Storia corta, che ha nella sua brevità il proprio punto di forza, soprattutto per come hai saputo tratteggiare il bisogno che prende Mick, quando Josef decide di manifestare le proprie intenzioni: non c'è bisogno d'indugiare in lunghe descrizioni, perchè è tutto lì tra loro, in quel momento che condividono.
Ti confesso che faccio fatica a vedere St. John con qualcuno che non sia Beth, dato il profondo amore e la profonda dedizione, che lui le ha sempre manifestato, ma la tua storia fa scoprire un lato di Mick, che è valsa la pena leggere...la capacità per una volta, di potersi lasciare andare con chi è come lui, con chi appartiene alla sua stessa razza e del quale conosce profondamente la natura.
Nel sesso che fanno non ci sono i pensieri, non c'è la ragione, c'è solo la vicinanza e l'eccitazione che li porta al culmine, parla di condivisione e vuole essere uno strumento con cui Josef, accoglie Mick, nella sua nuova vita da vampiro, perchè lui si renda conto maggiormente, in un certo senso, di che cosa questo significhi e ne abbracci totalmente le potenzialità, accettandole. Josef vuole dare certezze a Mick, vuole che si senta meno smarrito, in questa sua nuova non-vita.
La bramosia, la perdita di controllo, la possibilità di essere se stesso che St. John sperimenta, gli danno nuova forza e gli permettono di conoscersi meglio e di padroneggiare più efficacemente questo suo essere vampiro.
E nel corso degli anni gli servirà, fino all'incontro del Destino con Beth, fino alla consapevolezza di poterla conquistare, per avere da lei, quell'amore che per lui, significa tutto...
“Sarà per un'altra volta" dice Mick a se stesso uscendo dalla villa di Josef: mi piace pensare che mentalmente, gli dica anche..."Grazie amico"!
Complimenti sai scrivere molto bene!
Ciao.
Z. |