Recensioni per
Psicosi, la fine del mondo.
di ParalleliAlleli

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
12/06/25, ore 23:17

E' un testo potente, ha chiamato tante cose del mio passato. E' disperato, è crudele, verso il mondo che gli ha dato tanto da patire. Il finale tagliente mi ha emozionato. Complimenti! <3

Recensore Master
04/06/25, ore 08:20

Mio carissimo amico, mi lasci senza parole e con gli occhi lucidi, dopo la lettura della tua poesia e delle due recensioni che hai ricevuto.

Ma sai che c'è? Che c'è sempre qualcosa di buono. Difficilissimo trovarlo, va cercato col lanternino. Come i grillai di tanti anni addietro, che battevano i brulli pendii della Calvana (Monte Cantagrilli) e con gli uncini tiravano fuori i grilli vivi che poi mettevano nelle gabbiette e vendevano per l’Ascensione, la festa di tre giorni fa. Chi l’avrebbe detto che sotto quello squallore brulicasse tanta vita?
E così tu. Hai dentro un tesoro. A parte la capacità di scrivere versi. A parte la capacità di gridare, ché tanti rimangono senza fiato. A parte la schiettezza scintillante. A parte l’invidiabile cultura. La maggior parte di noi è appestata, ammorbata e non lo sa, si crede sana. “Sepolcri imbiancati”. Tu invece hai consapevolezza di quello che sei. Sai che se oggi sei piombato così in basso, domani sarai nuovamente in alto. I periodi di depressione passano in fretta.
Fatti forza, amico mio, tieni duro in quei momenti. Lo so che è troppo facile parlare, ma sappi che ti sono vicino, col cuore e con la mente. Sappi che ce la farai. Più si cade in basso e più è vicino il periodo della ripresa. È un’onda sinusoidale.

“Non studio e non lavoro”.
Secondo me la vita non è fatta di traguardi da raggiungere ad ogni costo. È fatta più spesso di sconfitte. E sono le sconfitte, più delle vittorie, che ci servono a vivere con più pienezza.

Ti abbraccio forte e vado a leggere su Wikipedia qualcosa di Belial, di cui non avevo mai sentito parlare.
E poi l’anima, adesso che mi viene in mente, con la massima probabilità è eterna. Non può essere che “si sta estinguendo lentamente”. Non può essere che sia abbandonata a se stessa dopo un atto creativo così intenso, umanamente impossibile.

Recensore Master
03/06/25, ore 15:29

Caro Gabriele,
spero sempre, ogni qualvolta pubblichi una poesia, di ritrovare in essa uno spiraglio di luce e di positività che mi permetta di compredere che tu stia meglio, ma questa volta, purtroppo ancora una volta, riscontro nelle tue parole la più piena disperazione per la situazione che stai vivendo e che ti toglie il respiro, non facendoti vivere i tuoi giorni nella serenità cui ognuno avrebbe diritto.
La tua poesia è un autentico grido di aiuto con il quale ti metti a nudo, manifestando la tua condizione di disagio dovuta al disturbo della personalità che ti è stato diagnosticato e che non ti lascia guardare al futuro in tranquillità, poiché senti l’oppressione che ti divora dentro e che chi ti è vicino, forse addirittura i tuoi famigliari, non comprende nella sua globalità, e tu di conseguenza ti senti sempre più solo ad affrontare questo mostro che ti dilania interiormente.
Persino il coltivare amicizie diventa una ulteriore complicazione, e così si scava un altro solco fra te e loro, facendoti avvertire ancora di più il baratro in cui senti di sprofondare.
Ma tu sei forte e nella penna hai la tua arma con la quale combattere questo stato di cose: non ti devi arrendere, anche se so che sia difficile e doloroso e tu sia tanto stanco, sia mentalmente sia forse anche fisicamente; dalla penna sgorgano parole forti con cui puoi tentare di alleggerire il tuo animo appesantito sfogandoti e non sentendoti più così messo all’angolo ai margini della vita.
Auspico che, quanto prima, tu possa rivedere cieli più sereni, ma nel frattempo fatti coraggio e dai battaglia, poiché quel mostro non può averla vinta e tu sei più forte di quanto immagini.
Spero di rileggerti la prossima volta con un briciolo di positività in più, segno che la battaglia magari continua ma tu stai avendo la meglio.
Un abbraccio e spero che il tuo percorso futuro sia costellato di piccoli sprazzi di serenità.

Recensore Master
02/06/25, ore 21:18

Caro Gabri,
mi avevi avvisato che in questa poesia avevi messo tutta la tua anima, ma devo ammettere che mi ha sconvolto comunque leggerla.
Nei tuoi versi hai davvero riversato tutto te stesso, senza remore, senza nascondere niente.
Ci vuole tanto coraggio, amico mio, per fare una cosa del genere.
Per mostrarsi senza maschere e senza filtri.
Dai tuoi versi emerge la tua anima, nuda e cruda.
Mostri il fianco e chiedi aiuto.
Tutta la poesia è un grido d'aiuto.
Un grido che si fa sempre più forte.

Il tuo mondo è un incubo.
La tua vita è difficile.

Purtroppo la tua personalità è determinata
dal disturbo borderline.
E questo condiziona tutta la tua esistenza.
Ti senti solo.
Non riesci ad avere una vita sociale,
ma questo non significa che tu non abbia degli amici, caro Gabriele.
Gli amici li hai.
Io sono tua amica.
E anche se non posso essere lì con te
tu sai che ci sono.
Tu sai che ti capisco.
Lo sai che con me puoi parlare e sfogarti.

Lo so che sei stanco,
che non ne puoi più.
Che la tua vita è un po' come le montagne russe:
un giorno ti porta in alto, verso il cielo
e il giorno dopo ti butta giù, sotto terra.

Ma tu non devi arrenderti.
Se hai avuto il coraggio di metterti a nudo,
allora puoi avere anche il coraggio di continuare a combattere.
In fondo io lo so che sei forte.

Ti sono vicina in questo tuo viaggio difficile, Gabri.
Ti voglio bene, amico dall'animo del poeta più puro.

Ti abbraccio per non lasciarti mai più
Manuela