Non mi ripeto scrivendo anche stavolta "una bella poesia". Che poi cosa vuol dire "bello"? Tutto e niente.
Apprezzo anche qui e ritrovo i tuoi imperativi plurali: "lasciatemi", "addormentate", "slegate", "date tregua". Indizio di un'anima espansiva, portata al dialogo e al confronto con chiunque incontra, ma spesso delusa. La delusione porta amarezza, un'amarezza leggera, passeggera per fortuna.
Voglia di allontanarsi: "suolo remoto".
L'ultima strofa mi ha messo un po' di agitazione addosso: "Ho bisogno di essere / ciò che sono / e che potrei dimenticare."
Cambiamo ogni giorno, come nuvole nel cielo spinte dal "fruscio del vento", ma guai a perdere la propria identità.
Diventare bugiardi con se stessi.
Aprire un glitterato profilo Instagram. |