Recensioni per
Le disavventure di Ermanno
di NonnaPapera
Credo di essere d'accordo con le parole che hai inserito a chiosa della storia, in effetti il protagonista di questa storia è un perdente, ma (e questo credo sia tutto sommato un pregio) non se ne lamenta ed è contento di quello che ha, nel corso degli anni si è costuito una specie di prigione intorno a sé, che anche se non ha sbarre, non per questo è meno valicabile, contento di quello che ha e senza ambizioni né sogni, vede nella realtà circostante solo un insieme di vuote e fastidiose incombenze (come nel lavoro, scrupoloso e attento, ma rigorosamente nei limiti delle proprie mansioni, senza fare nulla di più di quanto richiesto) dalle quali ripararsi con ogni mezzo, quel gioiello che il destino ha voluto porre in serbo per chi l'avesse visto da lui viene ritenuto qualcosa di prossimo ad una disgrazia, che distrugge la sua monotonia esistenziale (bella la scena del discorso fatto al principale, credo che quest'ultimo abbia ragione a dubitare della sanità mentale del suo dipendente, ma d'altro lato la descrizione della sua possibile vita da nababbo dimostra che nella sua grigia esistenza c'era ancora un barlume di fantasia, sia pure distorta come possibile fonte di guai). |
Ermanno, Ermanno, spaventato dalla vita. |
ma ciao cara nonnina!!! |
Molto carina... sono contento che tu sia tornata a scrivere storielle :) |