Evidentemente Eracle, troppo confidando nelle sue capacità, ha ingnorato la particolare natrura del suo avversario, appartenente ad una specie che mette insieme spiccata intelligenza e forza ferina, le parole del "mostro" sembrano al momento solo oggetto di scherno, ma s'accorgerà con il tempo della profonda veritàà di quella frase (tra l'alto la morte che lo manderà nell'Olimpo avrà tra le sue cause proprio quella Deianira che ora ha difeso con tanto ardore e forza), in un certo senso, sarà colpito nel punto in cui si credeva più difeso e sicuro, ovvero l'amore della sua donna per la quale aveva rischiato tanto, ma forse la passione per le imprese lo portava ad ignorare problematiche "interne".
In sintesi: direi che questa storia è decisamente carina e ben scritta.
PS. Nei dialoghi dei morti di Luciano di Samosata, il cinico Diogene incontra Eracle, o meglio la parte umana (quella divina invece era sull'Olimpo) e si prende argutamente gioco di lui, questo racconto mi ha fatto venire in mente quell'antico testo.

Leggi la risposta dell'autore

Non mi è piaciuto il finale, è un po' "buttato lì". Perchè non aggiungi un capitolo?
Comunque sbaglio o hai delle fantasie su Eracle? :)

Leggi la risposta dell'autore