Recensioni per
Canto notturno di un paladino tra pastori erranti
di Beatrix_

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/02/12, ore 20:27
Cap. 1:

Spero che nel frattempo l'esame sia andato bene :D. Ho trovato delizioso questo stravolgimento... povero Orlando, se lo lasciavano matto forse gli facevano un favore. E sì, anche povera Angelica che ha l'unica colpa di preferire un umile fantaccino a tutti i grandi paladini di Francia! Astolfo è stato saggio :-)

Recensore Veterano
18/11/11, ore 18:16
Cap. 1:

Scusami per il ritardo con cui giunge questa valutazione! Dal momento che mi avevi accennato essere un racconto particolare, se non altro per ambientazione, ho aspettato di avere la giusta disposizione d’animo per affrontarlo. Passo subito dunque a dirti la mia!
Innanzitutto tutto titolo e sottotitolo: adoro le citazioni importanti! E quel canto di Leopardi è quanto di più intimista, ed umano, a mio parere quel poeta abbia scritto; trovare un titolo del genere invoglia subito una persona come me ad andare a leggere, e questo sicuramente è un punto di merito.
Lo stile è decisamente azzeccato, e sapientemente utilizzato; si riconosce dubito che si tratta di una storia ambientata in altri tempi, ed in poco tempo l’ambientazione si fa viva; il pastore interrogato è un personaggio vitale ed espressivo, quasi tangibile, e sembra quasi di trovarsi trasportati, in men che non si dica, tra quei poveretti accampati.
Astolfo è sempre stato uno dei miei personaggi preferiti, in questo poema; e l’episodio del viaggio sulla Luna è sicuramente uno dei più affascinanti. Tu hai scelto di narrare un momento subito successivo, ed hai aggiunto ad Astolfo, già molto più umano degli altri paladini, dei sentimenti così umani da renderlo ancora più vero, e vicino. Sublime poi il finale, in cui il senno di Orlando finisce a terra, con un discorso molto interessante sulla libertà dell’uomo, sulla saggezza e la stupidità/ignoranza, una questione antica e molto appassionante. Interessante anche la questione del destino di Orlando legata al destino della guerra e della Francia, e dell’allusione al fatto su di lui pesi il destino di molte altre persone, e questo non sia comunque, on ogni caso, giusto.
Dal punto di vista grammaticale ho trovato solo alcune ripetizioni ed alcune virgole fuori posto, ma nulla di che, veramente. In particolare, la virgola non va mai messa tra soggetto e verbo, a meno che non vi sia un inciso tra questi. Inoltre “tra sé e sé” si scrive con gli accenti.
Per concludere, ho trovato il tuo racconto molto interessante; l’ambientazione è sicuramente una delle più originali che io abbia mai letto, ed è rispettata in ogni aspetto l’epoca, soprattutto attraverso uno stile elegante ed evocativo. Astolfo è un personaggio molto umano, ed i suoi pensieri offrono uno spunto profondo su una questione etica tra le più difficili; il suo gesto finale è impulsivo ma dà un senso di liberazione. Bello dunque l’elogio della follia come via per la libertà. Complimenti!

Recensore Master
10/07/10, ore 01:16
Cap. 1:

Ho letto questo racconto molto attentamente, riflettendo a lungo su ogni singolo paragrafo.. e dire che mi è piaciuto sarebbe poco. E' stato davvero molto originale da parte tua rivisitare questo grande classico in una chiave più.. moderna azzarderei. Si perché la consapevolezza della pazzia come forma di liberazione è stata approfondita dal caro nonno Luigi Pirandello.. visione quanto più vera della realtà. :)
Quindi basta fermarsi ai luoghi comuni del cavaliere senza macchia e paura che deve essere per forza coraggioso e diretto alla meta.. il baldo Astolfo ha avuto una straordinaria illuminazione e sicuramente il caro Orlando se ne starà felice da qualche parte, finalmente libero nella sua ingenuità e spoglio di ogni onore.. :)
Ancora i miei complimenti.. più leggo le tue storie e più mi rendo conto di quanto sei brava a scrivere!!!:D
Un bacioneee!!!^^

Zazar Ramone