Allur allur, mi sembra giusto recensire a mente fresca, subito dopo aver finito di leggere tutta la storia.
Allora nel complesso mi è piaciuta molto, l'ho iniziata e ho voluto subito sapere come sarebbe andata a finire, in realtà non tanto per la conclusione del giallo in se ma per scoprire quale sarebbe stata la "foce" dell'emotività della narratrice, volevo vedere come si sarebbe evoluta andando verso una pace interiore o un insaziabile tormento. Devo ammettere che non avevo preso in considerazione che la storia finisse come in questo modo, il che è stata una piacevole sorpresa ma che mi ha lasciato qualche dubbio. Il primo riguarda il fatto dell'evoluzione sentimentale del personaggio, ella vive un'intera vita in un sogno di due giorni ma nella narrazione si parte da uno stato di totale disperazione fino ad arrivare a un punto di distacco dalla figura di P., dove viene detto chiaramente anche nel testo "anche per il mio cuore, tu adesso sei morto". Successivamente ci viene mostrato un continuo di vita che simboleggia il passare oltre, il riuscire ad andare avanti, addirittura collaborando con il figlio per la stesura della tesi, quindi comunque aver superato ed abbandonato il suo amore per P. In sintesi il dubbio che mi è rimasto è questo: com'è possibile che dopo tutto questo si svegli con dei sentimenti d'amore così vividi per quella persona che ha abbandonato per venticinque anni? Come può essere così improvvisamente innamorata? O quelle sensazioni che ci sono state descritte per nove capitoli erano tutte false? Questo punto è ancora un’incognita per me.
Per quanto riguarda lo stato prettamente emotivo devo farti i miei complimenti, sei riuscita a farmi immedesimare perfettamente nel personaggio, ho sentito una grande malinconia soprattutto dal secondo capitolo al sesto, quasi come se anche io partecipassi in piccolo a questo grande dolore. E in realtà quello che andavo ad immedesimarmi non era solo quello che si può solamente definire dolore per una perdita, ma era mischiato alla non realizzazione del desiderio, volere così tanto una persona e perderla senza aver ottenuto anche egoisticamente quell’amore che si provava per esso ed il rimpianto verso ciò che si sarebbe potuto cambiare ma non è stato fatto.
E’ per questo che questa storia io l’avrei definita più introspettiva che giallo, non sono rimasta molto interessata dalla vicenda di indagine, che non mi ha preso molto, perché poi comunque non gliene si da largo spazio, ma dai personaggi: ci si affeziona a P. senza nemmeno esserci entrati in contatto, tranne in qualche ricordo sfuggente.
Mi piace l’alternanza di citazioni, come di pensieri, che si alternano alla narrazione diventando un’unica cosa, quasi come ci si trovasse in un mondo assuefatto di sogni e allucinazioni. Ho notato solo qualche ripetizione di troppo qua e la e certe volte però ci sono dei punti in cui ci si perde, non si capisce chi stia dicendo cosa, o se sia un pensiero o qualcosa di esterno. Ma questo problema l’ho riscontrato in pochi punti.
Per concludere la mia recensione è ovviamente positiva con aggiunta di grandi complimenti. |
