Recensioni per
Oltre l'immagine fissa
di aufhebung_9

Questa storia ha ottenuto 14 recensioni.
Positive : 14
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
31/01/13, ore 22:57

Complimenti per questa flashfic, è molto interessante e, nonostante la brevità, ben fatta.
In effetti una caratteristica di Asuka è proprio il desiderio di essere osservata dalle altre persone, che essi riconoscano il suo valore (in questo credo che sia simile a Shinji, entrambi pilotano l'Eva per essere riconosciuti, anche se nel ragazzo non c'è tanto il desiderio di dominare, quanto quello di essere apprezzato). Un desiderio che, come dici alla fine, nasce nell'infanzia, dalla madre che non la riconosceva, sostituendola con una bambola che poi uccide, un ricordo che Asuka cerca di eliminare con tutta la sua forza, inutilmente.
Non sono molto ferrato in filosofia, ma mi sembra che il rimando a Hegel e alla funzione del riconoscimento da parte dell'altro per l'esistenza di un proprio io ci stia tutto, non solo riguardo a Asuka, ma più in generale nell'universo di Evangelion e nei suoi personaggi.

Nuovo recensore
07/05/12, ore 14:18

WOW, mi è piacuta moltissimo,

in poche parole sei riuscita ad esprimere ferfettamente tutta l'essenza di asuka,
una drabble davvero ben fatta, asuka che vuole essere vista per poter essere la migliore, credo che colga in pieno questo personaggio, e credo che si collocherebbe molto bene all'interno del contesto dell'anime

ancora complimenti, non vedo l'ora di leggere le prossime

Recensore Master
26/01/12, ore 19:01

Gendo Ikari è il personaggio più contorto di tutto Evangelion, e giustamente come dici tu, è alquanto difficile spiegare tutta la sua psicologia in poche righe.
Però come sempre sei riuscita ad entrare nella sua mente, ad analizzare il suo modo di vivere e di percepire chi gli sta accanto, nonché il modo in cui affronta la perdita di Yui, preferendo clonare molteplici sue copie anziché amarla attraverso l'amore per Shinji, eredità di quell'amore andato perso.
Preferisce restare legato ad un ricordo, piuttosto che permettersi di amare e rendersi vulnerabile ancora una volta, rinchiudendo tutte le emozioni all'interno di una morsa di ghiaccio per donare il suo affetto solo alla copia vivente del suo passato. E questa è davvero la scelta di un uomo che ha paura; mai titolo fu più preciso, soprattutto visto il richiamo a cui è legato.
Davvero brava, complimenti!

Recensore Master
26/01/12, ore 03:39

Kaji l'ho sempre adorato, dalla sua prima comparsa fino all'ultima. Nel suo modo di vivere doppiamente asservito o totalmente libero c'è tutta la sua essenza, che traspare benissimo in questa ff.
Gli agganci con le frasi tratte dall'anime sono perfetti *_*
Come al solito, complimenti, perchè sei riuscita ad entrare nella sua piscologia completamente :D

Recensore Master
25/01/12, ore 02:59

Bella anche questa flashfic, riprende perfettamente la Ritsuko dell'anime, e i suoi conflitti con la figura della madre, soprattutto come scienziato e come donna.
Hai espresso in pieno la sua mentalità logica da scienziato, la sua freddezza e anche il suo tormento per aver voluto emergere rispetto al nome della madre di cui portava la pesante eredità, e la constatazione che invece non ha fatto altro che emularla, finendo con l'amare lo stesso uomo che amava Naoko.
E l'unico atto impulsivo è stato quello verso i cloni di Rei, quella stessa ragazzina che anni addietro aveva portato Naoko al suicidio.
Nonostante avesse voluto sfuggire al suo destino, alla fine ne è rimasta travolta ugualmente....
Quando ho letto l'ultima frase, mi è venuta subito in mente la voce di Ritsuko che la pronunciava, e cadeva a pennello con tutta la fic *_*
Credo proprio che mi gusterò tutta la raccolta :D

Recensore Veterano
13/01/12, ore 20:39

bellissime e profonde tutte e quattro le flashfic. da appassionata di evangelion ho amato ogni singola breve parola. spero aggiornerai presto.

Recensore Junior
12/01/12, ore 16:35

To' guarda chi si rilegge! Era un bel po' che non aggiornavi la raccolta e cominciavo a patire di astinenza...
Questa volta trattiamo (notare il mi uso sfrenato ed inalienabile del plurale maiestatis) il mio SECONDO (yes: secondo, dopo Kaji) personaggio preferito: Gendo Ikari.

Comincio con l'ammettere che di solito parto piuttosto scettico al riguardo: è un uomo dalla psicologia talmente complicata e - in fin dei conti - poco approfondita esplicitamente da risultare quasi sconvolgentemente banale.
Personalmente ho sempre trovato alquanto 'bizzarro' e forse anche improbabile il radicale cambiamento comportamentale di Gendo, tra il suo passato ed il presente: l'idea di abbandonare Shinji (con tutta la sequela di rimpianti/ammonizioni/censure che ne segue) per paura di perderlo e morirne, in quanto suo ultimo oggetto di sfogo amoroso (in senso paterno, intendo. Non certo incestuoso.), potrebbe forse giustificarne il comportamento, ma andiamo per gradi:

La scena da te ritratta con Naoko Akagi può essere vista, a mio parere, come un'interessante quadro psicologico del momento, dal punto di vista di lui, ma non potrei dire che tu abbia 'colto il punto essenziale': Gendo è sì portato a valutare coloro che lo circondano da un punto di vista utilitaristico e quasi con superbo distacco (basti pensare al nome tedesco del Progetto : 'Projekt Instrumentalitat der Menscheit'Intrumentalitat: strumentalizzazione dell'umanità, letteralmente), ma dubito che avrebe accondisceso a fare del sesso con Naoko solo per 'accontentarla': un modo come un altro per ripagarla del buon lavoro svolto, insomma.
Anche se a pensarci bene quelle parole quantomai inquietanti ripetute dalla Rei-I potrebbero a questo punto risultare adeguate, quando dice che 'la vecchia non è più utile': potrebbero davvero suonare come il disprezzo di un uomo solitario verso una donna da lui intesa per il solo impegno scientifico e per prestazioni sessuali fini a sè stesse?
Ne verrebbe fuori che Gendo intende Naoko (ma con lei si potrebbe identificare il genre femminile) come una prostituta: una visione piuttosto misognia, direi. Vero anche che perfino Rei è amata solo in quanto 'copia incompleta' di Yui e quindi di potrebbe pensare nuovamente ad un Gendo molto arido di sentimenti, ma questa considerazione sarebbe un paradosso per il solo fatto che Gendo AMA Yu, la vorrebbe nuovamente al finacoi ed è per questo che crea Evangelion, NERV, Rei, Progetto di Perfezionamento e compagnia bella.
Ad ogni modo questo era solo per dire che quella scena del bacio è molto breve e 'fumosa' per poterne trarre un quadro interiore ben delineato. Tutto qui (lo so che pensi: se è 'tutto qui' perchè ci hai impiegato 20 righe a dirlo? Lo so...U.U Mea culpa.)

Poi per quanto riguarda il rapporto con Shinji, ribadisco che non è totalmente chiaro nemmeno nell'anime (nonostante io consideri Anno un genio-filosofo dei nostri giorni a volte penso che neanche lui abbia ben chiaro il motivo di determinate scelte che prende....-.-'), ma il tuo spunto di riflessione è piuttosto valido:
Se si considera il 'Primo Gendo' (quello amorevole e paterno), il dolore della scomparsa della moglie e la forse egoistica paura di dover soffrire ancora per l'eventuale perdita di Shinji lo porta a volersene allontanare, auto-imponendosi un odio verso di lui che in realtà non  prova.
Ma poi lo 'ripesca' quando ne ha bisogno e questo confermerebbe la tua ipotesi di prima secondo la quale lui è solo interessato ai sui fini terzi, ma che nuovamente vacilerebbe se pensaimo che sono passati più di tre anni e questa sorta di 'odio auto-imposto' di Gendo avrebbe avuto tempo per radicarsi nel profondo dell'inconscio dell'uomo.
In pratica azzardi l'ipotesi che Gendo Ikari sia diventato il cinico che conosciamo in risposta alla paura della perdita (se non sbaglio c'è addirittura un ost di NGE che si intitola 'The Sorrow of Losing'.) degli affetti. Un'alienazione dalla società per non rimanere ferito....mmm, chi mi ricorda?
Ah, sì: Shinji. TALE PADRE, TALE FIGLIO.
E sempre a proposito di Shinji e fobie di sorta ricordiamoci gli ultimi istanti di vita di Gendo nel lungometraggio del '95: ammette di temere il figlio.
forse perchè gli ricorda lui; forse proprio perchè ò- essendo Shinji un umano- potrebbe morire e quindi causargli sofferenza; forse per il fatto stesso che sia un pilota di Eva e quindi con un potenziale enorme del tutto disponibile (più o meno consapevolmente) tra le sue mani.

Quindi, in definitiva, l'idea di un Gendo ossessionato dall'idea del passato non è totalmente sbagliata, anche se non la darei per scontata: mi sembra principalmente un uomo ossessionato dal FUTURO, un futuro che teme più di ogni altra cosa perchè fatto di morte. La morte appartiene al passato, certamente, ma è soprattutto qualcosa 'in potenza' (come si direbbe in filosofia', cioè che sta per arrivare, inesorabilmente.
Volendo rissumere gli intenti con una frase sola si potrebbe dire: vuole modificare un futuro che prima o poi diverrà presente, al fine di ricominciare il passato.
A tal proposito, sarei curioso di sapere se per la sua idea di Progetto ti sei rifatta al manga di Sadamoto: questo aspetto piuttosto 'recriminatorio' di Ikari verso Dio e il desiderio di creare una divinità artificiale con cui fondersi, per dominare la vita, il tempo ed il Creato è esplicitato solo nel manga.

Comunque sia, mi sono ancora una volta sperticato in commenti lunghi qualche kilometro e mezzo, ma tenta di perdonarmi: come ho detto già in passato, questa è una raccolta che apprezzo moltissimo e non sono di 'facile recensione' se la fiction in questione non mi ispira.
Complimenti ancora per questo nuovo capitolo e spero potrai offrirmi nuove riflessioni inaspettate con un ulteriore personaggio! ^^

K.P.

Recensore Master
12/01/12, ore 09:14

Un'analisi spietata e lucida, pur in poche parole. Mi è piaciuto particolarmente il punto in cui parli del passato e del futuro: il passato che viene "manomesso" e sostituisce il futuro; la paura di perdere quello che è rimasto che ti fa abbandonare tutto; la frase finale sull'"esorcizzare una perdita". Penso che qui ci sia un'istantanea di Gendo ben riuscita :-)

Recensore Master
12/01/12, ore 04:03

Perfetta! *_*
In poche parole hai descritto tutta la psicologia di Asuka, il suo voler essere sempre al centro dell'attenzione, amata e desiderata, e il suo terrore davanti al ricordo di sua madre. Questa drabble sarebbe perfetta da inserire negli ultimi due episodi della serie, oppure nel momento in cui Asuka perde totalmente la sua vitalità.
Anche l'accenno a Hegel, il termine tedesco per una protagonista in parte tedesca, e il concetto di "appetizione, desiderio" è perfettamene inseribile nel contesto filosofico-religioso di tutto l'anime.
Che altro dire? Complimenti, è bella davvero! *_*

Recensore Master
15/09/11, ore 06:32

Molto belli questi pensieri sulla ricerca della verità e su un uomo che cerca di vivere la sua vita senza rimpianti. L'ho trovata molto ben scritta, fluida e con quel tocco di malinconia che amo molto.

Recensore Junior
07/09/11, ore 10:34

Mi scuso se recensisco solo ora, dopo ben tre aggiornamenti.
In realtà avevo già notato la tua fiction, ma alllora l'esiguo numero di capitoli mi ha trattenuto da esprimere un giudizio, almeno fino ad un terzo.
Ed eccolo qui! Quindi il mio cervellino mi ha accordato il permesso di recensire....

Una raccolta inusuale, per il momento....nel senso che tratti di personaggi, secondo me, mai abbastanza presi in consideazione (tranne nel caso di Asuka, figuriamoci....).
Non commento sul TIPO di raccolta (drabble, flash ecc...) perchè ammetto di non aver mai capito appieno tutte le divisioni di EFP: io sono un tipo semplice, che immagazina poche informazioni alla volta. Cioè: èper me puoi scrivere quanto ti pare, tanto non avrei la competenza per criticarti.

Detto ciò, posso fare un'analisi per punti:

-ASUKA:
La spavalda pilota dello 02, la ragazza tedesca che ha superato ogni coetaneo, il genio ecc....questo secondo LEI.
Effettivamente, il suo personaggio è stato costantemente rimodellato ed illuminato (o adombrato, s'intende) tanto in NGE quanto nelle fanfiction.
Forse il suo passato è quello più drammatico; tutti gli altri, per un motivo o per una alro, non hanno risentito troppo delle loro perdite:
Ok, Shinji si strugge, urla e piange....ma è Shinji.
Ritsuko (che tu hai analizzato) non prova poi cos' rimpainto vero la madre defunta....
Misato fa finta di essere forte e si maschera dietro il suo ruolo di Colonnello e così via....per quasi tutti.

Ma Asuka è diversa: la madre si è suicidata, ha impiccato anche la bambola che la raffigurava e - se hai letto il manga - ha perfino tentato di ucciderla.
Per riflesso, la figlia ha deciso che non può essere come lei e che non le serve nemmeno la sua approvazione: lei sarà la migliore, che agli altri vada bene o meno.
Ma d'altronde non è prorpio così.
Come hai giustamente evidenziato, Asuka si comporta in modo non dissimile da una bambina capricciosa: è una ragazza molto sola, e pertanto nutre un desiderio quasi patologico di sentirsi riconosciuta e circondata.
Su questo c'è da fare una precisazione: se volessimo giocare con la lingua, bisognerebbe notare che Asuka vuole sentirSI e non sentiRE apprezzata.
In realtà a lei non gliene può sbattere di meno di quello che pensano DAVVERO gli altri di lei, l'importante è che ESTERIORMENTE la elogino, in modo tale che - dentro di sè- possa crescere quel sentimento di rivalsa  ed orgoglio che già la caratterizza, e magari anche troppo.
Interessante una scena in particolare: azzardi l'idea che lei provi piacere nel vedere Shinji in imabarazzo...quasi sicuramente è così.
Come Ecletic_Doll stessa ha scritto, Asuka è l'archetipo di ragazza moderna: trasgressiva, disinibita e magari che provi anche un certo piacere a stuzzicare i ragazzi più 'sensibili' (passami il termine)....solo per lasciarli con un nulla di fatto, perchè questo la fa sentire padrona della situazione, cosa che di fatto NON E'.
Poi Asuka ha anche un'altra particolarità: dapprima è talmente diffidente del prossimo e talmente sopraffatta dall'orgoglio, che non sa nemmeno spiegare la natura o il mativo di ciò che combatte. Shinji le chiede: "Asuka, secondo te cosa sono gli Angeli?" "Ah! Che razza di domanda è?!"
Questo era tratto dall'episodio 11. PIù tardi, poi, si lascia 'sbirciare dentro', confermando quello che tu stessa hai detto:
"Asuka, tu perchè piloti l'Eva?"
"Che domande, per dimostrare il mio valore al mondo intero, mi apre ovvio!"
"Per dimostrare che esisti?"
"Sì credo si possa dire anche così..."
Questo era dall'pisodio 12. Come vedi, niente di più e niente di meno di quello che avevi ipotizzato.
Forse Any Ikisy ha ragione: qualche parolina in più sul suo rapporto Auka-Eva-madre poteva essere azzeccata, ma trovo le tue riflessioni comunque penetranti al punto giusto, e soprattutto più genrali (se togliamo lo 02, Asuka è una ragzza normale, non per forza legata ad NGE)

-RITSUKO:
Oh, questo è un personaggio che non ho mai compreso affondo, benchè nutra una certa simpatia nei suoi confronti.
Diciamo solo che nella tua fiction risalta un aspetto molto più umano e cordiale di quelo che in realtà è, almeno in confornto con la madre.
Ritsuko è una donna amorevole, in fin dei conti, eppure così legata al suo lavoro che diventa la quintessenza della 'deformazione professionale'.
Ma questo solo perchè è abituata a prendere tutto molto sul serio, non perchè non sappia amare.
D'atronde lei incolpa la madre di questo: l'averla inserita nel contesto lavorativo fin da subito ne ha quasi bloccato il libero sviluppo disinibito.
Ma contemporaneamente la ringrazia: la ragione permette di essere lucidi e di non cedere alle passioni, che arrecano solo sofferenze.
Questa è una visione fortemente dramamtica, a ben vedere.
Lei dice che Rei e Gendo non sono molto portati a vivere, ma se consideriamo che la vita di un essere umano si caratterizza (oltre che per la ragione) proprio per le forti emozioni.....è lei a tentatare una specia di 'morte del cuore'. Brutta bestia la delusione, eh?
Inoltre Ritsuko ha sviluppato, come Asuka, questo carattere estremo proprio per riflesso: lei stessa ammette arrivare ad IDOLATRARE la madre in quanto scienziato ed ODIARE in quanto donna e madre stessa; questo a causa del lavoro.

Da questo punto di vista Anno non ha una grande fantasia: Ritsuko, Shinji, MIsato...tutti con genitori geniali ma che non riescono a mostrare il loro carattere umano, e che perciò finiscono per essere aberrati dai figli.
Esempio lampante? Ritsuko si tinge i capelli. Attenzione, qui non la vedo esattamente come te: tu metti solo in luce il fatto che lei VOGLIA essere QUALCUNO, ma non dici perchè. Di solito, la gente ha un ideale di persona a cui vorrebbe somigliare, lei è il contrario: lei NON vuole ESSERE la madre....tutti ma non lei.
E poi non è così fredda. Basta pensare alle parole di Misato: "Ritsuko era solita non parlare mai, quasi fosse muta. INvece ora para quasi costantemente, come se volesse recuperare il tempo perso."
Bella frase. Bella donna. Bella persona. Belle riflessioni da parte tua.

-KAJI:
Questo è molto facilmente il mio personaggio preferito. Non so perchè...ma è così UMANO così VERO.
Tutti in Evangelion hanno splendide caratterizzazioni, ma tutte molto drammatiche e forse un po' forzate.
Ma il Signor Kaji (citando Shinji) no. Lui sa farsi amare e desiderare anche per il lasso di tempo - ahimè - relativamente breve in cui compare.
E' un uomo di mondo, ha vissuto la Grande Catastrofe...ma anche un galantuomo d'altri tempi.
Un po' Dongiovanni, incarna perfettamente l'ideale oraziano del 'carpe diem', sebbene non trascuri la professionalità.
E soprattutto (brava ad aver citato quella frase) con un suo radicato idealismo: perfino il sesso può essere visto come espressione d'umanità e vita.
Vita che si estingue in continuazione...ma che può anche essere generata e cresciuta con amore: per questo ha una piantagione di cocomeri.
Oddio, non chiedermi perchè i COCOMERI e non le MARGHERITE, ma l'importante è il senso simbolico.
Forse perchè è un frutto fresco, piacevole, che esprime solidità. Non so...
In definitva Kaji è un personaggio estremamente vitale, forse uno dei più positivi della serie. Perfino la morte, come tu hai ben detto, non lo intimorisce: la sua vita è completa, ha vissuto bene...ne ha apssate tante: non c'è bisogno di tirarla tanto a lungo no?
E' come un romanzo: essere prolissi (tipo me :-P) dopo un po' stufa.
"Siamo concisi, su!" - avrà pensato in quel momento - "Chiudiamo in bellezza, magari con una frse a effetto! Sì, perchè, siete anche in RITARDO..."

Cosa posso dire per concluder anch'io? Niente se non che è un'ottima raccolta, diretta e perspicace: davevro brillante.
Personaggi così accattivanti eppure così terribilmente soli...davvero scelte eccellenti.
Bello stile e aggiunta appropriata di pensieri ;-)

Sta certa che me ne ricorderò, e spero tu possa continaurla presto.
Complimenti e saluti
from K.P.

Recensore Veterano
27/08/11, ore 16:10

Perdono, perdono, perdonoooo!
Manco un sacco dal tuo account, ma, affascinata dalla mia prima lettura, non ti ho mai persa di vista.
Questa raccolta entra di diritto tra i miei preferiti per almeno due ragioni: la particolarità del taglio con cui hai scelto di trattare i caratteri, l'intensità con cui hai ritagliato loro addosso un perfetto sudario di parole.
Asuka e Ritzuko sono, a mio avviso, esemplari archetipici della moderna femminilità: tese a un ideale di controllo, dominio, assoluto, eppure ripiegate sulle ombre di mille crepe interiori.
Con una prosa che non sbrodola inutilmente aggettivi e metafore, hai costruito due ritratti che colgono nel segno e raccontano più di mille pagine.
Grazie di cuore per aver condiviso.

Recensore Master
18/01/11, ore 18:19

Buono; inizio divendo che non mi aspettavo questo come secondo personaggio e ti ringrazio, visto che a breve dovrò scrivere proprio su di lei ;) mi sembra una buona riflessione.
Non ho riscontrato errori logico-sintattici, ma ammetto di non essere nella mia forma migliore perciò questo significa ben poco; per quanto riguarda trama e ambientazione ammetto che è un punto interessante di riflessione, il momento in cui Ritsuko decide, in una delle poche reazioni veramente umane che mostra, di eliminare i cloni di Rei, perciò i rimasugli della sua più grande rivale in amore. Probabilmente già sapeva di non poter comunque batterla (sembre che ci fosse qualcosa da battere: io in materia non mi pronuncio).
Direi che, tra la scelta di sua madre e quella che hai descritto, si possa denotare una certa distinzione tra madre e figlia (personalmente non credo nella loro somiglianza di caratteri, forse perchè non danno abbastanza spazio a Naoko per un confronto), inoltre credo che non l'abbia del tutto superata.
Entrambe hanno ucciso Rei, accecate dalla gelosia; però una delle due, forse, ha realizzato quanto fosse inutile e si è gettata dopo essersi sentita un mostro. L'altra è... rimasta ferma. Comunque, ottimo lavoro. Però è una raccolta, aggiungi lo specchietto!

Recensore Master
07/01/11, ore 12:36

Bene, cominciamo.
La storia è molto corta, sei riuscita a mantenere quel linguaggio ricercato caratteriscito dei personaggi quali Gendo, Fuyutsuki... gli adulti, generalmente; l'ho apprezzato.
Mi è piaciuta inoltre la seconda frase: il riferimento alla religione, non al centro dell'attenzione, ma comunque semplice e valido.
Però secondo me ci sarebbe stato molto altro da dire: è una trattazione abbastanza limitata per parlare di Asuka. Per come la vedo, errori grammaticali non ce ne sono da farti presenti, ma avrei allungato perlando, per esempio, del legame tra l'Eva e la madre. Non è cos' scontato.
Anche l'accenno alle persone che le stanno intorno... sono poche e hai speso poche parole per ognuna, però sei stata efficace anche lì. Credo faccia parte del linguaggio che hai adottato, dopo tutto.
Non mi ha particolarmente soddisfatto, in tutta sincerità, però spero di averti aiutato in qualche modo per il prossimo capitolo.