Quel maledettissimo diabolico albero di trinchetto! Scusa se no ho più letto le storie, ma come ti ho detto speravo di farlo dopo aver riletto l'adorata trilogia, poi tra una cosa e l'altra non l'ho ancora fatto. Comunque vedo che il tuo innamoramento si è trasformato in matrimonio, dato il numero di storie (sospetto che non ti sia ancora fermata). XD Anche questa è bella, leggibile, in linea col romanzo, e il dialogo finale è troppo commovente. Giusto far emergere lo spirito concreto del personaggio anche in una situazione del genere - al contrario, infatti, Talbot si sarebbe perso in pensieri esistenziali e filosofici, alla Conrad, per dire, o alla Deserto dei Tartari oppure in un wagneriano delirio tra le fiamme XD. A proposito, mi hai fatto venire in mente che la morte di Charles, in un certo senso, ricorda il destino di Drogo, il personaggio di Buzzati, appunto: una vita ad aspettare e una volta avuta la sua nave... muore. E con lui muore l'onore, la rettitudine sul mare. Grazie della dedica, figurati!
(Recensione modificata il 10/04/2010 - 07:22 pm)