Recensioni per
Country Boy's Song
di DarkRose86

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
24/04/11, ore 21:03

Uoh. Mi è venuta d'improvviso voglia di leggere qualcosa di tuo e ho aperto questo. Insomma, uoh.
Diamine, si sente che è tua. Come dire, dall'ultima storia tua che ho letto, la sensazione di inquietudine, di dolore, rimane. Sempre. Ed è una cosa positiva, è il tuo tocco personale alle parole. Si ha la sensazione di vagare nella nebbia, non saprei spiegarmi in altro modo. Insomma, mi è piaciuta davvero tanto! E poi la canzone è bellissima. *u*
Canto una misera canzone, ma canto il vero.
Appena iniziata a leggere la storia, ho pensato subito "Qua finisce male.". Si capiva che Sid si era drogato, non saprei perché, ma davvero, si capiva. Qualcosa di inconscio? O semplicemente, ribadisco, il tuo stile che provoca angoscia?
Vorrei dire molto di più, ma non mi vengono le parole.

Complimenti!
Hop. :D
(Recensione modificata il 24/04/2011 - 09:05 pm)

Recensore Veterano
15/07/10, ore 18:44

Country Boy's Song
Grammatica: 9,3/10 punti
Stile: 8,9/10 punti
Originalità: 8,8/10 punti
Trama e suo svolgimento: 8,8/10 punti
IC personaggi: 8,5/10 punti
Attinenza al tema dato: 8,8/10 punti
Gradimento personale: 3/5 punti

Totale: 56,1/65 punti

Iniziamo dalla grammatica, che è sempre l’argomento più ostico: “le sue mani, a volte rilassate e a volte strette in un pugno sono sudate”, qui c’è solo un’imprecisione di interpunzione, per fare un inciso corretto era necessaria una virgola dopo “pugno”; “sé stesso” non va accentato; manca la virgola prima del “ma”;
“un pochina” anziché “un pochino”, e ho trovato “ebbrezza” scritto con una “b” sola. Si tratta comunque di sviste di poco conto, poco più che errori di distrazione, commesse oltretutto su una one abbastanza lunga e senza l’ausilio del beta reading, quindi il punteggio non ne ha risentito troppo.
Lo stile, sebbene subisca gli effetti della fretta, non risulta particolarmente guastato: possiede comunque un vocabolario assai ricco ed una capacità di intrecciare tra di loro le frasi in modo che ognuna sia la naturale conseguenza dell’altra, in modo che ognuna dica esattamente quanto necessario per il lettore, niente di più e niente di meno, senza bruciare con allusioni mal gestite la sorpresa finale (il che non è così semplice, con una trama labirintica come questa).
L’originalità è buona, benché il tema dell’artista/genio/giustiziere e l’espediente del vuoto di memoria siano stati utilizzati parecchie volte: la trama rimane comunque avvincente e non annoia mai il lettore, rendendolo, al contrario, impaziente di scoprire il finale di questa storia controversa.
L’IC è abbastanza curato, anche se deficita di un’introspezione più accurata, dovuta probabilmente all’urgenza con cui la fic è stata scritta. I caratteri dei personaggi sono comunque chiari e non fraintendibili tra di loro: ognuno ha la sua psicologia den distinta, e non sarebbe in alcun modo confondibile con gli altri.
Per quanto concerne l’attinenza, molto buona l’idea di inserire in una canzone proprio la frase presa dalla Scapigliatura, ed affascinante anche l’inserimento della citazione sugli artisti; ciò che ha fatto incespicare un po’ questo punto è l’ultima frase: leggendo le note in fondo si chiarisce l’ottica con cui essa vada letta tra le righe finali, tuttavia senza le spiegazioni dell’autrice sarebbe stato difficile comprenderlo.

Giudizio personale: “Quando ha dei problemi, tende ad affogarli in un bicchierino di gin, per poi vederli riemergere e soffrire ancora di più.”, io vorrei davvero complimentarmi con te perché ti sono bastate così poche parole per rendere l’inutilità del rifugiarsi in soluzioni che, anche se apparentemente semplici, non cancellano i problemi, né alleviano la sofferenza che essi portano con sé.
Bellissima la canzone che il ragazzo ascolta in auto, ha un meraviglioso effetto perturbante con quel suo sapere anche troppi dettagli del passato del giovane.
“Adesso cosa farai, Sid? Morirai... o vivrai senza farlo davvero, privo di ogni speranza, di ogni motivo per sorridere?”, stupenda la sentenza dell’artista/boia: inquietante ed affascinante, quasi demoniaca.
“Non c'è pietà per l'assassino. Anche se quell'assassino ha saputo amare veramente.”, per questa frase non ho parole se non: “eccezionale”.
Sei stata davvero bravissima, perché è una storia che entra nel cuore, che fa riflettere su temi scottanti e rabbrividire per lo spavento, che fa emozionare e agghiacciare: i miei più vivi complimenti, te li sei davvero meritati.