E’ sempre abbastanza incredibile vedere come te la cavi con degli elementi narrativi “scomodi”: questa storia parla di una ragazza che dice al suo ragazzo di essere incinta.
E’ un tema battuto e ricorrente, spesso trattato in modo banale e scontato, visto e rivisto nei film, nei telefilm (fortunatamente in letteratura un po’ meno), insomma… non è facile rendere bene questo genere di topic.
Tu lo tratti come tutto quello che passa dalle tue mani: con grande trasparenza e semplicità. Eppure riesci sempre ad infilarci qualcosa che rende la narrazione speciale (come fai, lo devo ancora capire, comunque ce la fai^^).
Innanzitutto quello che crea da subito una sensazione piacevole è la prima parte di frase.
“La stava aspettando vicino a quell’ albero…”: come già in altri tuoi lavori, sto notando che le tue frasi iniziali sono molto buone; funzionano perché creano ritmo; è come se dessero il tempo alla storia (e il tempo/ il ritmo, sono fondamentali in una storia).
Mi piace inoltre la presenza dell’albero come luogo d’incontro fra i due protagonisti. Mi fa venire in mente l’amor cortese con i due amanti che si promettono l’eternità l’uno all’altra e per testimone scelgono la natura… la trovo un’immagine felice^^
La cosa però che m’interessa di più qui è sottolineare la scissione che hai fatto nel narratore^^
Il narratore infatti è come se si dividesse e da una parte narra la storia, dall’altra funge da “coscienza” di Gakuto e parla sia a lui che a noi lettori.
E’ una specie di voce interna, il famoso grillo parlante^^
L’hai reso benissimo anche cambiando la grafia e questo aiuta il lettore a capire quando questa scissione avviene e perché. Anche questo è un elemento che dà ritmo alla storia, perciò l’ho trovata una scelta molto buona.
La storia è dolcissima…
La frase che mi ha colpito di più è quando Gakuto chiede a Katherina “… non mi ami più?”… eh i maschi! In fondo restano sempre un po’ bambini^^ Mi sembra un atteggiamento disarmante, tenero, tipico dell’universo maschile, che vuole sempre apparire forte e incrollabile, e invece…
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