Recensioni per
Di mondi nuovi, vecchi paesi e tristi memorie
di Satomi

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
30/06/15, ore 09:36

Valutazione per il "contest al contrario":
Stavo per segnalare questo “Penso dovesse aver messo il broncio, Madelene, perché il marinaio, non appena la vide in faccia, scoppiò a ridere e di gusto.” Come un errore in cui avessi omesso l’accento in “pensò”, poi però emerge chi sia il narratore della storia e la frase acquista senso. Perché ti sto dicendo tutto ciò? Perché ho avuto quest’impressione e ho voluto comunque riportarla.

Per il resto sono davvero contenta di poter dire di non aver trovato un singolo errore. La storia è scritta in modo eccellente sia dal punto di vista grammaticale che dal punto di vista stilistico. Anzi, soffermandomi un istante sullo stile, desidero davvero farti i miei complimenti: accattivante, particolare, perfettamente in linea con la trama, l’ambientazione e i personaggi di cui racconti. Mi ha colpita e sorpresa, nonostante sia molto lontano da ciò che preferisco. Questo per dire che hai scritto una storia convincente anche per chi, come me, solitamente preferisce altro.
Parlando della one shot in modo più approfondito partirei rivedendo la trama e i personaggi dal principio. Abbiamo un racconto che parte dal “celebre” François Rauvert, di cui tutti conoscono la storia che viene, nei primi paragrafi, raccontata anche a noi. Una vita avventurosa passata per mare e una morte proprio in linea con questa esistenza. Di François conosciamo poi altri aspetti, raccontati dalla figlia Madelene: lui preferiva osservare la gente, carpire l’essenza umana dei luoghi che visitava. Madelene è un personaggio interessante, una ragazza consapevole del proprio posto nel mondo che non può, però, impedirsi di sognare le avventure. Avrà poi proprio la vita prevista e, nel suo incontro con il misterioso uomo del mare, scoprirà di essere perfino fortunata. Non so se fosse tua intenzione scrivere qualcosa che avesse la morale che ho colto io, ma credo che scrivere significhi anche lasciare al lettore la facoltà di interpretare. Ecco, io nella tua storia non ho letto arrendevolezza al proprio destino, quanto più apprezzare ciò che si ha, ciò che si può avere, e che spesso si denigra senza sapere bene cosa si desideri davvero. È la mia lettura, e forse sono una persona terribilmente positiva. Forse, ad un pessimista, questa storia apparirà come un arrendersi al proprio destino perché non si può cambiare…
Tutto questo dimostra solo come si tratti di una bella storia. Una storia che lascia pensare, che pone le giuste domande e da svariate risposte allo stesso tempo. Quando leggo cerco proprio storie di questo tipo, capaci di lasciarmi qualcosa, di farmi conoscere dettagli in più su me stessa. 
Detto questo veniamo agli elementi che considererei “chiave” nel racconto.
Il primo è decisamente Arnaud Chevlon: una figura accattivante, interessante, misteriosa, saggia, ma cinica nel modo in cui lo sono gli anziani che hanno una storia oscura alle loro spalle. Lui racconta a Madelene la sua storia e le fa conoscere quel passato che tanto vuole tramandare (un passato triste, combattuto, da cui emergono ombre e colpe), arrivando a farle conoscere anche se stessa, le sue stesse paure e i suoi stessi pensieri (proprio come la tua storia fa con il lettore?). Parla di luoghi, di scelte, e nel farlo la tua storia acquista un senso, un’intensità, che ho proprio apprezzato.
Veniamo al secondo punto che mi preme affrontare: il narratore. Davvero brillante che sia il futuro marito di Madelene. E quel dialogo fra Madelene e Arnaud diventa un racconto nel racconto. Raccontare e trasmettere diventano concetti ricorrenti (all’inizio, di fatti, “Si racconta ancora…”). 
Insomma una storia che ha svariate letture, svariati punti che possono essere approfonditi, spunti interessanti, personaggi ben costruiti, il tutto coronato da uno stile ben padroneggiato e ben gestito. Potrei continuare a scriverne, ma devo mantenermi sull’essenziale e non credo sia accettabile che io mi dilunghi eccessivamente.
In sintesi: sono davvero felice di averla letta.

Recensore Veterano
03/06/13, ore 19:25

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Da quando sono iscritta a EFP non ho mai letto una storia scritta in modo tanto perfetto. L'autore ha uno stile a dir poco eccezionale, paragonabile soltanto a scrittori di mestiere. Sa padroneggiare alla perfezione la lingua e sa incanalare ancor meglio gli eventi della storia, rendendoli più vividi che mai, capacissimi di risvegliare un epoca passata con disarmante abilità.
(Recensione modificata il 23/07/2013 - 11:10 am)

Recensore Veterano
03/06/13, ore 19:16

Ma chi sono io per potermi permettere di commentare ciò che hai scritto?

In una parola:
Perfezione.

Ti do i miei complimenti e in aggiunta ricevi anche il mio rispetto e la mia stima.
Questa è una storia che non dimenticherò. Parola d'onore.

Recensore Veterano
03/11/12, ore 01:09

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Ho lasciato un giudizio piuttosto articolato a questa storia, che ha partecipato a un mio Contest classificandosi prima, su 21 One-shot.
Ora, io non sono solita adulare nessuno, è una cosa che proprio non riesco a fare, e non è questo il mio intento. Da quando sono iscritta a EFP avrò segnalato per le Scelte al massimo una storia, se non sbaglio. Questa è la seconda.
Prendetela in considerazione, perché merita davvero. E' una piccola perla. Rimando all'altra mia recensione, per i dettagli.

_pollina_

Recensore Veterano
03/11/12, ore 00:58


Questa storia si è classificata prima al mio Contest "Fatemi leggere", indetto sul forum di EFP. L'ho adorata in ogni suo
particolare, l'ho trovata perfetta da un punto di vista formale e non finirò mai di ringraziare l'autrice per aver partecipato, 
dandomi così la possibilità di leggere quello che sembra - effettivamente - uno stralcio di un libro. Da qui, appunto, il "Premio 
libro". Una One-shot che merita davvero, di quelle che ti fanno rimanere incollata allo schero, di quelle che rileggeresti a
oltranza, di quelle che ti viene spontaneo sperare che la pagina non finisca mai.

L'ho adorata, e mi batterò sul campo di battaglia finchè questa storia non avrà ciò che si merita: un posto tra le Storie Scelte.
In realtà con questa recensione avrei dovuto limitarmi a copiare il giudizio, ma quando una cosa merita... Beh, merita :). 
Ancora i miei più sinceri complimenti a quest'autrice di cui andrò sicuramente a leggere altre storie. 






1° classificata


 

Titolo 5/5

Interessante ancora prima di leggere la storia... Bellissimo dopo, quando si capisce quanto sia veramente azzeccato. Mi è piaciuto. Di solito di fronte ai titoli un po' lunghi storco un po' il naso, perchè a volte capita che l'autore voglia infilarci dentro di tutto e di più, con il risultato di ottenere un risultato grossolano.
In questo caso non è assolutamente successo.

Impaginazione 10/10 

Magari avresti potuto riportare il titolo; comunque mi è piaciuta molto la tua impaginazione: semplice, chiara e armoniosa. Anche le divisioni tramite l'asterisco sono state gestite bene.

Correttezza grammaticale e sintattica 9,25/10 

Un testo praticamente perfetto. È sempre un piacere leggere storie così ben scritte!
Ti faccio soltanto qualche appunto:
gli esploratori di ritorno dal nuovo Mondo” → qui ti sei dimenticata di scrivere “nuovo” con la maiuscola
monsieur” va scritto con la lettera maiuscola
Papà Rauvert lo chiamava figlio degenere” fossi in te quel “figlio degenere” lo metterei in corsivo, o tra le virgolette.
gli raccontai di me w della mia” → errore di battitura
Non mi pare di aver notato altro.
C'è qualche piccola imprecisione nei dialoghi, per esempio:
Era l’unico a sapere di me” mormorò Chevlon. → dopo “me” va una virgola.
Comunque il tuo modo di scrivere mi è piaciuto, davvero molto. A volte costruisci frasi anche piuttosto complesse, ma senza perderti e – cosa altrettanto importante – senza far perdere il lettore. Complimenti.

Stile e Lessico 10/10 

CHE MERAVIGLIA. Solitamente odio il maiuscolo, ma qui ci vuole tutto.
Questa è una storia viva, ed è proprio il tuo modo di scrivere che la rende tale. Ho adorato la verosimiglianza di ciò che hai descritto e del modo in cui l'hai descritto, appunto.
E il lessico? Tutta la terminologia specifica, perfettamente adatta al contesto! Parole scelte con cura ma non pompose o fuori luogo. Lo ammetto, ho dovuto armarmi di vocabolario (si fa per dire, ho usato quelli disponibili in internet) e cercare un po' di parole, ma non mi è pesato affatto. E io, solitamente, sono molto insofferente verso quegli autori che riempiono le loro storie di paroloni e linguaggio forbito in generale... Ma in questo caso, come dicevo, non si tratta di pomposità, ma di un linguaggio appositamente scelto per rendere la storia verosimile. Almeno, io ho percepito la cosa in questa maniera ^^.
Un stile che scorre fluido, senza intoppi di sorta, trascinando il lettore. Non è facile trovare storie che “trascinano” sia per gli eventi che per la modalità di scrittura.

Caratterizzazione dei personaggi 20/20 

Li ho adorati tutti, in ogni dettaglio.
Il racconto non è lungo, ma sei riuscita a dare una caratterizzazione non indifferente a ogni personaggio. Sono rimasta piacevolmente stupita.
Già dall'inizio: “François Rauvert era un personaggio noto, in paese, per la sua magrezza tale da farlo rassomigliare a un’aringa e la testa dura, ma così dura che una pietra a suo confronto avrebbe fatto una ben misera figura.”, ho trovato la storia interessante e probabilmente sono proprio i personaggi stessi, che la rendono tale. Ci presenti il mondo circostante tramite queste persone, tramite la loro storia.
Partiamo proprio da François Rauvert: chi se l'aspettava, la sua morte? E sei riuscita a darcene una visione completa in quante righe? Sedici. (Sì, le ho contate, sì, sono potenzialmente pazza e pericolosa ^^).
Ripeto: meraviglia.
La storia riassume in sé molti anni, ma non c'è fretta o superficialità, nella narrazione, e questa è una cosa che ho apprezzato moltissimo. Anche il modo in cui il marito parla di Madelene, è perfetto: “mi si è affezionata a poco a poco”; ecco, questa non è una di quelle frasi buttate lì per giustificare un cambiamento, ma è proprio un mutamento lento, che ci viene spiegato come tale.
E Chevlon? Un finale inaspettato, che però non stona con il resto, anzi.
Sei riuscita ad attribuire pensieri diversamente profondi ad ognuno, e la cosa mi è piaciuta. Detto tra noi, penso che spesso la dicitura “Introspettivo” sia un po' abusata, in questo caso invece posso affermare con felicità di aver visto dei personaggi con un incredibile caratterizzazione. Sono diversi tra loro, e ognuno ha i suoi punti di forza, di “attrattiva”, diciamo così.
Ma cosa posso dire ancora? Penso che tu stessa ti renda conto di quanto spessore ci sia nei tuoi personaggi, quindi complimenti. I miei più sinceri complimenti.

Ambientazione 20/20 

Ne sono rimasta affascinata. Descrizioni accurate, suggestive, non banali.
Sei riuscita praticamente a fondere personaggi e ambientazione. Le due cose mi sono apparse strettamente legate, e mi è sorto spontaneo il pensiero “questi personaggi sono immersi in questa storia, ci hanno vissuto e ci vivono”. È come un unico puzzle: tutti gli elementi combaciano perfettamente fino a formare un unico disegno.
Anche da un punto di vista storico la tua fanfiction denota accuratezza: ci presenti questo villaggio, i suoi abitanti con le loro convinzioni, i loro pensieri... Non manca nulla.

Cosa ne penso io 10/10 

Non solo perchè mi è piaciuta, ma perchè è evidente: questa storia vale molto.
Ci sono quelle piccole imprecisioni che ti consiglio di correggere, per il resto è tutto veramente perfetto. Mi sono piaciuti i piccoli punti rimasti in sospeso, ben gestiti. Mi è piaciuto tutto, accidenti! :)
Anche i dialoghi: profondi, ma non scontati, e verosimili. Ecco, mille punti per la verosimiglianza che sei riuscita a creare – sia nei dialoghi, sia in generale.
Per esempio:
A dispetto dei luoghi che possono essere i più disparati, il mondo è uguale dappertutto. L’unico posto che cambia davvero è il posto dove sei nato” disse Chevlon. “Forse non si dovrebbe tornarci mai.”
“Non capisco” confessò Madelene.
Imperfezione, umanità. Una ragazza che non capisce. Quanto è profondo il discorso di Chevlon; e quanto poco, effettivamente, avrebbe potuto comprendere Madelene.
Ti ringrazio sinceramente, perchè in fondo speravo proprio d'imbattermi in storie così meritevoli, quando ho indetto questo Contest. Grazie.


 

Totale 84,25/85

Recensore Junior
29/06/12, ore 00:09

La storia mi è piaciuta abbastanza, nonostante le storie di avventura non siano esattamente il mio genere e le mie conoscenze su marinai e navi e storie di mare si limitino a quel che poco che mi ricordo dei cartoni animati di "Sandokan", "Jolanda la figlia del Corsaro Nero" e "Pirati dei Caraibi". Si vede che sei molto più esperta di me in materia (ho dovuto persino cercare alcuni termini sul vocabolario XD), già solo dalla tua pagina di Autrice costellata da FF sui libri di Salgari.

Per questo, come Madelene, mi aspettavo qualcosa di più "avventuroso" e originale dal racconto del vecchio marinaio sulla spiaggia.

Ma andiamo con ordine.

Lo stile:

Lo stile che hai usato è sicuramente un punto a tuo favore. È molto filmico, molto concreto, e nonostante non ci siano vere e proprie descrizioni in piena regola (per fortuna perché le lunghe descrizioni le odio!), con pochi tratti le scene appaiono ben definite nella mente del lettore e la narrazione continua a scorrere.

Non è di un tipo che di solito apprezzo, ma è in sintonia con il contenuto della storia, è semplice e molto scorrevole. Solo qualche termine stona e lo fa sembrare un pochino "finto" (ma sono inezie).

È anche piuttosto corretto. Non ci sono grandi strafalcioni grammaticali, ma solo qualche tempo verbale fuori posto, qualche errorino e svista qua e là.

Abbastanza buona anche la punteggiatura.

Contenuto:

Come racconto non l'ho trovato particolarmente originale, soprattutto in virtù del fatto che sei solita, da quel che vedo, a storie di questo genere.

Tuttavia il vero problema è un altro: la storia non ha uno sviluppo coerente, non si capisce da che parte volevi andare.

Penso sia anche dato dal fatto che la storia è stata scritta per un altro contest che comprendeva "paletti fissi" di citazioni (che sei stata costretta a cacciar dentro e quindi a sviluppare la storia in un certo modo per farcele stare nel racconto del marinaio).

Il racconto del marinaio è piuttosto dispersivo (passa dalle piante di banane, alla sorella, alle sue esperienze per mare) e mi aspettavo un colpo di scena! All'inizio credevo fosse l'amico del padre di Madelene e che le avrebbe rivelato chissà che cosa, subito dopo quando parlava delle sue avventure non adatte ad un buon Cristiano ho pensato: "Oddio non è l'amico! È l'assassino del padre!" *Film mentale sulla reazione di lei, sullo sgomento, l'orrore...*.

Stessa cosa per la storia di Madelene. Sei partita raccontando, dal punto di vista degli abitanti del paese, la storia del padre di Madelene. Mi ha rimandato un po' ai Malavoglia: il pescatore che vuole cambiare la sua posizione, "sfida il destino" e cade in disgrazia (cioè ci rimane secco)...Certo dal commercio di lupini a lupo di mare c'è differenza comunque...

Quando è stata introdotta Madelene mi aspettavo una ribelle, pronta a dire addio al ruolo classico di brava donnina di casa e di vederla solcare i mari in memoria di suo padre e invece niente...

Insomma non è tanto quello che ho trovato nella storia che mi ha un po' deluso, ma le aspettative. Hai gettato premesse interessanti non per una storia, ma per almeno due o tre!! E i tanti punti interrogativi che hai introdotto, appunto con tutte queste premesse, non mi sembra si siano risolti alla fine del racconto, non riesco a trovare i nessi.

Mi spiace e mi vergogno un po' a lasciarti una recensione neutra dopo tutte le altre molto positive, ma è la mia opinione...sono molto molto pignola!! >//<

Recensore Veterano
25/06/12, ore 17:20

Grammatica: 19,5/20 punti

Lessico e stile: 20/20 punti

Originalità: 15/15 punti

Caratterizzazione e/o IC: 15/15 punti

Uso citazione: 20/20 punti

Gradimento personale: 10/10 punti

_Per un totale di 99,5/100 punti_

 

La grammatica è davvero buona, peccato per un paio di errori di battitura: “avesse prese un colpo di sole” invece di preso e un farebbe che avrebbe dovuto essere farebbero.

Il lessico e lo stile sono veramente superbi. Usi un linguaggio adatto alla storia che narri, senza sbavature né imperfezioni di alcun genere. La storia è scorrevole, interessante, innovativa.

La trama è solida e originale; i personaggi, anche quelli che fungono da semplici comparse come il marito di Madelene, sono delineati con precisione, per non parlare dei protagonisti, da Madelene a Chevlon.

La citazione è inserita in modo meraviglioso. È bella già di per sé, ma tu le hai costruito attorno una trama che si fonda su di essa e ne amplifica il senso.

A questo punto, non credo di dover ulteriormente approfondire le motivazioni del punteggio massimo di gradimento personale. Hai scritto davvero un piccolo capolavoro. Il tema, poi, mi tocca particolarmente e mi affascina; tu hai saputo trattarlo con grazia e delicatezza, accostandolo ad un contesto storico e geografico insolito che, per dire così, semplicemente funziona.

Queste frasi finali, poi, mi hanno affascinata: “Perdete molto, monsieur Pennac” mi disse. “Ma non guadagnate poco. Tutto il mondo è paese, sì…ma il tuo paese non è tutto il mondo.”.

I miei più sinceri complimenti!

Recensore Master
05/02/11, ore 13:30

Una storia bella e malinconica, questa di Madelene. Insomma, la figura della ragazza che sottosta agli obblighi del matrimonio ma che desidera la libertà non è nuova, ma l'hai tratteggiata in maniera molto particolare e piacevole! In più, è bella anche la differenza tra lei e Marianne! L'immagine dello strappo è sublime, complimenti! quando a Chevlon, è un personaggio magnifico!Commovente e a tutto tondo!
Bravissima davvero!



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Recensione per la partecipazione al contest "Colori e...ore!"

Recensore Master
08/01/11, ore 23:39

Hai pubblicato anche tu! *_*
Beh, cosa aggiungere a quanto è già stato detto? Quoto Chandra. Il tuo quarto posto era senza dubbio meritatissimo.
Sono orgogliosa che tu abbia partecipato con questa storia a un mio contest, il primo per te, e non ho dubbi che continuerò a seguirti. Il tuo stile è davvero particolare - e poi, cavolo, mi hai fatta innamorare del mare. E un po' anche di Chevlon.
Fabi

Recensore Veterano
06/01/11, ore 13:02

Un quarto posto meritatissimo. Come ti ho già detto in privato, a contest chiuso, questo piccolo gioiello mi riporta sempre alla mente "the Islander" dei Nightwish...racchiude la stessa, identica nostalgica melodia di quella canzone. Nonostante lo stile sia per scelta antiquato - e trattato con un'accuratezza da lasciare sbalorditi- ho adorato questo pezzo dalla prima all'ultima riga. In particolare, il personaggio che senza dubbio mi ha più colpito è Chevlon, con il suo bisogno non tanto di compagnia che scambi con lui due parole, quanto di qualcuno che lo ascolti...qualcuno che lo ricordi, perchè rischia di dissolversi insieme al suo tempo con la stessa facilità con cui il suo unico amico si è perso tra le onde. E Madeline si presta assolutamente allo scopo. Di tutti i racconti ispirati all'universo salgariano e non dei pirati, questo è certamente il meglio riuscito e quello che sempre mi affascinerà fino in fondo. Bravissima, onee-san.