[G]Grammatica:[/G] 8,9/10 punti
[G]Stile:[/G] 8,6/10 punti
[G]Originalità:[/G] 7,9/10 punti
[G]Trama e suo svolgimento:[/G]8,8/10 punti
[G]IC personaggi:[/G] 9,5/10 punti
[G]Attinenza al tema dato:[/G] 9/10 punti
[G]Gradimento personale:[/G] 3,5/5 punti
Totale: [G]56,2[/G]/65 punti
Ho trovato qualche imprecisione di punteggiatura: virgola e punto e virgola talvolta usati al posto dei due punti, e qualche virgola mancante. A livello di grammatica, nulla da ridire a parte qualche lieve svista (come: “ciocche dorati”). Lo stile pecca di qualche frase traballante (“Poi, non sapeva perché e né come, comprese”, ad esempio), per il resto è abbastanza scorrevole e piacevole, sebbene qualche volta forse troppo sintetico.
L’IC di Hinata è molto buono: è ritratta con maestria nella sua forza nascosta, troppo fragile per essere usata contro un mondo ostile, e nella sua condizione di isolata dal mondo per via di quel cancro che ha deciso di auto infliggersi; è trattata in maniera molto toccante, per non parlare del suo ingenuo desiderio di avere qualcuno che la ami anziché dei cristalli da bruciare.
La luce, tema della fic, emerge sul finale con l’impatto di uno tsu-nami: lascia il lettore sconvolto nel migliore senso della parola, letteralmente svuotato dalla gravità di quanto è stato narrato e rincuorato dalla decisione presa da Hinata.
Il tema della droga è abbastanza comune, tuttavia in questa fic è narrato con incredibile buon gusto, per quanto un tema così scottante possa permettere: l’inquietudine, la sensazione di sentirsi intrappolati in una gabbia senza pareti, perfino lo sciocco pensiero del “posso smettere quando mi va” sono crudamente realistici. I miei complimenti.
[G]Giudizio personale:[/G] mi ha colpito all’inizio il fatto che Hinata ripulisca il tunnel, come se, anche se ormai decaduta, non volesse perdere del tutto la sua dignità; questo atteggiamento ambiguo, a mio parere, disegna con sconcertante chiarezza la psiche intricata di chi si concede alle droghe. “Per qualche motivo che non riusciva a spiegarsi non era capace di tirar fuori grinta ed orgoglio, sebbene in realtà ne possedesse, sopiti dentro di sé.”
“Forse perché scappare, talvolta, sembra la via più semplice per risolvere i problemi.”; in queste poche frasi hai riassunto il carattere ambivalente di Hinata: un orgoglio aristocratico, ma costantemente soffocato dalla timidezza, e la seconda massima è assolutamente vera: spesso si preferisce la via più comoda a quella giusta. Bellissimo come lei, appena assunta la droga (ciò che, nei suoi piani, dovrebbe renderla totalmente felice), pensi che in realtà ciò che vuole è solo essere amata. “Non riusciva a comprendere quel sentimento, sebbene desiderasse disperatamente provarlo.”; “L'ingenuità rende adorabili le persone a volte, ma soprattutto le rende vulnerabili.”; “Era certa che nessuno potesse capire il suo malessere, la sua insicurezza, perché erano tutti troppo occupati a costruirsi un futuro in quel mondo malato, oppure distratti dalle tecnologie e dai rapporti fugaci.”: queste sono altre frasi che mi sono rimaste nel cuore.
Splendidamente trattato il punto in cui tutto a scuola si distorce e il seguente pezzo di dormiveglia, in cui si domanda cosa le impedisca di raggiungere ciò che desidera.
Meraviglioso quando si scopre che sono angeli nel vero senso della parola, per non parlare della sentenza finale: “Felice di essere stato, per qualcuno che aveva fatto il suo stesso errore, la luce alla fine del tunnel.”, e il richiamo alla preghiera, che termina il tutto con una solennità unica. È meraviglioso, null’altro.
P.S. Grazie ancora per i complimenti carissima ^///^ |