[G]Dust [/G]– beat88
Grammatica: 8,5/10
Stile: 8,8/10
Originalità: 8,5/10
Trama e suo svolgimento: 8/10
Trattazione personaggi: 9/10
Attinenza alla traccia (tema angst ed immagine): 9/10
Gradimento personale: 4,5/5
[S]Totale[/S] 56,3/65
“[…] erano morti e non sarebbe mai potuti tornare”, la forma corretta è: “sarebbero”; “Uno dopo l’altro era riuscito a sopprimere tutti quelli che erano avevano deciso di dargli strenuamente la caccia”, qui “erano” è in più; “[…] in modo da celare quanto più possibili”, qui ci vuole “possibile”; questi sono gli errori grammaticali che ho contato nello svolgersi della narrazione.
Near è assolutamente convincente e ben trattato, specie nei vezzi che lo contraddistinguono, come quello di giocherellare perennemente con le proprie ciocche candide. Molto bello anche come hai saputo orchestrare il ricordo dei vari rapporti che legavano il ragazzo ai suoi colleghi: “[…] erano sempre rimasti assieme, avviluppati uno all’altro da stima reciproca, rivalità malcelata e un’indomita ammirazione per il loro leader”.
Per quanto riguarda lo stile, pur non essendo eccessivamente lavorato, rende davvero alla perfezione i personaggi e le situazioni che si trova a trattare; ottimo bilanciamento tra trama e modalità narrativa, ti faccio i miei complimenti.
L’immagine mi avrebbe suggerito maggiormente una trama sul thriller, piena di azione, ma devo dire che la tua scelta di un taglio introspettivo e decisamente meno esplosivo non è affatto spiacevole, anzi: mi hai sorpresa in modo davvero gradito. Ho molto apprezzato l’accurata spiegazione della psicologia di Near, il suo rammarico per il passato e la sua nostalgia per i compagni, tutte emozioni dipinte senza che il protagonista peccasse di OOC. Magistrale la resa dell’immagine nel clima più rilassato dell’introspezione, che, grazie alla mesta drammaticità di cui i pensieri del giovane sono pregni, permette un’impeccabile attinenza alla traccia assegnata. Complimenti anche per il modo in cui hai adattato le varie “manie” dei personaggi ad un universo chenon è il loro.
[G]Gradimento personale:[/G] “Immaginò di sentire il tintinnio sommesso del rosario al polso di Mello, mentre il ragazzo si sistemava il cappello per mettersi in una delle sue vanesie pose da gangster mancato. Immaginò di vedereil suo riflesso negli occhiali scuri di Matt, mentre con un sorriso schietto si allentava il nodo della cravatta, perennemente sfatto. Immaginò Elle, svagato come suo solito, un sorriso indecifrabile e gli occhi persi in qualcosa che solo lui poteva vedere. Che fosse un’intuizione su di un intricato caso o l’apprezzamento per il nuovo dolce che la pasticceria dirimpetto aveva messo in vetrina, a loro non era concesso saperlo”, veramente molto bello questo spezzone di vita con gli altri colleghi, che rende ancora più spettrale il presente, grave della loro assenza. “Si richiuse la porta alle spalle, celando in quel sacro silenzio i ricordi di tanti anni passati insieme”, questa frase finale mi ha messo davvero i brividi: è spettacolare come, in poche parole, tu sia riuscita a rendere la rassegnazione e, al contempo, la ferma decisione di Near di proseguire nel cammino, anche se è rimasto da solo in un ufficio troppo grande. Davvero complimenti, te li meriti tutti: questa fic è semplicemente spiazzante nella sua malinconia inconsolabile. |