Recensioni per
Era mio fratello
di Star_Rover

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
03/04/23, ore 12:54

Ciao carissima,
dalle mie parti una volta c'erano due fratelli, uno dei quali era diventato campione a livelli molto alti di non mi ricordo più quale sport. Quando gli amici andavano a chiamare uno dei due da sotto la finestra, la madre si affacciava e chiedeva: "Chi, il campione o quell'altro?"
Questo per dire quanto può essere agrodolce a volte essere "il fratello del campione" o dell'Asso, in questo caso.
Naturalmente nella tua storia non c'è solo questo. Le riflessioni di Lothar sono tutte intrise di affetto e di orgoglio, di gratitudine e di nostalgia per un fratello che è stato sì un "mostro sacro" inarrivabile della storia dell'aviazione, ma è stato anche un amico, un compagno, un sostegno e un fratello maggiore della cui stima dimostrarsi degni.
Tutto questo coesiste in riflessioni velate di tristezza, ma anche ammantate di orgoglio, della fortuna di aver avuto come fratello il grande Manfred von Richthofen, di aver potuto combattere ai suoi ordini, con il desiderio di essere in ogni momento alla sua altezza.
Certo, per come era fatto Manfred, di sicuro avrebbe voluto vedere il fratello soddisfatto della sua fine, non certo triste, eppure Lothar non riesce a liberarsi del tutto del dolore di una perita che non potrà mai più essere rimpiazzata.
Complimenti per questa breve bellissima storia, sei sempre bravissima!^^

Recensore Master
02/04/23, ore 01:41

Eccomi anche qui!

Sono davvero felice tu abbia deciso di scrivere questa storia per tanti motivi, tra cui il fatto che adoro leggere ogni racconto che scrivi, dal momento che i tuoi scritti lasciano sempre qualcosa al lettore.
In particolare apprezzo tu abbia scelto ancora una volta l'aviazione, ho adorato il modo in cui hai trattato la tematica in passato e poi sono reduce dal film sulla storia di Francesco Baracca (durante la visione ti ho pensata) con cui ho trovato alcune similitudini molto belle.

Introduci questa one-shot raccontandoci di un reduce di guerra che non ha solo vissuto tanta sofferenza, sua e di chi gli era accanto, il campo di battaglia è stato un insegnamento al valore.
È diverso, però, quando a cadere in battaglia è sangue del proprio sangue, in questo caso subentra anche una componente affettiva quasi irrazionale, anche se il protagonista si sforza di considerare il fratello al pari di un soldato caduto con onore, cerca di dare un senso alla sua dolorosa morte.
La sua convalescenza ha tarpato le sue ali sotto più aspetti. Prima di restare ferito, amava conquistare i cieli, sfidare gli avversari e sopraffarli in volo, ma in un letto di ospedale ha dovuto lasciare lo spazio alle vittorie dei suoi compagni.
Altro tasto dolente, forse ancora più doloroso visto che alla morte non c'è soluzione: non è potuto essere presente quando è morto suo fratello, per questa sua assenza sente il peso della colpa, per uno scherzo del destino non ha potuto difenderlo. Ci lasci intendere quanto si supportassero in guerra e la loro separazione sia stata dolorosa prima ancora che sopraggiungesse la morte di uno dei due. Ho l'impressione che, pur essendo al suo fianco, non avrebbe potuto cambiare il destino del fratello maggiore, se lui avesse potuto scegliere la sua fine sarebbe stata esattamente quella morte onorevole.

Mi è piaciuta tanto la descrizione del loro legame, è un legame profondo e credibile dal punto di vista umano, influenzato dai loro ruoli asimmetrici, caratterizzato da vicinanza e lontananza quel tanto che basta per donarsi supporto reciproco.
Per descrivere il loro legame sei partita dai ricordi dell'infanzia e proprio in quel periodo sorge una sana competizione tra loro, ma anche emerge anche una sana complicità nella stessa passione che ambiscono a coltivare, seguono la stessa strada, sono molto uniti; il fratello maggiore è orgoglioso del minore, lo sprona verso il successo.
Il fratello minore, tenendo fede al suo ruolo, da un lato si sente rassicurato dallo sguardo protettivo maggiore mentre sperimenta nuove esperienze, dall'altra parte vuole emergere ai suoi occhi e agli occhi dei compagni, vuole dimostrare di potercela fare da solo lontano dalla supervisione di qualcuno che sia più esperto di lui, per farlo si spinge sempre oltre i suoi limiti.

Con la morte del fratello, il giovane rivede il loro rapporto da lontano, lo interpreta in maniera più distaccata non essendo più coinvolto in quelle dinamiche e si rende conto che tra loro in fondo non esisteva alcuna competizione. Il soldato defunto non temeva il successo del fratello, voleva solo proteggerlo facendo forse le veci di un padre ed era davvero orgoglioso dei suoi successi.
Suo fratello è stato una guida nel volo, nella strada da intraprendere, nella scoperta della fiducia nelle proprie capacità. Un punto di riferimento per lui, opprimente all'inizio ma necessario per brillare lungo la strada del successo.
Ora senza il suo sguardo confortevole non vuole abbandonare il suo esempio, vuole continuare a combattere per onorare la sua memoria e per portare avanti anche lo stesso dovere per il quale il maggiore ha dedicato la sua vita e la sua morte. L'esempio di suo fratello sarà unico e insostituibile e lui si sentirà comunque protetto dal suo ricordo.
Sa di dover sempre tener testa alla memoria di uno stimato eroe di guerra dimostrando di valere anche lui come pilota. Lui stesso desidera un giorno essere ricordato con altrettanto valore, un valore non all'ombra di quello di suo fratello: vuole seguire le sue orme e poi creare le proprie.

In poche righe sei riuscita a costruire una storia completa e profonda. Hai delineato benissimo il legame che unisce questi due fratelli sulla terraferma e in volo, un legame che nemmeno la morte è in grado di sciogliere. ❤️❤❤

A presto!
Un abbraccio grande,
Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Recensore Master
01/04/23, ore 06:33

Buongiorno
Bella la riflessione a riguardo di una ipotetica gelosia del fratello ormai defunto... E chissà, magari non era solo ed esclusivamente protezione; siamo umani e l'ambizione fa parte di noi, nel bene e nel male.
La guerra è morte e in un contesto simile ci si espone così tanto che ogni volta è un miracolo tornare vivi.
Il fratello sopravvissuto ora dovrà lottare per la sua vita e il suo orgoglio così come ha fatto il più grande.

Recensore Master
30/03/23, ore 14:39

Carissima,
la rivelazione finale conferisce un significato diverso a tutta la riflessione del protagonista. Si sposta dall'ambito personale ed è una sorta di superamento del lutto. Lothar lo elabora certo sfogandolo in tristezza e lacrime come ogni essere umano, ma non indulge, non si elegge vittima e non piange su se stesso. Ciò non significa che non soffra o non senta il peso del DNA troppo famoso. Il dolore è motivo di miglioramento, un onorare la memoria del caduto, un rispettare sia il suo insegnamento sia la propria identità.
Uno dei tanti. Mi sovviene la poesia di Brecht, che trova nell'oggettività la sua soluzione tragica.
Alla prossima. ^^

Recensore Master
30/03/23, ore 12:51

Non ho fratelli, però posso immaginare che averne uno non solo più grande ma anche famoso non sia esattamente facile. E immagino anche che questa cosa sia particolarmente vera nel caso del fratello del Barone Rosso (a proposito, mi è piaciuto molto il fatto che questo particolare venga svelato solo alla fine del racconto. All'inizio il lettore è portato a pensare che si tratti di un soldato qualunque, e invece...sorpresa!). L'ormai fu Manfred lascia un'eredità piuttosto pesante, dopo aver involontariamente proiettato la sua ombra sul fratello Lothar per tutta la vita. Dal racconto si evince benissimo cosa prova Lothar. La voglia di non sfigurare davanti agli occhi di chi conosceva e ammirava suo fratello, ma anche lo stress e la voglia di emergere per dei meriti tutti suoi. Un'ottima esplorazione della psiche umana, e di un personaggio storico che spesso e volentieri viene ignorato.

Alla prossima!