Recensioni per
Vecchia
di AhiUnPoDiLui

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
30/08/10, ore 23:50
Cap. 1:

Ho dovuto ritagliarmi un quadratino di tempo per recensire quest'altro tuo componimento che merita. Sto notando, ma forse ciò è dovuto all'impressione che non ricordo molto bene le tue precedenti poesie, che ultimamente i tuoi scritti sono in misura minore attimo e più sostanza. Lo dico forse anche con un pò di nostalgia perchè sono rimasto molto affezionato ai tuoi precedenti componimenti, perchè mostravi una sensibilità diversa, più introspettiva. Provo a spiegarmi così, forse riesco ad essere un pò più preciso, anche se probabilmente ti confonderò un altro pò di più le idee: avevo l'impressione prima che eri tu a parlare attraverso il mondo, nel senso che le immagini che davi acquisivano potenza perchè erano intrise di te, vi eri tu appieno dietro la parvenza delle cose; in queste ultime sembra che tu abbia assunto un occhio leggermente più maturo, è come se stessi seduto su uno sgabello a dipingere il mondo come lo vedi realmente, dandogli una tua interpretazione da artista. La differenza forse è molto sottile, ma credimi io l'avverto. Passando alla poesia (e forse capisci quello che intendo) la sensazione che ho avuto è anche qui di un passaggio quasi induttivo, anche qui da un'immagine particolare ad una concezione generale. E alcune volte penso di fare anch'io una cosa del genere. Quello che sono riuscito a carpire leggendola (e permettimi di farti i complimenti su alcune scelte tecniche: "il duro appiglio" è un enjambement se ricordo bene, giusto? Bè davvero notevole) è un concetto della vita in generale, probabilmente a te pervenuto osservando una donna anziana o pensando alla vecchiaia. La metafora che hai usato è davvero bella, questo giglio che sale verso l'ifinito attorcigliandosi su di un palo. Ed in effetti la vita è un pò così: un continuo arrampicarsi e precipitare, riaggrapparsi e risalire su, su, sempre più su. Verso l'infinito. Cammino diretto ad una meta irraggiungibile, o semplicemente una continua crescita costellata di ricordi e rimpianti. Poi sali, sali e ti accorgi di non arrivare mai, anche se il mondo si fa piccolo. In questo verso io ci vedo una pluralità di significati: l'aver raggiunto una maturità tale da poter cogliere il mondo tutto intero com'è, oppure sentirsi ormai indeboliti per affrontarlo e allora diventa piccolo, lontano, di poca importanza rispetto al tempo che ormai è quasi del tutto trascorso; o ancora ciò significa che il mondo è superato, che si è scoperto il velo, ma non si è ancora abbastanza in alto. Infine ho avuto una sensazione di pericolo e paura, quasi di vertigine: nel momento stesso in cui con più forza mi accorgo di aver bisogno della vita e di voler vivere, questa si assottiglia, si fa più flebile, casomai vacilla. Crediamo di vivere in eterno e di avere infinito tempo a disposizione. Molti non salgono neppure in alto, appassiscono prima, altri crescono appassiti. Eppure il tempo passa e quando ringiovaniamo e ci rendiamo conto di essere vivi, il tempo è passato, il treno della vita è partito, e noi non siamo saliti. Ci accontentiamo del treno dei ricordi e dei rimpianti che pur ci tengono vivi. Una vita di dolore, ma pur sempre vita. Gran bella poesia questa, anche se non condivido a pieno il messaggio che ne ho tratto. A tal proposito secondo me commetti un errore sostanziale nel credere che io cerchi di interpretare la poesia ripercorrendo i passaggi per capire che cosa tu volessi dire. E' il contrario. Quando io ti scrivo queste recensioni, così come fai tu quando mi lasci quei commenti che mi riempiono sempre il cuore di gioia e di gratitudine, in realtà ti faccio dono di quel che la poesia ha detto a me, di ciò che io attraverso quello che forse si può chiamare senso poetico vedo nelle parole che scrivi. Ritengo che, e questo è il bello delle poesie, quando escano fuori dall'ingegno del poeta e si mettano a disposizione dei lettori, in qualche modo esse non siano più appartenenti al loro creatore, che tuttavia ne rivendica la creatività, e sarebbe assurdo il contrario, ma in realtà esse si trasferiscano al lettore, ne diventino lo specchio, in modo tale che in ogni poesia che legge rispecchia se stesso nella sua interpretazione, sicchè non esiste più la poesia di Tristano o di AHiunpodilui, ma del lettore n.1 di quello n.2 e così via. Per quanto riguarda la poesia, ripeto che è molto bella e ti faccio i miei complimenti, anche se il messaggio che ne ho tratto non lo condivido pienamente. Nella vita c'è anche chi dopo aver costruito tanto in alto è pronto a rituffarsi giù, a lasciarsi cadere sfinito e contento della sua opera. Che dire, gran bella poesia. Alla prossima, che ci sarà e che spero sia presto:). Saluti Tristano

Nuovo recensore
30/08/10, ore 16:12
Cap. 1:

bellissima!davvero complimenti! una poesia che fà riflettere e che spinge a leggerla ancora ed ancora.
complimenti.

Recensore Junior
29/08/10, ore 11:47
Cap. 1:

Questa è bella, proprio tanto, tanto bella...
Anche solo da leggere ad alta voce, staccando il cervello e lasciando che suoni e immagini disegnino ciò che vogliono nella testa. Proprio bella.
Mi dà un po' le vertigini questo giglio che si attorciglia su questo palo infinito e sempre più sottile, c'è un tale fatica in quest'immagine...

Bravo ^^

Recensore Master
28/08/10, ore 14:34
Cap. 1:

Fantastica.
Assolutamente magnifica.

Un'idea originale, un'immagine toccante ed insolita per descrivere un soggetto già di per sè fuori dai comuni canoni "amore - tristezza - morte" che sono i temi più letti in questa sezione.

La strofa centrale mi è particolarmente piaciuta, ma anche il resto della poesia mi piace molto, ed il finale amaro del palo che si assottiglia è assolutamente azzeccato.

I miei complimenti! ^^

Un saluto! Tawara