Recensioni per
Amélie et sa lettre
di miss dark
Innanzitutto, volevo ringraziarti per avermi dato la possibilità di leggere questa piccola perla, che ho inserito sedutastante tra le ricordate. Vedere raccontare in maniera "innocente" gli orrori delle deportazioni da una bambina inconsapevole è qualcosa che ti fa sciogliere il cuore: la lettera alla sua maestra, dove le scrive che grazie a lei ha imparato a conoscere il mondo, è stata un'ottima idea. Sicuramente, la scena che mi ha colpito di più è stato l'ultimo saluto: quando le loro mani si toccano per quel breve istante è di una delicatezza unica. E l'ultimo sorriso della maestra (merito, tra l'altro di Amèlie)è veramente straziante, ma credo che, in un certo senso, sia quello a darle la forza per affrontare quell'inferno. |
Bellissima, non ho parole. La lettera sembra così vera! Nel complesso fa venire i brividi. |
Sono quasi senza parole. |
Ecco la ritardataria; che, appena ha letto il titolo di questa storia, s'è lasciata uscire un esasperato "No, ancora Amélie...!", e invece poi ha dovuto ricredersi, perché questa Amélie è diversa da quelle di cui si legge ormai tantissimo. E parla una che non ha visto "Il meraviglioso mondo di Amélie". |
Nel mio cuore hai vinto tu, ragazzina meravigliosa. Ciò che hai scritto va in alto, dove non contano più gli errori degli uomini. Ele....ho i brividi. Nel vero senso della parola. Capisci? Dagli occhi alle ossa. Brividi veri. Sei grande, ragazzina. E quegli occhi sono i tuoi. E tu...tu sei grande, ragazzina. |
Davvero stupendo. |
Davvero davvero bella. Semplice, senza fronzoli, così innocente e limpida da sembrare vera. Complimenti, Ele, mi è piaciuta moltissimo. |
E io che credevo di non ricordare bene...perché non ci dovrebbe essere romanticismo in questo? Boh, forse sono io che penso al romanticismo ancora nei termini ottocenteschi...comunque, con la lettera tutto è diverso, tutto assume un altro significato. Forse era per questo anche che la memoria vacillava: la lettera era presente anche nella versione che hai dato a me, ma era solo un pezzo di carta che una bambina stava dando a una signora in partenza su un treno diretto ai lager...un elemento non importante ai fini della storia...invece così c'è dell'altro. C'è tutta la denuncia, diretta a chi ha agito e a chi ha lasciato agire...e c'è anche la vera disperazione (il vero romanticismo) quello che lega due persone anche e soprattutto in un momento del genere. La bambina pianse non sapendo bene il motivo! Anche questo è romanticismo, il farsi trasportare dalle emozioni, il capire tutto anche se non si è capito nulla...forse non è come il ragazzo che saluta col fazzoletto la ragazza in lacrime, "ma intanto questo è il tuo", qualcosa per cui vale la pena lottare, e non un amore ragazzino, di cui ormai tutti sappiamo abusare...ma forse son io che sono di parte! |
Ho trovato la tua storia veramente toccante e coraggiosa, perché non è mai facile affrontare il tema che tu affronti. Ho trovato azzeccata l'idea di svelare poco a poco, seppur tramite gli occhi ignari di Amélie che non comprende dove sia diretto questo treno (bellissimo il finale, quel Spero che lei si diverta in vacanza, signora maestra, che crea un effetto di straniamento e un'immedisimazione ancora più forte nella bambina che pensa, innocentemente che la maestra stia andando in vacanza e non già in un luogo da cui non tornerà mai più e dove esiste solo il dolore e l'umiliazione, la disumanizzazione e non già il divertimento di una vacanza spensierata), dove e quando si svolga la one-shot. |
Credo di essere commossa. |
oddio, quando ho capito a che genere di treno si riferiva mi è preso un colpo. è una storia bellissima, molto intensa. mostra l'innocenza di una bambina che vive ancora di sogni e non immagina quanto il mondo possa essere atroce. complimentissimi! |
Questa storia è davvero tremenda. Sembra tanto dolce e innocua e poi si trasforma in qualcosa di terribile. Ho capito di che treno si trattava qualche frase prima della parola "tedeschi", ma è stato tremendo lo stesso. |