Buongiorno! Eccomi qui per continuare e arrivare a quello che presumo sarà uno dei capitoli più attesi di tutta la storia. Considerando la mole di ciò che ho letto, è una frase con parecchio peso. Se è dalla parte dei villain, speculare al capitolo precedente, faccio già i salti di gioia in partenza, sappilo.
Interessanti gli easter eggs all’inizio, dove lasci al lettore il modo di cogliere quali fossero gli oggetti presi in considerazione dal Maestro, pronto per la battaglia. Qui si tratta un po’ di cultura generale, di quelle che praticamente è impossibile non sapere, per un motivo o per l’altro; il fatto che ognuno di essi comunque esista – e pare ovvio, considerando di cosa si tratti essere Battleground – ma che non abbia più la sua efficacia perché il mondo da dove proveniva praticamente non esiste più, ha senso. E spiega il perché siano stati conservati come reliquie in una sorta di collezione personale.
Ma arriviamo a noi: eccolo. Darth Vader, Anakin. Questo mi interessava parecchio leggere, vedere, e scoprire, dal suo passato di schiavo a come il Maestro e l’uomo in nero abbiano forgiato l’attuale Secondo in carica praticamente. Eppure… ahhhh quanto amo questa cosa, eppure lui sembra scosso dopo aver parlato con Fire. Ci sta, in fondo ha una emotività anche lui e un cervello. Non mi ha mai dato le stesse sensazioni di Shen per dire, ma molto di più, come se il conflitto in lui fosse alto, tanto da scegliere il male minore e puntare a qualcosa di grande, ma non per cupidigia. Io penso che qualcosa si sia mosso nel momento in cui ha ucciso la prima persona in combattimento, il fatto che fosse restio prima, incline a risparmiare e non versare sangue inutilmente, me lo rende più umano davanti agli occhi ma quando sei sotto il tuo maestro e con il sovrano di Battleground, diciamo che non hai poi così tante possibilità di scelta, giusto?
Tanta soddisfazione nel combattimento inaspettato tra Riddle e Skywalker, me lo sono proprio goduto: il dialogo mi ha aiutata a fomentare l’hype di uno scontro incredibile, sicuramente tra i migliori avvenuti finora. Non posso nemmeno parlare di lavaggio del cervello perché i due combattenti sapevano esattametne cosa stessero facendo e perché, non erano direzionati, avevano qualcosa da portare avanti e stavano lottando per un posto importante, fosse solo per il fatto che essere diretto subordinato del Maestro avrebbe dato un senso a delle vite orribili e anni di sacrificio, dolore, rabbia e odio. Il momento in cui Darth Vader ha abbracciato il lato oscuro è stato rinvigorente a questo punto della lettura, perché lì ha capito cosa stesse davvero stringendo in pugno.
Cambio di scena, di luogo, di protagonista. Proprio Shen, lui è tra quelli che più ho odiato fin dall’inizio ma come sai amo i personaggi tormentati, soprattutto che fanno finta di non avere cose che gli importano e invece si ritrovano la testa completamwente stravolta dalle persone, dalle parole. Il dialogo con Lada e con Royston avvenuto nella tenuta di quest’ultimo è stato un tocco di classe, Shen è preso dalla situazione inmodo così coinvolto che sono sicura gli costerà davvero cara. Che senta la liberazione all’idea di ammazzarsi in un angolo di Gongmen è una mia grande soddisfazione… il suo tormento è per me lettrice qualcosa che mi muove a interessarmi ancora a lui, al suo essere, al suo lottare ma è diverso rispetto a ciò che ha vissuto Vader – giustamente. Però vedo che comunque non è in grado di pensare lucidamente quando è coinvolta l’unica anima che lui abbia mai amato, e che lei a sua volta abbia ricambiato.
Mi sono resa conto leggendo di Loki, che nel capitolo precedente c’è stata una difficile ma certa ascesa di autodeterminazione, di dovere, di miglioramento: un lavoro su se stessi per poter ambire a dare abbastanza per contrastare il Maestro. Qui invece, ogni sottoposto invece di essere certo, fisso nelle proprie credenze e posizioni, lo trovo… in disequilibrio evidente. Pensare a Vader don Fire, oppure a Shen con i fantasmi del suo stesso io e ora a Loki che comincia a dubitare su ciò che ha sempre pensato di Thor attraverso le parole del padre Odino… mmmmh, mi da quella sensazione che il legame con il Maestro si stia assottigliando. Ognuno per un motivo differente, ovvio, ma la sensazione è proprio questa guarda. Dove tra i presenti nella Ribellione sta prendendo fuoco d’animo, di forza e di voglia di vivere, qui… qui vedo capo chino, denti che digrignano, orgoglio che urla chiuso nel cervello, spingendo poi nel petto per uscire. Come se ci fossero verità negate, cose non dette, parole da sputare come a sputare veleno. Intrigante, chi prima agiva ora sente qualcosa proprio per l’avvicinarsi imminente allo scontro.
Certo che leggere anche di Salem non è tra le cose più leggere. Il suo modo di essere il suo amore l’hanno ciecata per portarla alle conseguenze che ha vissuto, il suo ego è arrivato a tanto mascherato da sentimenti e bisogni… e ora penso “quella Salem? Quella dell’inizio? Quella di Remnant?” Oh, sì, esatto, proprio lei. Qui dunque il suo passato e anche il primo incontro con il Maestro. Ognuno lavora per sé, per ottenere qualcosa, e lei l’ha ottenuto.
Come gli altri d’altronde.
Quello che volevano in cambio della servitù al Signore del Tempo ce l’hanno.
Ora mi chiedo infine, però, cosa accadrà ora che lui stesso verrà a richiedere il pattuito? Non li ha sotto di lui soltanto per poter avere una mano a gestire i vari mondi del suo universo, no.
Gli serviranno adesso, e non so se come ultime vittime da buttare in pasto a se stesso, o come base per qualcosa di grande.
Perché tutta questa attenzione a loro, questo accontentarli, questo portarli al massimo del loro potere, se poi sarebbero destinati a perire entro breve?
Forse perché potrebbero essere benissimo reclutati per questo, ma adesso sicuramente non posso saperlo. Quell’essere ha passato un’eternità di tempo a scegliere le sue pedine, muoverle e farle stare al posto prestabilito.
Qual è il re avversario dunque?
Quale il pezzo più importante della scacchiera del nemico? Oserei dire il Dottore, ma mmmmh, qui c’è qualcosa di più… antico? Più… primordiale come pensiero? Più semplice, forse.
E su quel forse sto lavorando mano a mano che procedo con la lettura. È una storia impegnativa, certo, mi porta via un sacco di tempo leggerla con attenzione e recensirla di conseguenza, per questo è sempre l’ultima in programma nella lista degli scambi. Però merita. Merita ogni ora passata, ogni fatica nel cercare di fare quadrare i conti, i personaggi, i tempi e i posti; merita soprattutto perché si capisce quanto impegno, passione, amore per i vostri personaggi abbiate messo per creare tutto questo.
Alla prossima, buon lavoro e buona ispirazione! :3 |