E' qualcosa di meraviglioso. Seriamente, potrà essere una frase usurata, ma non ho potuto fare a meno di leggere ogni riga, ogni singola riga, almeno due volte.
Adoro i tuoi personaggi - voglio dire, sono assolutamente IC, persino quando mostrano il loro lato - uhm - adorabile. (A volte mi sono ritrovata a considerare i personaggi originali di Conan Doyle incompleti di qualche parte - impressione probabilmente data dall'inevitabile brevità dei racconti; ma ho avuto la fortuna di ritrovarli tutti interi nei tuoi racconti - di un'interezza commovente, ecco. Più semplicemente: più IC del Canone. xD).
La descrizione degli infiniti telegrammi di Holmes - prontamente stracciati dall'altro - è un particolare sfizioso (passami il termine: ho quasi avuto l'impressione di bere il tuo scritto, più che leggerlo) - che ben sottolinea la testardaggine di Holmes.
Per non parlare della scena del bacio del primo capitolo - ottimamente descritta (ho apprezzato infinitamente il particolare della mano tremante di Holmes - perché non poteva andare altrimenti).
Mi sono persino messa a ridere all'apparizione dell'infelice John Hector McFarlane, un po' per la tensione accumulata, e in gran parte per l'ironia di Holmes nell'accoglierlo.
Mi ha fatto anche piacere constatare che Lestrade non ha minimamente perso quell'acutezza dimostrata nell'Elefante Viola - acutezza quanto mai oppurtuna. Ecco, Lestrade è un altro personaggio che hai preso mancante di qualche parte dalle pagine originali per restiturcelo decisamente più vivo e completo di prima (il particolare del sistemare parallelamente le matite da una parte all'altra della scrivania mi ha fatto sorridere di gusto - è che ho come l'impressione che quasi tutti i particolari sparsi qua e là siano essenziali: Lestrade non sarebbe certo lo stesso Lestrade se non si mettesse a spostare matite in quel modo così esatto - primo sintomo della maniacalità).
Parlando della storia, ho trovato la tua versione persino più convincente dell'originale (Andiamo. Holmes sparisce per tre anni e Watson non si offende neanche un po'? Semplicemente si fa trovare nel suo studio e se ne esce fuori con qualcosa tipo: "Ehilà, Watson! Come butta? Ah, ma lo sai che non sono crepato sul serio? LOL"?? Perfavore.). E' tutto così perfettamente logico che non riuscirò più a leggere la storia originale senza, per lo meno, sollevare dubbiosamente un sopracciglio.
E sul finale non dico più niente perché, semplicemente, mi sono sciolta. xD
(Come ho fatto a vivere senza leggere i tuoi scritti? - e no, non credo affatto di aver esagerato con i complimenti: è tutto perfettamente vero).
Tra l'altro, nella prima recensione non ho fatto i miei complimenti più vivi alla traduttrice (più che altro perché, distratta dal testo, non avevo nemmeno notato fosse una traduzione - mi scuso per la scortesia). Comunque sia, vorrei ringraziare la traduttrice per aver riportato nell'unica lingua a me perfettamente comprensibile simili, deliziosi, lavori - e soprattutto, rinnovarle i miei complimenti, visto che non dev'essere affatto facile tradurre un testo così complesso in un italiano così scorrevole (sono seriamente impressionata - voglio dire, io saprei giusto tradurre frasi come: "The book is on the table" - arrischiandomi persino in un: "The table is on the book". Per dire.)
Bene. Spero di poter leggere al più presto altri lavori sullo stesso tono - e sullo stesso fandom - e buona scrittura! XD |