Mi ha incuriosito trovare così tante storie sui cavalli: allora quella per il concorso non era un esperimento, per te sono delle vere fonti di ispirazione!
Mi ha colpito molto questa, con il suo doppio punto di vista, ma mentre ho apprezzato molto il POV del cavallo, non posso dire lo stesso di quello dell'uomo. Mi è parso troppo, troppo, troppo svilente: certo, i cavalli sono creature nobili e bellissime e anche io ogni tanto ne guardo uno e mi chiedo perchè si lasci montare da certa gente. Ma non penso di essere un insetto o di essere insignificante a suo confronto! Ecco, per "elevare" il cavallo hai abbassato, a mio parere, troppo la caratterizzazone dell'umano; così facendo, però, sempre secondo me, hai l'effetto contrario: se l'uomo fosse stato sì rispettoso e terrorizzato, ma anche sicuro di sè, il cavallo sarebbe parso un dego pari; così viene esaltato non perchè è lui bravo... ma perchè è un po' piatto il compare umano. Spero di essere riuscita a spiegarmi XD Inoltre poi da brava ignorante sul mondo dei maneggi non so come uno terrorizzato dai cavalli ( e quindi fai implicitamente capire che non è che ami starci attorno) frequenti i cavalli stessi e sappia mettere una cavezza: io odio le api e mi tengo ben lontana dalle arnie, per intenderci!
La storia resta comunque ben scritta, sostanzialmente corretta ( se è riflessivo, o meglio, se è in prima persona perchè è il cavallo a sentirlo, nella frase "Sentì lo schiocco dei miei denti perdersi nel vuoto." il verbo è "sentii", , alla prima persona, appunto, non alla terza!) e ben equilibrata. Mi piace la teoria di fondo dei due esseri malfidenti nei confronti delle vicendevoli razze che però riescono a trovare un'intesa e a tessere un'amicizia. Bell'idea anche questa volta, complimenti |
