Dimmi in quale cestino hai buttato il mio cuore.
E' un concetto che sarà ripetuto spesso, una specie di litania nel delirio di Holmes.
E' un'apertura col botto, forse la frase che mi è piaciuta di più in tutta la ff.
Dapprima batte, poi si spegne, poi si... rompe. E' un climax molto evocativo, che rimanda il pensiero alla tremenda solitudine di chi si sente abbandonato. Come una bambola di pezza che un bambino abbandona in un angolo in favore di un giocattolo più colorato e moderno.
Si passa subito a Holmes e alla sua indifferenza presunta, alla sua logica.
Che questa volta però, non lo ha salvato.
Finalmente Holmes si rende conto di avereun cuore, ma come in tutte le cose, se ne accorge quando ormai è troppo tardi. Quando gliel'hanno strappato dal petto e non resta altro che un buco sanguinante.
E quel [come la tua promessa] mi ha fatto rabbrividire. Mi hai fatto sentire in colpa, perché ormai sono un po' nella testa di Watson e Dio, quanto mi ha fatto soffrire!
Ora la parola "cuore" compare innumerevoli volte, di seguito, con un ritmo incalzante, che mette ansia.
Un cuore infranto, indesiderato. Chi vuole un cuore quando può averlo nel petto del proprio amore?
Holmes chiede di tornare al passato, alla tranquilla quiete della sua razionalità, della sua logica, al calore tenue del suo camino.
CANCELLA quelle maledette serate bollenti. CANCELLA ciò che è stato, porta tutto a com'era prima.
Sento il delirio, la confusione scoordinata e ripetitiva di Holmes. E mi perdo insieme a lui.
Ho riconosciuto le citazioni delle canzoni dei Placebo immediatamente, ed erano inserite nel contesto in maniera incredibile.
Come freccie avvelenate, hanno colpito e hanno affondato.
Holmes si lascia condurre dal diavolo in un duetto mortale, Holmes rifiuta il diavolo e la stanchezza lo pervade.
Sono stanco stanco stanco stanco.
Stanco di questa vita, di questo buco nel petto.
Ridatemi il mio cuore, ora che ho scoperto di averlo... Ora ne ho bisogno.
Voglio te, te, te.
Meraviglia delle meraviglie: Holmes e Watson non sanno che parole usare (e questo non vuole assolutamente dire che non abbiano nulla da dirsi), ma avvolti nel buio imparano ad esprimersi nel modo più universale e conosciuto del mondo.
"Il ritmo è aumentato" e si sente gin, ho il respiro accelerato.
Holmes ha chiesto al diavolo di lasciarlo andare, e sento l'essere infernale sussurrargli all'orecchio "pessima scelta di parole" e lasciare la presa sulle sue mani. Holmes precipita. Ride, precipita, ride. Un angelo caduto.
Magnifico accostamento di caldo e freddo, d'inverno e paradiso.
E poi... Botta e risposta tra i suoi pensieri, che sembrano litigare, scagliarsi gli uni contro gli altri. Marcio diviso meschino corrotto... Devo continuare? Altre freccie avvelenate addosso a me, e addosso a Watson che se solo leggesse queste cose prenderebbe il suo revolver e va a capire cosa combinerebbe. O forse si lancerebbe semplicemente addosso a Holmes, gli gemerebbe addosso, soffocherebbe tra la sua pelle.
La fine sembra una sentenza di morte. L'ultima richiesta prima di finire sul patibolo.
Non.
Lasciarmi.
Ora, hai capito quanto questa cosa mi è piaciuta o devo spiegartela in modo ancora più esplicito? |