Ciao Chiara,
ancora una volta una poesia con la quale possiamo avvertire tutta la sofferenza di una persona che vive il rimpianto per ciò che non ha più, ma ne serba il ricordo come fosse qualcosa di prezioso a cui attingere negli attimi in cui viene colta da profonda nostalgia e dove naufraga quando permette alla mente di vagare e tornare ad un passato condiviso. Passato che riecheggia nel presente anche se, tra le mani, non può stringere più nulla, ma che talvolta è comunque di conforto, mentre in altre occasioni prova un addio continuo per il suo amore perduto.
E’ molto impattante la trasposizione del suo autunno dell’animo che si contrappone alla primavera che fuori “infuria”, dato che tutto in questa stagione dovrebbe risorgere a nuova vita, mentre a questa anima in pena sovvengono solo sogni che si sono infranti e dei quali restano unicamente brandelli che si dissolvono nel nulla per poi divenire polvere...
Leggendo questo scritto si riesce ad entrare in perfetta empatia con il personaggio di cui narri e ci si immedesima, provando pertanto una sorta di gelo che scende fino al cuore e lì sembra trovare stabile dimora.
Sono ogni volta molto coinvolgenti e penetranti i tuoi versi che paiono ricamare il dolore e la sofferenza come su un mantello con il quale avvolgersi per tentare di sentire ancora un po’ del calore che si era provato stando insieme all’altra persona che, per i più svariati motivi, si è allontanata.
Un componimento intenso come intense sono le sensazioni trasmesse.
Un caro saluto, sperando tu abbia trascorso delle piacevoli festività. |