Recensioni per
Elucubrazioni di un cielo notturno
di NevanMcRevolver

Questa storia ha ottenuto 43 recensioni.
Positive : 43
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
04/02/12, ore 21:14
Cap. 14:

Finalmente riesco a leggerti.
Anche una sola drabble basterà, è che.. ne sentivo il bisogno da tempo. Mi sono mancate le tue parole, davvero.

Non so se mi sbaglio, ma leggendo queste parole ho provato un senso di resa.
Come se ti arrendessi alla realtà e abbandonassi quell'illusione dannatamente piacevole che ti portavi dietro, come se ti rendessi conto che non era come speravi, o come, semplicemente, credevi che fosse.
Come se fossi stanco di provare tutte queste contraddizioni nel tuo cuore.

(recensione pessima, lo so, mi scuso)
Insulsa bibliofila

Nuovo recensore
16/01/12, ore 20:33
Cap. 13:

Non ho mai provato il senso dell'abbandono in questi termini, ma mentre leggevo queste righe ho percepito così forte il senso di struggimento e mancanza, quella mancanza che è tanto dolorosa da poterla quasi vedere di fronte a noi.
Però ho provato il desiderio, il bisogno impellente di un contatto, e quello lo capisco, sì. Come al solito hai espresso tutto come se nulla fosse, poche parole sono riuscite a trasmettermi le sensazioni descritte.

Per l'ennesima volta, COMPLIMENTI.

Insulsa bibliofila

(quella canzone dei Nightwish è qualcosa di meraviglioso, la amo)

Nuovo recensore
16/01/12, ore 20:26
Cap. 12:

'La vita è uno schifo', oh, è proprio quello che penso io (non che sia una novità).
La drabble inizia con una scena apparentemente tranquilla e piacevole, resa un po' malinconica da quel plumbeo che circonda ogni cosa.
Poi inquadra Fedor, è la malinconia si fa più intensa, finchè non arriva il momento in cui il personaggio sente il bisogno di provare del dolore, per accertarsi di essere ancora vivo.
Ci si sente apatici e malinconici, tristi senza un motivo apparente, quasi come se si fosse il nulla più totale, e a volte l'unico rimedio per provare qualcosa, per sentirlo davvero, è il dolore. E' il modo per scacciare la paura di essere diventati insensibili ad ogni cosa, il modo per rendersi conto, come Fedor, di essere ancora vivi.

Ormai mi ripeto, però non posso farci nulla. Mi piace un sacco il modo in cui scrivi, e queste drabble sono davvero molto belle. E', a mio parere, molto difficile esprimere dei pensieri così complessi in poche parole, e penso che tu ci riesca più che bene.

Insulsa bibliofila (sì, sempre io)

Nuovo recensore
16/01/12, ore 20:12

Per come la penso io, un senso non esiste.
Viviamo per.. niente. Per il vuoto più totale.
Vale davvero la pena di vivere, se i momenti in cui si sta bene sono così rari? Se sembra sempre che attorno a noi si eregga un muro di emozioni e sentimenti negativi che portano alla nostra distruzione?
A mio parere, no, non ne vale la pena, perchè non c'è un senso a tutto ciò.

Insulsa bibliofila

Nuovo recensore
16/01/12, ore 20:09

Io.. non so come commentare in modo sensato.
Dico solo che è come se avessi scritto di me.
Hai descritto ogni singola emozione, ogni singolo stato d'animo.
Non riesco a scrivere altro.

Comunque, complimenti, scrivi sempre benissimo.
Insulsa bibliofila

Recensore Master
16/01/12, ore 17:27
Cap. 28:

no, povero Fedor! che finale triste e strappalacrime. Ermil è morto ed ha portato con sè il suo amore per Fedor, mi hai stupito: non mi aspettavo un finale del genere, proprio no.
cioè: sono ancora scioccata. non ci credo.
è stata commovente quest'ultima drabble.
complimenti, hai scritto dei bellissimi capitoli che mi hanno fatto riflettere sulla profondità di temi, in questo caso l'amore tra due uomini, che venngono trattati poco e con pregiudizi, perchè anche se è tra uomini è sempre amore.
bravissimo e spero di risentirti con altri lavori, magari scrivimi quando pubblichi qualcosa ed io verrò a commentare.
a presto, spero :)

Nuovo recensore
25/12/11, ore 23:41
Cap. 8:

Questa drabble non poteva essere più vera.
L'uomo si evolve e porta avanti la vita, le generazioni, le scoperte. Ma, alla fine, per cosa? Per lasciare un mondo un po' diverso (e decisamente peggiore, aggiungerei) a chi verrà dopo di lui.
La verità è che, se non esistesse l'uomo, questa Terra continuerebbe a vivere, anzi, lo farebbe con più pace.
L'uomo si crede così indispensabile per il momento, ma la verità è che non lo è affatto. Viviamo in un mondo artefatto, in cui non possiamo essere certi di nulla; non possiamo nemmeno sapere cosa è giusto e cosa è sbagliato, perchè NOI lo abbiamo stabilito, per il semplice fatto che NOI abbiamo stabilito che le cose debbano essere giuste o sbagliate. Tutto parte dal vivere dell'uomo che, per far ciò, deve potersi creare qualcosa completamente artificiale.

Complimenti, davvero.

Insulsa bibliofila

Nuovo recensore
25/12/11, ore 23:32
Cap. 7:

Dopo tanto tempo, eccomi finalmente qui, pronta per recensire.

Questa drabble ha scatenato in me pensieri ed emozioni contrastanti.
La prima scena è dolce e calorosa, ed è bella l'immagine che dona al lettore. Tuttavia, il mio pensiero cinico mi ricorda quanto io sia contraria alla ricerca di salvezza in una persona. Le persone prima o poi se ne vanno, non ci si può abbandonare ad essere, non si può prendere qualcuno come punto fermo della propria vita, perchè presto o tardi se ne andrà.
Nella seconda scena, inizialmente, penso: perchè? Perchè uccidersi per amore? Non so se riuscirò mai a capirne il senso. Posso capire se si parla di uccidersi perchè non si riesce più a convinvere con se stessi e con il proprio dolore, ma usare come scusa 'senza di lui non sono niente' non mi sembra giusto. Questo, tuttavia, è tutto frutto della mia completa diffidenza nei confronti delle persone.
Poi, beh, ecco l'immagine della mano di Fedor che afferra quella di Ermil. Lo salva, riportando a galla tutte le sue speranze. E' un'immagine che smuove qualcosa anche nel mio cuore di ghiaccio e pessimismo. Risveglia speranze represse e dilaniate.

Per finire, ti faccio i miei complimenti.
Spero che non ti dia fastidio il mio pensiero che di positivo ha assai poco.

Insulsa bibliofila

Recensore Junior
08/12/11, ore 15:15
Cap. 5:

Sto iniziando a pensare che ogni singolo capitolo (o per lo meno la maggior parte) contenga in sé un'idea, di solito ermetica.
Però in questo caso l'idea prende molto spazio, addirittura due righi.
A Ermil è dato un rigo scarso, Fedor ne ha altri tre di azioni ma sono fermati dal punto.
L'idea è subito sottolineata.
Credo che questo capitolo ponga molte domande -o almeno, a me ne son venute in mente proprio tante...
Sarebbe bello sentir parlare anche Ermil, sentirlo ribattere, ma forse il silenzio fa di più, lasciando spazio al pensiero.
Così le parole di Ermil divengono infinitamente mutabili.

Complimenti per il titolo!
Credo sia una trovata meravigliosa, quasi un ossimoro tra il significato più immediato della parola e il pensiero di Fedor.
Scelte. Fa pensare a scelte solitamente volute, mai imposte. Scelte di vita, cambiamenti, decisioni ex cetera. Eppure, non è ciò che intende Fedor. È l'opposto.

Non è poi così dark, però.
La trovo solo un po' triste.
Più che altro, sono i capelli di Ermil a mo' di dark. Non so perché, ma immagino sempre la sua scura chioma come pesante, o meglio, come se gli nascondesse il volto. Anche il suo volto diventa mutabile?
Hai ragione, è un capitolo particolarmente ermetico.
Breve, eppure contiene una lunga ed eloquente idea che si sviluppa subito nella mente del lettore -almeno credo.
Decisamente migliore di storie lunghe capitoli e capitoli contenenti discorsi e discorsi -soprattutto se mal formulati sono.. er, illeggibili.
Non è facile, ma ce l'hai fatta. Euge! :)

C'è un implicito ossimoro anche nello staccarsi dalle labbra di Ermil? Fedor ha paura delle scelte?

Euge!
Proprio bella :)

P.S.: E se ci fosse una sola scelta? : ovvero quella di scegliere se subire scelte o farle?
P.P.S.: Se ho scritto un mare di stupidaggini non esitare a renderlo noto xD

A presto

R.

Recensore Veterano
25/11/11, ore 19:08
Cap. 13:

Attimi rubati.
Sai che logorano, vero?
Perchè, come dici tu, aneli al tutto, non a qualcosa di occasionale.
Eppure, ho vissuto un po' -tre? quattro? mh, forse cinque mesi, a pensarci- di quei frammenti.
Questa composizione trasuda malinconia e una certa forma di disperazione sottile, velata. Bella.
Mi colpiscono molto queste tue parole, perchè sono vicine a come mi sentivo appena qualche settimana fa.
Ti ringrazio, come sempre, e continuo la lettura :)

Anna.

Recensore Veterano
25/11/11, ore 18:56
Cap. 12:

Oh, che finale pessimistico!
I pensieri di Fedor mentre Ermil dorme, l'atmosfera cupa ma dolce, la presa di coscienza tramite il pezzo di vetro...
Poteva essere positiva e io la voglio intendere così. perdonami, ignorerò l'ultima riga. Ti dispiace molto?
E tu? Cosa penseresti dopo esserti ferito con un pezzo di vetro?

Anna.

Recensore Veterano
25/11/11, ore 18:53
Cap. 11:

Aww che carini!
Odio le caramelle ma... mh, questa è una cosa da farsi! xD
Grazie per il brillante suggerimento u.u

Continuo che ho ancora una decina di capitoli da leggere :)

Anna.

Recensore Veterano
25/11/11, ore 18:51

Ah, ma l'illusione porta sempre al dolore! Altrimenti che gusto c'è?
Non è divertente sbattere il naso e imparare dai propri errori? :)
E sì, il senso c'è, per me. Nascosto chissò dove ma c'è.
Hai mai letto "La filosofia in 52 favole" Di Ermanno Bencivenga? C'è una favola in cui una bambina cerca di aprire la pentola dove "i grandi" le hanno detto che è racchiusa la conoscenza (si potrebbe qui discutere sul perchè siano sempre le femmine a essere curiose e bramose di conoscenza). Quando dopo vari tentativi ci riesce, la trova vuota.
Cosa ti dice questa favola?

Anna.

Recensore Veterano
25/11/11, ore 14:55

Quando un sentimento muore sul nascere...
Mh, sì. Sì, è doloroso. Sì, è piuttosto deprimente.
Però dopo un po' te ne dimentichi, no?
Tu hai già dimenticato la musa che ha ispirato queste parole?
Spero di sì, perchè io non l'ho fatto.
Andrò a fissare ancora un po' ciò che non potrà mai essere mio.

Anna.

Recensore Veterano
24/11/11, ore 15:01
Cap. 8:

Mh, io ricordo gli uomini per quello che (mi) hanno fatto.
Penso agli uomini come portatori malati del bello -ne sono (ne siamo?) così perversamente attratti!-

Arte, bellezza, luce, buio, obbrobrio, falsità.
Siamo portatori di questo, in fondo. Quando qualcuno emette arte emette anche falsità. E similiarmente tutto il resto. Siamo come le piante che considerano l'ossigeno scarto e l'anidride carbonica vita: chissà quanto diamo per scontato, quanto tacciamo, innanzi al nostro abisso personale.

Grazie, ancora.
Vado avanti, anche se dovrei studiare e invece sono qui a leggere, disegnare e pensare. Firmi tu la giustificazione per i compiti mancanti?

Anna.

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