Recensioni per
Amerei Morire Ora
di miss dark

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
18/04/10, ore 14:03

Più poetica che introspettiva, forse... in ogni caso un bel lavoro, molto suggestivo, delicato e intenso. Ho apprezzato particolarmente la prima parte, mi ha ricordato i romanzi dell'Ottocento per quest'attenzione particolari ai riferimenti naturali che hanno reso questo testo quasi fotografico; anche se forse un dipinto d'epoca sarebbe più azzeccato come paragone, proprio per questo sapore old-fashioned che mi hanno dato le prime righe.
Interessante anche la parte finale, la morte come coronamento di un attimo dove sembra che il cerchio si chiuda in perfezione. Certamente poco concreto, ma ad un racconto come questo certamente si perdona; è fatto per essere evanescente - nonostante sembri davvero di essere sdraiati sulla terra bagnata con l'odore intenso che c'è dopo la pioggia, in primavera - e va benissimo che ci sia poco attaccamento alla realtà; come un sogno sospeso in un tempo lontano.
Insomma, complimenti per questo lavoro.

Recensore Junior
08/04/10, ore 19:08

Il bello non è che vuoi morire, come invece poteva apparire in altre tue storie di stampo antico. Il bello è che potresti anche morire. Potresti fare migliaia di cose, e in più potresti anche morire. ed è questa leggerezza che rende davvero giganti all'interno: tutto si può fare quando non si ha null'altro che l'incompletezza e la consapevolezza di essa. Diceva il principe di persia che "per un uomo che ha davanti soltanto la morte nulla è impossibile" per cui per te che in questo momento hai davanti la morte diventa tutto possibile! Per te che ti senti così leggera che la morte non può farti paura. Per te che senti le spine affondare con la stessa dolcezza con cui la mora che cresce li vicino ti scende per il palato e la gola, e quindi sei sensibile anche alla dolcezza con cui la vita e la morte si intrecciano. Per te che senti l'odore aspro di pioggia, e ci vedi dietro lo svuotamento del cielo, così come la morte svuota finalmente il corpo rendendolo libero da ogni vincolo.
Il bello non è che vuoi morire. Il bello è che puoi fare.

Recensore Veterano
06/04/10, ore 12:22

Hai descritto la Morte in maniera assolutamente nuova per me. Sono colpita, profondamente colpita, come se il fiume stesse sussurrando anche a me qualcosa. Sei stata leggera, delicata, e con la medesima delicatezza hai usato parole forti, come 'rovi' e 'spine', e hai associato parole opposte, quasi creando ossimori, come 'argento sporco'. Pazzesco, sono sconvolta.
Grazie infinitamente per questa perla, non la dimenticherò tanto presto.
Complimenti.

Recensore Master
05/04/10, ore 19:42

"Amerei morire ora."
Il suono morbido del titolo è semplicemente meraviglioso.
Accidenti se è meraviglioso!
"Amerei morire ora", secco, preciso, distante, ma con un suono di caramella gommosa, come lo sbuffo sofisticato di un'aristocratica.
E' quasi un pensiero snob, espresso in questo modo!
Il contenuto....ok, ci stiamo decisamente riavvicinando allo stile che all'inizio ti faceva da marchio personale, anche se, devo dire, siamo lontani dai meravigliosi voli pindarici che mi permettevi di fare con le tue parole sanguinanti e deluse.
La scena che descrivi appare come un quadro particolarmente nitido; non è niente di disperato, sia inteso, anzi, è qualcosa di adagiato sul fondo del mare che annega perché vuole annegare.
E' come una piuma che scivola sull'aria mille volte prima di toccare terra.
E' come un petalo che si stacca, una foglia che vola via, è come un essere umano in pace con sé che ha paura di perdere il suo ritrovato equilibrio tanto da pensare sia meglio morire e lasciare tutto impresso.
"Morirei per me."
Dio mio, che frase!
Lì c'è stato il picco del racconto, io credo.
In quella frase tutto è condensato in un barattolo piccolissimo ma estremamente prezioso.
E in ultima analisi sai che ti dico?
Anche io, personalmente, morirei in un giorno di pioggia.