Recensioni per
L'assassina stonata.
di AmetistaCassandra

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
28/10/11, ore 15:23
Cap. 4:

oh... oh ooh oh... mi immaginavo una cosa totalmente fuori dagli schemi, anche quasi dal primo capitolo, ma non così. un finale così è... inimmaginabile. non so nemmeno in che ordine mettere le cose da dire. provo ad impegnarmi :)
l'incipit è assurdamente spiazzante, non per quella che è la verità del racconto, ma per il fatto che non si capisce quale sia fino ad un certo punto, e per questo si sente di essere stati ingannati per tre capitoli. confesso che avevo il terrore che lei si fosse immaginata tutto...
comunque, passato il crudele spaesamento iniziale, il contrasto con la cruda realtà è molto netto, sanguigno. pare che tutto quello raccontato fin'ora fosse solo un sogno molto fragile. credo sia qui il nocciolo del racconto, anche se viene sviluppato dopo: il contrasto tra l'utopica filosofia ribelle del primo capitolo e la ridicola fine della stessa utopia, che già da un po' si era risolta solamente nell'omicidio. dell'estasi metafisica della stanza del silenzio non rimane nulla, nulla nel modo odioso in cui lei si comporta. sembrava una quasi nobile causa, la sua, eppure è stata ingannata comunque ed è comunque morta come chiunque.
Trovo che tu sia riuscita a recuperare brutalmente quel senso di allegoria cosmica dell'inizio della storia, ma che sia geniale soprattutto il modo in cui lo inietti nel lettore, coninvolgendolo in una specie di metateatro terrificante, che ha radici nella letteratura dell'ipocrita incomunicabilità dell'io (in questo caso attraveso il monitor del pc) e che coinvolge suo malgrado il lettore in questa storia, allacciando l'allegoria al quotidiano (o quasi) controllo di efp.
veramente, questa volta sono io che ti giudico geniale. a caldo l'epilogo non mi è piaciuto, mi è sembrato... boh, sprecato. ma poi, più ci ripenso, più tutto mi risulta "intonato" xD davvero brava, complimenti

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Nuovo recensore
17/09/11, ore 12:38

Ciao! Parto dal titolo "Nascere stonati" Mi è stato insegnato che è irrazionale e irreale: non si può nascere stonati. Si migliora con l'esercizio. Tu però parti da un'evidente mania, perché tale è..."una fobia", per essere precisi e sviluppi una storia ricca di pathos. Ora, temevo che finissi per perderti in uno "stream of consciousness (nel senso di pensieri sparsi non nell'esatto senso) e quindi diventare palloso. Invece rimani decisa,a precisa. Sembri sapere bene dove vuoi andare e l'inciso finale "Fu in quel periodo della mia vita che iniziai a concepire l'idea del piano malefico che avrebbe per sempre cambiato la faccia, per non dire la voce, del mondo.
Fu in quel periodo della mia vita che decisi che avrei assassinato la musica." Oltre a ricordarmi gli incisi di capitolo miei mi intrigano particolarmente.

Scusa se saltello. Aggiungerei che L'abilità con cui ricominci il capitolo successivo, come se dovessi ricominciare da capo mi spinge a pensare che ci hai lavorato molto. Ed è una cosa molto bella che io apprezzo molto. Complimenti e ancora, grazie ^^

Nuovo recensore
17/09/11, ore 10:32
Cap. 3:

"Non amavo il silenzio."

Frase questa antitesi e summa di tutto il rapporto che c'è tra la protagonista e il suo oggetto del desiderio feticcio e odiato: la Musica ma io credo, il suono. C'è una sorta di maniacale amore per la musica in questa breve storia che si diletta a prendersi in giro.( che immagino non sia completa) Mi è piaciuta molto la parte sul silenzio e sull'Operà. Se le hai messe volutamente una dietro l'altra è intrigante, se è stato casuale è bello. In ogni modo è geniale.
Sotteso si sente profondo l'amore che di certo provi per questo mondo e ti spinge a parodiare te stessa per motivi che posso ben capire, vivendoli io stesso per un'altra Musa... La storia d'amore/collaborazione con Giona è quasi fastidiosa perché spezza il monotono pathos delizioso che si sprigiona in questo insieme di pensieri che hanno al centro il suono. Badiamo bene, non la musica in sé, quel nemico che a volte prende forma nei sogni di lei "(...)di una donna minuscola, circondata da suoni sottili che non riuscivo a cogliere; altre volte era un uomo ferito con uno zufolo spezzato tra le mani fredde. Nei miei sogni migliori appariva come un ratto spiaccicato sulla strada, moribondo."
Coinvolgi con il pathos della rivelazione, con la passione dell'intreccio. Grazie. Devo rileggerla e poi ne parleremo ancora.

Dario MagOscuro
(Recensione modificata il 17/09/2011 - 10:33 am)

Recensore Junior
16/09/11, ore 20:22
Cap. 3:

mmm... ci sono un po' di cose da dire.
mi sembra che la storia fatichi a trovare uno sviluppo, un filo narrativo. l'unico progresso che la protagonista sembra aver fatto è aver affinato le tecniche e aver trovato un compagno. ma, al di la di questa narrazione episodica che ha anche il suo perchè, penso che sia venuta a mancare la forte carica allegorica e simbolica del primo e del secondo capitolo in cambio di una maggiore cura per i dettagli e per gli elementi "materiali". la storia conserva ancora il suo fascino impossibile e la curiosità sul proseguimento, ma mi sembra che perda un po' forza

Nuovo recensore
09/02/11, ore 19:18

voglio il terzo capitolo XD *_________*

Recensore Master
31/01/11, ore 17:39

Altra genialata, non c'è che dire. *_*
Ammetto di essere sempre stata affascinata dalla psicologia e dalla personalità di personaggi catalogati come "assassini". Nelle opere di fantasia, l'impeigo, quasi, di assassino assorbe un fascino che mi ha sempre intrigato tantissimo. Non c'è che dire se non che, guarda caso, in libri e fumetti e videogiochi, sono sempre i miei personaggi preferiti.
Mi è piaciuto il tuo personaggio, senza nome, eppure così ben definito, in ogni sua forma di follia o intelligenza superiore, chi lo sa. Mi sono ritrovata subito nel capitolo introduttivo, così intimo, scorrevole; insomma, ti obbliga a continuare a leggere. E a continuare a leggere io spero ardentemente! In pratica: continuala, questa storia, perché è davvero intrigante.
Mi piace il fatto che la protagonista abbia una morale, per così dire, e che si concentri solo su... musica classica. Alla fine, la muscia è quella. Sembra che la tua storia dica questo.
Alla prossima. :)

Hop. :D

Recensore Junior
31/01/11, ore 14:51

ma che bello! dopo aver creato un forte senso di mistero, quasi allegorico, nel primo capitolo, trasporti tutto in una dimensione molto concreta, naturalmente perversa e lucida come deve essere quella di un'assassino. il racconto è molto scorrevole, passano varie immagini e sensazioni della stonata (adoro come hai descritto la stanza del silenzio). mi è dispiaciuto un po' solo il fatto che da una premessa quasi allegorica tu sia passata ad una vicenda quasi poliziesca, tipo filmone thriller ambientato in giro per l'europa. non ho la minima intuizione su come la vicenda possa proseguire, quindi attendo IMpazientemente il seguito XD (naturalmente senza fretta =D)

Nuovo recensore
28/01/11, ore 21:44

beh...che dire......molto bella XD..ma questo commento è scontato............la foga e l'ira incontrollata con cui la protagonista "uccide" tutti gli strumenti, e di conseguenza La Musica,la trovo molto interessante...anche perchè vengono analizzati i meccanismi psicologici che si innestano nell'assassina stonata XD

Recensore Junior
10/01/11, ore 16:46

beh, come incipit (perchè è un incipit, vero?) va oltre il normale compito di iniziare la storia: crea delle aspettative, interessa il lettore e rimanda a qualcosa di più grande. leggo tra le righe una qualche allegoria che mi piace molto anche se non ho ancora compreso appieno. e poi questa cosa della musica mi piace molto. brava, padroneggi sempre meglio la nonsense ^^

Recensore Junior
07/01/11, ore 23:11

Woo, cara Ametista, tu mi stupisci sempre di più!! Caspita, come ho fatto a non notare le tue ultime storie?! Sono favolose!
Questa in particolare mi è piaciuta tantissimo, una non-sense fatta e finita, l'idea di assassinare la musica mi ha colpito come uno schiaffo sul viso, diciamo che proprio non me l'aspettavo: sono rimasta con gli occhi appiccicati allo schermo senza quasi neanche battere ciglio, tanto mi aveva presa la narrazione!
Bè, ormai lo sai, no? Mi sembra di essere ripetitiva...il tuo stile di scrittura è fluido, scorrevole: il lettore rimane con il fiato sospeso finchè non metabolizza l'ultimo punto di sospensione della storia.
Magnifica, davvero!
Corro a leggere i tuoi altri capolavori^^

after rain.

Recensore Junior
07/01/11, ore 10:14

Bè è fantastico *w* davvero! Sarebbe quello che ho sempre sognato, anche se sinceramente non ci avevo mai pensato.. assassinare la musica! Aspetto il prossimo capitolo per recensire come si deve, perchè voglio vedere come si svolge la vicenda °v°
Ma tutto questo mi intriga so much :)
Pickwick