Mi sono sentita subito attratta da questa storia, sarà che il tema mi interessa perchè lo sta trattando anch'io o perchè la pagina scivola che è una meraviglia... e poi abbiamo due passioni in comune: Wilde e lo slash ;) mi son sentita in dovere di recensire. Prima di parlare del contenuto, un appunto sulla forma: la fluidità del ritmo mi è piaciuta, soprattutto il modo con cui hai dosato lo stile, mi spiego: prima c'è un periodare ampio, abbastanza descrittivo e poi scatta la serratezza del momento della "violenza" (lo è, tutto sommato) un paragrafo che s'inserisce nella narrazione come un punto nero in un paesaggio tutto bianco.Poche righe in cui sei riuscita a rendere il senso di impotenza e umiliazione, senza perderti in particolari, senza andare sul morboso, accennando a tratti, ma dando consistenza ai sentimenti del povero Alfredo.La parte in cui ha preso i soldi e il finale ha commosso anche me. Difficile un po' immaginarsi Wilde in quei panni, ma ho capito quale è stato il motivo per cui lo hai messo in questa ff, non assolutamente per criticare lui, ma criticare l'intera situazione, che come era usuale allora, purtroppo, c'è da dire, è attualissima anche oggi.Quindi veniamo al tema: in quanto difficile, complesso e suscettibile delle interpretazioni più svariate, va trattato con le pinze e tu lo hai fatto, direi quasi con una sorta di pudore, mostrando una realtà forte senza sguazzare nelle facili banalizzazioni e senza andare a cercare il trasgressivo a tutti i costi. Non sei stata affatto superficiale, no. E direi che sei riuscita nell'intento di dare uno spunto di riflessione, almeno a me, che come ti ho detto, attualmente sono piuttosto ricettiva e quindi fertile di considerazioni. Per concludere questa mia infinitaaaaa manfrina: tanti complimenti e continua a scrivere così. Au revoir! |
Ho trovato molto intrigante questa storia, drammatica ma mai patetica. |