C'è poesia, molta, in questa fiumana incontrollata di parole, buttata giù fra il riso e il pianto.
Ci sono dei versi che mi hanno colpito, particolarmente i due versi finali: "salutandoci / ancor prima di non salutarci".
"Pensieri spettinati" mi ha ricordato un libro imperdibile di un geniale scrittore di Leopoli.
A mio modestissimo avviso manca solo una piccolissima cosa. No, certo, non rime o accenti. Il vomito, pur facendo male, deve uscire incontrollato e solo così può farci bene, può liberarci dalla pesantezza, della pancia della mente e del cuore. Solo così, forse, potrà essere meditato anche dallo scrittore a cui la poesia è dedicata.
Manca solo qualche riga vuota. Per formare qualche strofa. Per riprendere fiato. |