Recensioni per
Kazoku
di Harira

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
17/12/16, ore 21:53
Cap. 1:

Ci ho messo un'eternità, però eccomi, ce l'ho fatta a leggere e recensire qualcosa di tuo. Mi spiace che non conosco Bleach o Kuroshitsuji, perché altrimenti leggerei anche quello; per il momento mi limito a Final Fantasy, e poi vedrò come fare u.u

Ora, passiamo alla storia vera e propria.
Questo spaccato di vita e di pensieri di Sephiroth mi ha portato dentro la sua testa, un posto in cui credo nessuno vorrebbe essere, eppure non c'è il caos e l'orrore, ma i pensieri, le paure, le riflessioni, le domande di ogni essere umano. Cosa che lui non dovrebbe essere, umano intendo. Eppure, proprio in questo spaccato, lo è, meravigliosamente umano, mentre si interroga su cosa sia giusto o meno, tra le braccia del suo Cloud (suo in ogni senso in cui lo si voglia intendere).
Bella, davvero bella, e vorrei sapere perché hai smesso di scrivere ARGH, torna ti prego ç_ç

Recensore Veterano
29/05/10, ore 10:49
Cap. 1:

Apro sempre con timore le Shonen ai, ormai. Non perché non mi piacciano, ma perché il più delle volte snaturano completamente i personaggi, rendendoli macchiette, stereotipi, il cui unico fine è il sesso. L'ultima mia recensione per una yaoi è stata un massacro e posso già anticiparti che non sarà il caso di questa.
Sephiroth pensa. E' una cosa strana da dire, ma sono convinta che sia colui che riflette di più in tutto il gioco. Prima dell'incidente di Nibelheim l'immagine che colpisce di più è quella di un essere quasi angelico, malinconico, che guarda oltre il vetro di una finestra dell'albergo. Un romantico vecchio stile, perso in sé stesso. Dopo la rivelazione non impazzisce subito. Rimane chiuso nella Mansion a studiare il proprio caso, a leggere, per tentare di capire. Questa è uno dei tratti più umani di Sephiroth.
E qui lo hai rappresentato alla perfezione, come un uomo che riflette al significato di una parola della cui esistenza però non è convinto del tutto. Tutti ne parlano, ma lui non ha idea di cosa debba essere.
La parte sulla consapevolezza di avere una madre è toccante, ben scritta. E' consapevole che Jenova è solo un mostro che tenta di conquistare/distruggere il mondo, ma probabilmente non gli importa nemmeno. La sua ricerca di una famiglia, di qualcuno che lo apprezzi, l'ha portato a riconoscerla come Madre, visto che non ha mai avuto nessuno.
La metafora della roulette russa è azzeccata.
Purtroppo, visto che qui dici che sa chi sia suo padre, non descrivere il loro rapporto o quello che prova per lui fa mancare qualcosa alla storia, nonostante si capisca perfettamente che tra loro non scorre buon sangue.
E qui si passa allo shonen ai. Mi aspettavo veramente di peggio. L'immagine che sicuramente ho trovato molto toccante è quella dei capelli che si confondono, un immagine che rende bene il desiderio di Sephiroth di avere una vita normale, essere accettato e in qualche modo sentirsi simile e unito a qualcun altro.
Il fatto che sottolinei come non sia il sesso ad unirli, ma quel desiderio di voler stare insieme, non fa che accrescere la mia volontà di rapire Sephiroth da piccolo e crescerlo lontano dalle mani di Hojo. Ma meglio chiudere questa parentesi.
Il quadro mentale, l'analisi di questo termine da parte di Sephiroth si conclude con i due amici di infanzia, ma anche lì poteva essere leggermente ampliato.
L'ultima frase, invece, mi ha lasciato una sensazione di dolcezza e tranquillità nel cuore. E' poetica e malinconica, ma nel contempo adatta al personaggio.

Per quanto riguarda la sintassi e altre cose poco allegre ma, ahimé, necessarie, non ho trovato grossi errori, tutto scorre molto rapidamente e il ragionamento è preciso, logico come di addice ad un guerriero abituato a dover riflettere in fretta sul campo di battaglia. Un linguaggio senza troppi fronzoli, ancora una volta adatto al personaggio, che diventa a tratti poetico, pur mantenendo la propria semplicità. La punteggiatura è buona, con frasi brevi e precise, quindi sfruttata decisamente bene.