Ciao Cristina,
ho letto e riletto più volte questa tua ultima poesia rendendomi conto che, ad ogni lettura, la indossavo sempre di più, poiché le parole e i concetti me li sento cuciti addosso, soprattutto nel periodo che sto vivendo ultimamente.
Davvero ho anche io la sensazione di aver elargito perle a coloro che non erano pronti, oltre che per riceverle anche solo per capirle, e ciò mi sta provocando una profonda amarezza che si riflette nel mio vivere quotidiano, poiché è difficile e doloroso dover ammettere e rendersi conto di aver spartito tempo e altro, dando tanto di se stessi, con qualcuno che non lo meritava.
Bisognerebbe essere capaci di schermare il nostro vero io, quando comprendiamo con chi abbiamo a che fare, creandoci una sorta di muro di contenimento invisibile, al fine di non ritrovarci a soffrire in solitudine quando gli altri continuano indefessi a comportarsi come se nulla fosse accaduto e, soprattutto, quando ritengono che il comportamento tenuto fosse logico, giusto e “normale”.
Mi ripeto sempre di aver imparato qualcosa dalle esperienze precedenti e che la prossima volta sarò e starò più accorta, ma poi mi ritrovo nuovamente a comportarmi nella stessa maniera poiché è nel mio carattere, anche se sono purtroppo ben conscia che potrà nuovamente essere motivo di amarezza se non sofferenza interiore.
Hai dato voce a pensieri che frullano nella mente di chissà quanti di noi ma che, per pudore, non esterniamo.
Grazie e un caro saluto. |