Allora, premetto che io sono pessima a scrivere recensioni già di mio, poi quando una storia mi emoziona parto per la tangente e scrivo più cavolate del solito, ma per questa piccola gemma, rara quanto brillante, m'impegnerò al massimo! \O/
1) L'immagine prima di tutto. Sappi che nella mia mente l'Uomo di latta ha acquistato ribelli riccioli neri che spuntavano sotto l'imbuto, ha acquistato un broncio leggermente annoiato, ma è solo una parvenza. Lo Spaventapasseri manteneva quelle spighe scappate dall'imbottitura, dello stesso colore del sole ed ha acquistato due brillanti occhi turchini. Sono solo due le cose che, a primo acchito, la mia mente non ha modificato: lo sguardo che si rivolgono, complice e consapevole, e le loro mani intrecciate, quasi casualmente ma con forza. Qui il mio cuore si era sciolto già di un buon 10%, già qualche goccia cadeva sul pavimento, ma io incurante e avida di sapere ho incominciato la lettura.
2) Con te è sempre un piacere vedersi sciovolare davanti agli occhi un paesaggio, è come se vedessi il pittore in diretta, mentre dipinge il quadro. Prima compare Londra, poi una pennellata e la Noia cade, subito dopo sotto la noia notiamo un bell'albero e tra le fronde un luccichio. Cos'è? Un lungo naso metallico, alzato verso l'alto, molto bambinesco, ma terribilmente evocativo. E scendendo lungo questo naso la figura si fa sempre più chiara, ma è l'Uomo di latta!
3) La Noia intesa come pioggia mi ha fatto sciogliere un altro buon 5% di cuore. Perchè identificandola come un elemento naturale, qualcosa che non si può controllare o prevedere. E Sherlock la guarda "sconsolato", come guarderebbe sconsolato il giornale del giorno privo di notizie interessanti. Sa che non può farci niente, sa che questo lo mangerà dall'interno (la ruggine, la ruggine! Altro 5% che cola) e lui non può reagire, non da solo almeno, ma questo è un altro punto. Intanto ha un rimedio alternativo: l'Olio, quel prezioso unguento che preserva il suo corpo dal suo cervello. Perchè sì, è il cervello di Sherlock che lo mette in difficoltà ed è lo stesso che lo salva, e lui vede l'unica soluzione per far coincidere corpo e mente nell'Olio, ma sa che è "sbagliato", sa che non deve abusarne, anche perchè servirsi di una sostanza estranea, non riuscire con le proprie forze a sconfiggere la Noia, gli dà un senso d'impotenza che odia, lui deve vincere, o non sarà mai soddisfatto.
4) Ancora bellissima l'introduzione dello Spaventapasseri!John. Il palo che lo sovrasta, ma al tempo stesso lo aiuta a stare impiedi. Come la consapevolezza che pesa sulle spalle di John, il suo sapere a cosa era destinato e al tempo stesso sapere che non potrà più compiere il suo compito: è inutile. Lo stesso che succede allo Spaventapasseri originale, che i corvi ignorano, facendo i loro porci comodi nel campo, allo stesso modo John si sente inutile perchè non è più adatto per fare il soldato, non serve più. E la Noia cade, ma in questo caso non è la cosidetta Noia esistenziale, quando non sai bene cosa fartene della tua vita, non sai dove andare, ti senti buttato lì sulla soglia della strada. Ma John!Spaventapasseri è forte, vuole reggere e nonostante ormai la Noia gli abbia mangiato la gamba, lui usa tutto quello che ha saputo fare (il palo) per andare avanti, per trovare una soluzione. Ecco, un 10% che si scioglie, sento il rumore delle gocce che picchiettano sul pavimento e stanno inspiegabilmente bene come colonna sonora di questa storia.
5)Ma la sua domanda non sembrò dar pensiero al suo interlocutore questa frase mi è piaciuta moltissimo. Perchè Sherlock di solito non si cura di cose che non lo interessano, non da spiegazioni troppo futili, se non a John. Poi c'è anche l'inverso, John che dà pensiero a Sherlock. Come quando nel Canone Holmes dice a Watson che lui è portatore di luce. Come se Holmes avesse la mappa e le cognizioni per uscire dal labirinto del caso, ma ci fosse troppo buio e John avesse il lume per illuminare la mappa e rendere visibile tutto. Bello, bello <3
6) Non starò qui a parlarti dei loro magistrali dialoghi (li ho amati), perchè dell'IC potrei parlare per ore ed ore. Ti dico solo che Moffat & co non sarebbero riusciti a trovare parole migliori. Mi ha ucciso anche il chiedere costantemente di Sherlock a John il perchè di quelle scelte, come se volesse avere un assaggio di ciò che prova il cuore, come se cercasse di vedere attraverso quegli occhi dipinti. Lo stesso effetto ha avuto su di me la curiosità dello Spaventapasseri e anche il suo non fare caso al malumore dell'Uomo di latta, perchè da un certo punto di vista non può comprendere perchè sia infastidito, ma da un altro cerca di capire, vuole capire, anche se inconsciamente sa che non ci riuscirà mai, ed è la stessa cosa che prova Sherl!Uomo di latta. Hanno lo stesso desiderio e le stesse speranze, nonostante apparentemente siano uno il contrario dell'altro.
7) Ogni Sherlockiano che si rispetti si scioglie sempre davanti a quei 3 numeri e a quella letterina. Sempre, senza discutere ed io ho dovuto invocare le sfere del drago e resuscitare, per resitere a questo dettaglio *gli escono cuoricini dalle orecchie*
8)E le sue palpebre s’incurvarono alla vista di quel piccolo segno, che continuava a non saper indovinare.
- Che cosa significa quella B?
- Non lo so. Però ci sta bene, non trovi?
Disse rivolgendogli un ampio sorriso, e fissando le sue labbra grinzose l’Uomo di Latta sorrise a sua volta, con un movimento delicato che mal si accordava alle sue mascelle di ghisa, ammorbidendo ogni suo lineamento.
- Hai ragione.
Rispose infine, senza chiedere altro. Perché non c’era nient’altro da chiedersi. Posso dire che questo è il mio pezzo preferito di tutta la storia? Sì? Riassume in maniera divina tutto il loro rapporto. Seriamente, il chiedere incessante di Sherl, il dare una risposta tutta sua di John, il comprendere di non comprendere di entrambi e la consapevolezza che non importa, non importa finché sono insieme.
La Noia aveva smesso di cadere.
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