Tataradatataradà! Ecco che arriva l'eroina delle recensioni perdute! Ma no, non si può nè scherzare nè essere allegri ora, ma seri, perchè qui si parla di un problema concreto che si affronta tuttii giorni e ci sono quelli che oltre ad affrontare, lo vivono tutti i giorni...ed è una realtà difficile, fatta d'illusioni effimere e fatiscenti e fragili imitazioni di bellezza. Io non voglio dare un giudizio sugli anoressici, come fanno gli ignoranti che li giudicano persone deboli ed incapaci. Devo costruire una recensione per questo brano molto profondo ed introspettivo che ci pone il problema cosìcchè noi possiamo esplorarne i meandri e comprenderlo, un problema che oggi convive con noi più che mai per colpa dei modelli imposti dalla società moderna.
Sai che mi hai fatto riflettere? E non è facile avere il talento giusto per far RIFLETTERE il lettore su ciò che si è scritto. E la semplicità delle parole facilita il tutto. Ma le parole sono come piume  trasportate da un maestrale profondo, forte e complesso. Semplicità non è sempre sinonimo di superficialità e banalità, ma molte volte di delicatezza. E tu hai affrontato con decisione ma, appunto DELICATEZZA, questo argomento così sfaccettato. Complimenti.
MartyGaladriel

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Questa storia è semplice ma diretta: non è difficile immaginare la condizione della protagonista, vittima di una famiglia che la tratta come un giocattolo. Ho letto qualcosa di raro, cioè un modo serio di trattare un problema serio come l'anoressia, una vera piaga della nostra società. Ti lascio i miei complimenti anche per lo stile, asciutto ed efficace, e ti ringrazio per aver condiviso questa storia, portandoci un'occasione di riflettere su tematiche attuali ed incombenti.

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