa quanto mai indispensabile.
Un po' come sott'acqua, dove il compagno di immersione diventa fondamentale.

Io, però, prediligo la stretta compagnia familiare, e nulla più, altrimenti si perde la magia del silenzio, quello che trovi solo in alta quota, e che ti manca così tanto quando ridiscendi a valle...

Nessun elemento naturale eguaglia la magia delle montagne.

Nuovo recensore
11/02/23, ore 13:49
Cap. 1:

Ciao Elena, Ero impaziente per una tua nuova poesia e...sono stata accontentata! Bene, passiamo alla recensione. È naturalmente positiva,. Come tu sai, io vedo nelle tue poesie anche altro. Bene, qui ho visto una metafora della vita: il farcela assieme, ecco. La cima che tu descrivi non è altro, secondo me, che la realizzazione degli scopi in una coppia! Il farcela assieme, il sostenersi, aiutarsi, essere un appoggio nella faticosa scalinata verso la vetta rappresenta, come io vedo, una prova per la coppia nella sua stabilità. Se manca il sostegno, uno dei due è infatti destinato a cadere, no? Ed ecco che la coppia...non lo è più! Perché? Perché uno dei due ha fatto mancare aiuto. Ma ecco che se invece aiuto c'è la vetta viene conquistata. La coppia quindi dopo questa prova è.. più unità che mai, perché è assieme che si arriva alla cima. Ecco, io ho detto il mio pensiero, fammi sapere cosa ne pensi. Ciao Nicole

Recensore Master
11/02/23, ore 09:33
Cap. 1:

Cara Fenice,
Ma... quanto è piacevole, all' inizio del sabato, ritrovarsi tra le tue parole?! Tanto!
Però qui, permettimelo, deve essere (per forza di cose) accaduto qualcosa di bello, assai!!!
Ah, si si, qualcosa di bello, bello, bello!
Nemmeno "lui", l' amabile vento, manca all' appello... questa volta raggiunto nella sua dimora.
Uno scritto altrettanto bello e valido sia come riflessione/poesia (in libera metrica), che sotto le spoglie di metafora dell' umana esistenza.
Ancora una volta complimenti e tante grazie per questa ennesima "contemplazione" che ci regali.
Caramente
L MMXV
(Recensione modificata il 12/02/2023 - 02:25 pm)

Recensore Master
11/02/23, ore 05:22
Cap. 1:

Buongiorno
Bellissima metafora, bellissimo il paesaggio da te ricreato, il senso di avventura.
Condivisa.
Il sostenersi fino alla fine.