(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) Sono impressionata. E già come incipit per una recensione dovrebbe dire, o almeno lasciar presumere il tono stesso della recensione.
Comincio subito a tediarti, va u.u
Ho trovato questa tua storia linkata sul tuo profilo facebook (benedetto il giorno in cui Zuckerberg ha deciso di rovinarci le vite private con questo maledettissimo social network) ma ho deciso di leggerla solo ora perché, lo ammetto, ero in astinenza di storie scritte bene e ho capito che il tuo nome - o per meglio dire, nickname - è una certezza.
Premetto che sono una Varesotta D.O.C. ma io e Van de Sfroos non andiamo d'accordissimo visto che il dialetto, nonostante lo capisca bene, mi risulta ostico e poco gradevole. Insomma, dalle mie parti lo parlano tutti e io sono l'unica scema che non riesce ad articolare più di due frasi ._. mie sfighe a parte, quest'introduzione è per farti capire che percorso ho fatto per decidere se leggere o no. Da una parte c'era il dialetto e dall'altra il tuo nome. Ha prevalso il tuo nome, come puoi ben vedere. E ho trovato conferma della mia buona scelta già dall'introduzione (niente dialetto, grazie Effie u.u).
"Dalla panchina si vede il lago, con tutti i suoi riflessi." è l'incipit che mi ha fatto partire in quarta nella mia lettura. Sarà che sono affacciata sul Lago Maggiore, sarà che mi ricordo di serate, giornate e brevi attimi seduti su una panchina a guardare il Lago (maiuscolo, ovvio =P) con la sola compagnia dei miei ricordi e di una macchina fotografica. Con poche parole hai richiamato alla memoria un'impressione, vaga o meno che sia per gli altri, ma è pur sempre qualcosa.
La storia prosegue con Lisa, Lisa, Lisa,... E' di lei che si parla, è lei la protagonista assoluta nonostante la sua pesante (e si avverte fin da subito, senza sapere del Fausto, della Giulia e della Francesca) assenza.
Questa ragazza doveva essere una persona speciale, si pensa subito. E' carina, cordiale ha gli occhi blu come il Lago. Altre frasi, semplici che rimangono impresse e danno emozioni, vere e pure.
Il Fausto e il Bepi sono due vecchietti qualsiasi, persi nella loro vecchiaia e nei ricordi di una gioventù ormai lontana. Mi sono sembrati più reali di Lisa, anche se solo abbozzati. Lisa è un ricordo, per questo è quasi onirica, lontana e misteriosa.
Continuerei per ore a cianciare, però sai benissimo quello che hai scritto e non devo ripeterlo pure io.
Ti basti solamente sapere che questa storia è qua, nel mio cuore, nella mia anima varesotta, in profondità. Mi è piaciuta se non si fosse ancora capito.
Ora, beh, la inserisco tra le storie da ricordare e ancora complimenti, come e più di sempre.
Bravissima,
Fay :) |