Recensioni per
L'attesa
di NonnaPapera

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/04/12, ore 22:14
Cap. 1:

[Giudizio contest La Voce dell'Amore]

Quarta classificata

L’attesa

 

NonnaPapera

 

 

Grammatica e lessico: 7.85/10 di cui 3.95/5 ortografia, 1.9/3 punteggiatura e 2/2 lessico

Ho notato che, più volte, nella tua storia hai usato un preciso metodo: aggiungere i trattini per esprimere concetti legati a quello che stai narrando. Per sé la trovo una tecnica brillante – ne parlerò meglio nello stile – tuttavia ho notato che non aggiungi lo spazio nell’inciso, ogni volta. Per questo mi vedo costretta a sottrarre parti di punteggio, è una delle poche pecche trovate nel tuo racconto. Niente da ridire sull’ortografia in generale, queste discordanze sono a livello di segni d’interpunzione.

Ho da segnalarti due frasi, inoltre, che mi hanno lasciata un po’ perplessa:

- ‘Il bel volto giovane e sorridente, si affaccia alla mente […]’. Penso ci voglia un’altra virgola, dopo il bel volto, in modo da far risultare aggettivi e congiunzione più adatti e renderli conformi al resto.

- “Tu puoi vedere brillare il sole amore?” Manca la virgola prima di amore, inoltre ho un piccolo dubbio riguardo questa frase.

- “La speranza, che lui la senta e la venga a salvare”: credo che la virgola sia di troppo.

- Non è un vero e proprio errore, ma sono stata costretta a sottrarti comunque 0.05 dal punteggio: in caso di terza persona presente del verbo essere, la forma corretta sarebbe È, non E’.

- “Io qui intrappolata in questa mezza esistenza errante, non sento più nulla”. Non mi è molto chiara questa frase. mi sembra di capire che ci sono una lei e un lui, perciò l’intromissione della prima persona è inadatta, oppure non sono riuscita io ad afferrarne il senso nel contesto. Quindi scusami, ho riletto più volte quella parte ma c’è qualcosa che mi sfugge, in quell’Io e nella coniugazione dei verbi. Penso siano pensieri propri dei personaggi, ma non era evidenziato niente che lasciasse supporre quest’ultima ipotesi, quindi mi vedo costretta a penalizzarti.

Lessico impeccabile e perfetto, punteggio pieno nel parametro.

Stile: 9/10

Tutta l’atmosfera è molto suggestiva.

Le espressioni non sono ‘colloquiali’, ma neanche troppo auliche. Al contrario, richiamano l’atmosfera che vuoi creare, il clima dell’attesa, la disperazione pura di quest’amore negato.

L’unica cosa che a tratti mi ha lasciata scettica è la discordanza della parte finale, comunque molto leggera, certo, ma ripeto, sono un po’ perplessa in merito.

Dunque, il lessico era molto vario, spaziava di infinite opportunità di pensiero, e questo mi ha consentito un’apertura a livello linguistico maggiore: non sempre un uso di termini più complessi è simbolo di stile tutt’altro che semplice, e questo è anche il tuo caso. Un’altra nota che ho da farti è sull’uso di quegli incisi, che hanno influito anche sull’effetto che mi hai dato a primo impatto. Li ho trovati per sé molto originali, inoltre incalzavano ancor di più il ritmo, è stata una scelta stilistica più che positiva.

Ho sottratto un punto per via di qualche passaggio meno chiaro.

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10

Nonostante temessi il contrario, non è stato difficile giudicare questo particolare parametro.

Perché? Inizialmente, pensavo sarebbe stato difficoltoso, dato che i personaggi non hanno neanche un nome, tuttavia sono riuscita benissimo in ogni caso a cogliere l’essenza della tua storia. Proprio per quest’anonimato, forse: viene da inserirsi, identificandosi nel personaggio di questa persona, si diventa partecipi al suo dolore, si vuole trovare una ragione per cercare di ottenere il bramato ricongiungimento.

Aderenza canzone/storia: 10/10

Direi che la tua storia rende più che bene anche ciò che vuole dire la canzone, sia a livello di testo che come interpretazione vera e propria. Decisamente attinente, ho prestato molta attenzione al modo in cui hai sviluppato la traccia e preso molto in considerazione ogni aspetto. L’attesa che si viene a creare è una delle sensazioni, anche per sé, più spiacevoli, proprio perché snervanti e, alla lunga, corrosive: anche la pazienza ha un limite, quindi le conseguenze sono tra le più varie. La canzone occupava quindi un ruolo preponderante, senza tuttavia appesantire la lettura: non ti sei appoggiata troppo alle parole, ma hai saputo gestirle senza problemi.

Gradimento personale: 10/10

Davvero molto bella.

Personalmente, amo le storie tristi e malinconiche come questa, e leggere la tua non ha potuto che farmi piacere. Molto passaggi mi sono davvero piaciuti. È struggente, particolare. Continua ad aspettare, lei, e lo farà in eterno, nell’attesa di ritrovare chi ha così tanto amato. Questa sintesi rappresenta l’intero spirito di quello che hai scritto, che rispecchia la solitudine, la pazienza di quell’aspettare. I fantasmi sono ‘persone che hanno conti in sospeso’, per le più svariate ragioni, che restano intrappolate . La tensione, il clima affatto sereno che pervade il racconto: ogni cosa è vivida, palpabile, come la sofferenza, che non sembra voler lasciare scampo. Ho amato anche la grande introspezione e questo mi ha indotta ad assegnarti anche il premio Speciale, nonostante inizialmente non l’avessi previsto; inoltre una piccola parentesi sui salti temporali. Quel miscuglio di ricordi, tra presente e passato, e ancora un futuro che sembra così distante da ciò che lei desidererebbe:, o ancora la speranza che quel qualcuno arrivi, prima o poi tutto questo è stato più che apprezzato. Davvero un ottimo lavoro, complimenti.

Premio introspezione
 

Totale: 46.85/50

Dunque, complimenti per quello che hai scritto, di nuovo, mi hai straordinariamente colpita.
I risultati di quel contest sono finalmente usciti, in caso tu non lo sapessi già, e voglio aggiungere che questa storia l'ho amata. Tristissima, ma davvero introspettiva, da qui anche il premio speciale. Grazie per aver fatto affidamento su di me come sostitutiva, giudicare il tuo racconto è stata una bellissima esperienza, credimi. Per qualsiasi dubbio, non hai che da chiedere ^^
Un bacio e alla prossima,
Emma.

Recensore Junior
20/01/11, ore 21:00
Cap. 1:

Sarà anche triste ma è molto bella: ho sempre ammirato la tua abilità nello scegliere le parole, complimenti. Mi è piaciuta molto, non saprei che altro dire ^.^

Recensore Junior
10/10/10, ore 15:35
Cap. 1:

Complimenti davvero. Sai far volare con le parole! 
Sai giocare e far brillare tutto ciò che scrivi. Ho spulciato un pò qua e là, in giro per le tue storie e poesie.
Complimenti ancora, e grazie. Mi sento LUSINGATA. 
Come sei finita nelle mie frasette non lo so e sopratutto non so come hai fatto a lasciarmi le tue impressioni!
Ho ancora tanto tempo per divenire come te (sono più piccola di quanto pensi!) :D
Con affetto, Lina.

P.S.= la maggior parte le trovo dopo avere scritto, poi basandomi sull'immagine e le impressioni che mi da, aggiungo o elimini delle determinate cosucce :D
Baci!

Recensore Master
08/10/10, ore 23:57
Cap. 1:

In primis mi pare che la canzone (che a dire il vero non conoscevo, come nemmeno l’interprete, è proprio vero che un giorno in cui non s’impara nulla è un giorno sprecato) mi pare particolarmente felice, mi sembra sia molto attinente all’atmosfera creata nel racconto. In effetti l’attesa è una delle sensazioni più snervanti che possono capitare all’essere umano, specie quando si attende qualcuno la cui presenza è desiderata (per restare in tema di canzoni, si potrebbe citare La sua figura, una delle più struggenti canzoni di Giuni Russo, nella quale si dice appunto “sai che la sofferenza d’amore non si cura, se non con la presenza della sua figura”, mi è venuta in mente durante la lettura di questo racconto), specie quando poi si è in una particolare dimensione in cui non esistono più i bisogni del corpo, ma solo quelli dell’animo. Una delle definizioni con cui vengono definiti quegli esseri che per qualunque motivo non accettano di lasciare la terra una volta trascorso il loro periodo nell’involucro chiamato “corpo” è “anima inquieta”, costoro per un qualsiasi motivo (di solito legato a fatti altamente drammatici se non di sangue) non vogliono raggiungere l’aldilà e, almeno secondo la dottrina cristiana, si pongono in contrasto con la volontà divina, anche perché se restano sulla terra non hanno solitamente intenzioni pacifiche (spesso infatti è il desiderio di vendetta verso coloro che li hanno ridotti in quella condizione, basti pensare al caso del padre di Amleto), per fortuna non sembrerebbe essere stato così, il trapasso deve aver colpito la giovane nel fiore degli anni, il non aver soddisfatto il suo desiderio l’ha portata all’esistenza umbratile, e così, tra lo struggimento per il suo stato attuale e la speranza che esso possa terminare per l’arrivo di colui per il quale ha preferito restare nel mondo dei viventi pur non essendolo più), mentre la persona amata, concluso il suo cammino nel mondo (immagino che tutto sommato abbia avuto una vita felice, anche se turbata dalla perdita prematura della persona cui teneva tanto), ha raggiunto le sfere celesti, non sa che lei lo sta aspettando, c’è da chiedersi se lui si sia stupito di non ritrovarla in quel luogo (ma se si prende per buona la teoria del Lete, che cancella i ricordi della vita terrena, evidentemente non si ricorda più di lei). Mi sembra ben descritta l’esistenza ossessivamente uguale del povero spettro, che non può far altro che struggersi e macerarsi, tra i ricordi di un’esistenza che si svolgeva felice (evidentemente non le mancava la voglia di vivere e di godersela) e questo presente senza futuro, senza più le speranze, le angosce, i particolari momenti che condizionano la vita (quella che conduce ora la sventurata ragazza non la si può definire tale), l’unica cosa cui aggrapparsi in quella situazione che immagino sia orrenda è ricordare i momenti felici, mentre si aggira senza meta in una casa che non appare meno morta di lei.
In sintesi: secondo me si tratta davvero di un bel racconto, hai saputo rendere molto bene la tensione della protagonista nel suo attendere quello che probabilmente non avverrà mai (a meno che non si ricorra a pratiche particolari, magari fatti da chi vorrà abitare in quella casa, ma da quel che ho capito quella casa è disabitata ed è stata dimenticata da tutti).
 

Recensore Master
28/09/10, ore 15:09
Cap. 1:

Molto triste, ma anche decisamente molto bella. Sarà che ho un debole per le storie malinconiche. Struggente, è un vero peccato che quest'attesa si prolungherà all'infinito. Non coscevo la canzone, ma le parole era ben accordate al testo.
I miei complimenti.

Recensore Master
16/09/10, ore 16:17
Cap. 1:

Triste un pò lo è... ma anche tanto bella e struggente! E viene da sperare che lo spirito di questa povera giovane possa ricongiungersi a quello del suo amato, lassù! Complimenti.