Terve! |
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Terve !!! |
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Sono arrivata un po’ in ritardo, mi spiace ma non potevo fare a meno di non recensire queste fantastiche drabble!! |
Molto interessante la tesi di fondo, la presenza dei figli nel letto come sistema per non averne altri (decisamente vocianti come anticoncezionali, ma data la situazione Gilbert ha dovuto far buon viso a cattivo gioco), è vero che i problemi sono molti,e non riguardano solo la sfera puramente sentimentale (o se vogliamo ormonale) ma la vita è fatta anche di soddisfazioni non dovute a piaceri come la libertà dalle rate del mutuo o la possibilità di congiungersi carnalmente con la propria compagna, ma anche di livelli più sottili, come quello di poter essere contento di stare stretti a letto per l'arrivo della prole desiderosa di compagnia, ed è un bene che uno come Gilbert, apparentemente così lontando da questo tipo di sensibilità, l'abbia capito, mi sembra che questo capitolo sia la degna chiusura di un percorso che ha accompagnato Gilbert nei vari capitoli, rendendolo un po' meno superbo e un po' più coscienzioso verso gli altri, almeno verso quelli che dice di amare (per gli altri non c'è decisamente spazio...). |
Anche questo capitolo è stato molto divertente, mi pare che tu abbia ben reso la differenza di carattere tra i due protagonisti, davvero carina la battuta finale di Elizaveta che ha smontato con una sola parola il castello di prosopopea che Gibert aveva costruito, ammantandosi di una capacità seduttiva che con tutta probabilità non aveva, o meglio non al punto da poter conquistare al primo colpo una ragazza volitiva ed energica come la magiara, credo inoltre che sia stata la soluzione migliore (oltre che più conveniente allo spirito di questo tipo di composizioni)far essere Elizaveta lapidaria nella sua affermazione, altrimenti le figlie avrebbero sentito un'autentica epopea sugli scontri tra i loro futuri genitori. |
In questo capitolo Gilbert dimostra una chiusura mentale (oltre che una certa mentalità sessista) che certo ci si aspetterebbe in lui, come anche l'orgogliosa affermazione di non essere cambiato, il cuore ed i pensieri son gli stessi, e per Austria oggi come ieri ha solo disprezzo, in questo caso Ungheria forse ha contato effettivamente troppo sulle sue capacità persuasive, forse doveva prevederlo che lui non sopportando Roderich avrebbe opposto il veto ad ogni possibile interazione con lui, fosse solo un semplice rapporto d'affari come potrebbero essere delle innocue lezioni di pianoforte, a meno che lui non pensi che queste potrebbero essere galeotte di un riavvicinamento tra la sua compagna e l'ex fiamma, e a questo suo timore può ben sacrificare l'educazione musicale delle figlie, scelta forse comprensibile, ma assolutamente non condivisibile. |
Questo capitolo mi ha decisamente strappato un sorriso, e non solo per la scelta di dare sempre e comunque la colpa a Roderich qualsiasi cosa avvenga, in un tentativo che sa di arrampicata su specchi insaponati, ma anche per il tragicomico stravolgimento della leggenda secondo la quale il giorno del matrimonio debba essere quello più bello o comunque da ricordare per sempre, su questo secondo punto è difficile che gli sposi possano mai dimenticarsi qualcosa del genere, ma che sia stato bello, credo che nessuno possa dirlo (bisognerebbe conoscere il parere di Roderich, se da una parte lo immagino felice per la dabbenaggine di Gilbert, credo che gli sia dispiaciuto per Elizaveta). |
In effetti il titolo di questo capitolo mi sembra molto adatto a descrivere la situazione, invece di pensare ai problemi di una folta prole (già è difficile gestire un solo bambino, figurarsi tre in una volta) si rimbeccano l'un l'altro, dimostrando a mio avviso poca maturità (per fortuna le dirette interessate non possono ancora capire simili discorsi, e buon per loro, altrimenti si farebbero un'idea dei genitori piuttosto negativa). |
Altro capitolo che m'è paro molto divertente, mi pare una conferma dell'antica massima virgiliana "temo i greci anche quando portano doni", in tal caso invece del cavallo di legno vi sono vari oggetti, dall'aspetto certo meno inquietante, ma non per questo meno pericolosi agli occhi del prussiano, per lui sembrano avere lo stesso ruolo di spia nel loro ménage, e ricordare alla sua metà un aspetto della sua vita precedente, e per eliminare alla radice ogni possibile nostalgia mi sembra piuttosto logica la scelta di un boicottaggio, sia nei confronti delle telefonate (invero ai limiti della maleducazione) che degli oggetti medesimi, che fanno le spese della sua furia anti- Roderich, interessante il comportamento di Elizaveta, che credo riesca a capire cosa passa per la mente di Gilbert limitandosi a un richiamo anche piuttosto blando dato il suo stile. |
In effetti credo si qaunq questione vecchia com eil mondo quella del calo del desiderio dell'uomo (vero o indotto dalla preoccupazione per eventuali conseguenze sui nascituri) durante la gravidanza della propria compagna (che spesso viene interpretata come una sorta di malattia), e credo che questo provochi sincero fastidio e preoccupazione nell'animo della ragazza, si sa che la disperazione è cattiva consigliera, ma rivolgersi a Sadiq credo sia stata un pessima idea, il suo consiglio è stato semplicemente pessimo (d'accordo che si conoscono da lunga data, ma i rapporti non sono stati sempe idilliaci tra i due, viene quindi naturale un forte sospetto sulla natura sostanzialmente fraudolenta di tale consiglio), ciò non toglie che comunque la battuta di Gilbert dimostra una sensibilità degna di un elefante lanciato contro una cristalleria. |