Devo riprendermi.
Perché questa storia è un colpo al petto: triste, mortalmente, intrisa di una follia sottile e latente che ti accompagna per tutto il tempo e realistica.
Perché c'è tutto Caramell, lì dentro, con la sua pomposità e il suo orgoglio di sssere Ministro della Magia; io l'o sempre immaginato come un personaggio non cattivo, ma di quelli che non hanno fatto molto nella vita e il loro lavoro, il loro unico orgoglio, se lo tengono stretto e lo enfatizzano a più non posso. L'ho sempre visto come un uomo affezionato al potere, ma non a quello con la "P" maiuscola, piuttosto a quel senso di essere richiesti, essere indispensabili e voluti. Questo Caramell mi è incredibilmente vicino, perché conosco una persona - una persona che mi è moolto vicina - che è sattamente così. E non sai come fa strano vederlo, lì dentro, e capire quanto è assurdamente irreale e reale, allo stesso tempo, quello che ho letto.
E la follia, sottile e struggente, assolutamente comprensibile e pazzesca, comunque. Dopotutto, a pensarci, ti viene da immaginarlo e anche senza tanta difficoltà, di Caramell impazzito, perduto in un attimo infinito ed eterno.
E tu lo hai tratteggiato con tanta delicatezza, ma verità da spaventarmi.
Anche tutto il resto: Harry che ha capito, finalmente, ma non può farci niente; il sogno cherimane fisso, lì imobile, nel sto tempo eterno, tutto il discorso delirante, ma a tratti conscio e consapevole di Caramell... complimenti, è davvero un ottimo lavoro. Originale come pochi e con un'introspezione magnifica! |