Sei una schifosa, una maledetta. Io ti faccio arrivare prima e tu mi fai piangere per cinquemila parole... ti rendi conto? Poi mi chiedono perché tolgo le recensioni premio dai miei contest! Chissà se ti dirò qualcosa di sensato.
Partiamo dalle cose facili: la grammatica è perfetta, la punteggiatura anche, la sintassi pure. C'è forse un solo errore di battitura (un "ne" al posto di "né", ma me lo sono perso per strada e non posso dirti dove sia), ma su così tante parole è pressoché una cosa inutile. Già solo per questo, capisco come mai mi piaccia tanto leggerti.
L'argomento è molto attuale, è vero, ma lo hai raccontato con una delicatezza e una classe senza pari. Non sono particolarmente legata all'argomento, a livello di scrittura, e ammetto che mi urta davvero molto tutto questo slash "di moda" che si legge ovunque nell'ultimo periodo. Il concetto è ottimo, ma ostentare il proprio impegno sociale (magari dicendo cose senza pensarle o senza la consapevolezza necessaria) è una cosa immatura che proprio mi manda in bestia. Chiaramente non è il tuo caso, anzi. Come ti ho detto, hai usato tatto e delicatezza, e anche volendo non avresti potuto offendere le categorie interessate. Te l'ho detto che ho pianto maledetta te. Penso che ogni persona dubbiosa dovrebbe leggere racconti come questo, perché aprono gli occhi.
Tornando alla storia in sé, ci tengo a dirti anche che tutti i personaggi sono caratterizzati molto bene. Il narratore, Rino, in particolare è una persona così umana da far perdere il confine tra lettore e narratore. Ero lì con lui, con la mamma morta troppo presto e il papà coraggioso ma difficile da comprendere. Anche lui è un personaggio fenomenale, così come Francesco (sebbene all'inizio lo mal sopportassi anch'io un po', ma probabilmente per "colpa" di Rino). Luisa è quella che ho compreso meno, ma forse è perché la vedo attraverso gli occhi del fratello maggiore, con la cappa protettiva e tutto il resto. Credo che abbia senso.
Anche lo stile mi è piaciuto, perché mi hai confermato di nuovo che sai adattarti perfettamente a ogni circostanza. Ho quasi sempre letto tue storie sul Re Leone (ad eccezione delle recensioni premio, ma probabilmente non le avevo analizzate in modo così approfondito, perché non mi sovvengono al momento) e in quel caso lo stile era così maestoso da lasciarmi senza fiato. Esattamente come un leone. In questo caso, invece, sei stata più semplice, e non avresti potuto fare una scelta migliore: quando i concetti sono così grandi, così importanti, non c'è niente di meglio della semplicità per arrivare al cuore di chi legge. Quindi ho apprezzato tantissimo questa cosa, che mi ha dimostrato ulteriormente quanto la tua capacità empatica sia molto superiore alla media.
Un'ultima cosa: l'inizio della tua storia mi ricorda molto l'inizio di una delle mie (proprio la prima frase, così d'impatto e senza giri di parole), che tra l'altro è forse la storia a cui sono più legata in assoluto. Questo ha accresciuto tantissimo il mio apprezzamento. Non che ci fosse bisogno di un altro motivo per adorare questo racconto, ma questo è quanto.
È stata senza dubbio una delle letture più belle da molto tempo a questa parte... l'ho anche aggiunta ai preferiti, perché una storia del genere non va decisamente dimenticata!
P.S. Ho aperto un contest per originali, insieme a un'amica... mi farebbe tanto piacere leggere di nuovo qualcosa di tuo. Di solito non mi spammo mai in questo modo spudorato, ma vorrei proprio avere l'occasione di leggere ancora qualche tua perla :3 |