Recensioni per
Ninna Nanna per Voce e Violino
di LivingTheDream

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
20/07/11, ore 23:44

Come promesso mi sono presa del tempo per leggere (: quindi eccomi qua!
ah, premetto che il metodo "carta e penna" è quello che preferisco e quello che, secondo me, rende risultati migliori. 
Tutta la fic è pervasa da un'atmosfera dolce e malinconica, a partire dalla nebbia. Il tema che hai scelto è tenero di per sé, l'infanzia di Watson è qualcosa che mi ha fatto sempre sorridere. Ho immaginato come poteva essere ogni tanto e devo dire che qui ho ritrovato la stessa punta di ricordo amato e sofferente. 
Ah, mi è piaciuta l'immagine iniziale, molto! Erano loro due, che passeggiavano con tranquillità, Holmes con le sue solite chiacchiere e Watson con la consueta voglia di ascoltarlo. Bello **
"La nebbia ci turbinava davanti agli occhi, impedendoci di vedere altro che non fossimo noi stessi" credo che qui ci vada "che non fosse", perchè è riferito ad "altro", ma non vorrei che la tua beta se la prendesse xD 
Io sono una pignola di prima categoria, se mi ci metto correggo anche le virgole ;)
Holmes è lì e un un certo senso prende il posto del suo passato, della dolcezza dei giochi d'infanzia e dell'orrore della guerra. 
Holmes culla il "bambino Watson" con il suo violino, e per quella notte non ci saranno incubi ad infestare il sonno di John Watson. 
*-*
E brava Alex!

Nuovo recensore
20/07/11, ore 17:35

Quando ho visto l'autore, mi son detta: "Questa finisce di sicuro tra i preferiti" e difatti appena finisco qui premo quel sacrosanto bottone *-*
Ametto di non essere una grande commentatrice, anzi, il contrario, ma non potevo non lasciarti due parole xD Amo le tue idee, amo il modo in cui scrivi, amo come i personaggi delle tue fanfic si muovono, come si coccolano e proteggono, e amo anche la tua musica *-*
Un ottimo, ottimo, ottimo lavoro,  ma questo lo sai già e tante persone te lo avranno detto prima di me, per cui mi arrendo alla crudeltà del tempo che mi ha fatta arrivare tardi e mi limito ad inchinarmi ai tuoi piedi xD
Ho adorato tutto, dal momento in cui John si ferma ai riferimenti alla guerra e al gesto magnifico di Sherlock. Il ricordo della mamma di John che lo culla è- aaaaaawwwww! E tu lo rendi in modo magnifico! **
Ho già letto una miriade delle tue storie ed ho intenzione di continuare xD Perciò rassegnati a vedermi in giro, oh maga della penna/tastiera!
I miei saluti, alla prossima **

Nuovo recensore
20/07/11, ore 16:04

Bene. Bene.
Adesso io mi metto qui, ti scrivo una bella recensione, mi prostro ai tuoi piedi, ti giuro amore eterno (non dirlo a Anna) e mi faccio tua sacerdotessa.
Se, magari.
Il punto è che questa storia è così... così piena che mi ha emozionato come poche volte mi era successo per una ff.
E no, ormai non la considero una fanfiction, non è il prodotto di un fan, ma il prodotto del tuo cuore e... oddio, posso giurare di averlo sentito battere. Ho sentito la tua storia battere insieme al mio, di cuore.
Ok, sto scrivendo cacchiate, ma io sono così, più una storia mi colpisce più parto di testa e di conseguenza non scrivo niente di sensato. Ma ci proverò, perchè questa storia merita questo e altro.
1)Il contesto è perfetto, anche loro due che camminano tranquilli, avvolti da quella nebbia tanto cara e tanto familiare... Ecco, tu hai giocato proprio su questo, sulla differenza tra familiare e famigliare, che alla fine con il violino e la ninna nanna si mescolano perfettamente creando L'atmosfera perfetta, quella che serve a Watson per riposare, quella in cui si sente sicuro, quella in cui è amato.
2) Pascoli, oh santo Pascoli, io lo amo con tutto il mio cuore e sono contenta che tu l'abbia inserito qui, è stato un altro colpo al mio povero cuore balbettante. Non dico di più, se no diventa un commento alla sua poesia, e non alla tua (sì, è una poesia pura).
3) Il contesto psicologico. Ti giuro non avevo mai visto trattare questo argomento in modo così delicato e al tempo stesso così forte ed evocativo. Non solo vedevo Watson, ma sentivo la musica, sentivo le emozioni scorrergli negli occhi.
Quando i miei occhi chiari non erano stati ancora macchiati di sangue non mio. In quel momento ho proprio scrutato gli occhi azzurri di Watson, e gli ho visti oscurarsi, come se una macchia si allargasse pian pianino, ed era una macchia di sangue, rossa come il dolore della guerra.
E poi anche il suo viaggiare nel passato, e rimanere paralizzato nel presente, mollare tutto per rivivere quegli istanti di gioia dell'infanzia. Rintanarsi nuovamente, a tanti -troppi- anni di distanza nell'abbraccio di sua madre. Questo Watson insicuro, malinconico, noi che siamo sempre abituati ad immaginarcelo forte, di roccia, in verità ha anche lui i suoi momenti di cedevolezza e questa volta tocca a Holmes -alla sua mano- portarlo lontano da tutto. Tocca a Holmes trovare la medicina giusta per i suoi malanni. E ti dico, seppur con poche descrizioni hai dipinto alla perfezione anche Holmes. Che non parla, non dice niente, non chiede niente, ma osserva e per una buona volta capisce. Holmes che mette da parte tutto, lo prende per mano e lo guida, lo giuda fino alla loro casa e concentra tutto il suo talento in un unico scopo: far star bene Watson, il suo Watson.
E per quanto banale possa sembrare questo pensiero è... perfetto, perfetto.

E basta, non riesco a scrivere, non ci riesco veramente. Insomma come posso descrivere quella meravigliosa sensazione che mi hai fatto provare? Niente, però se mi permetti cito quei pezzi che mi hanno fatto letteralmente perdere la testa.
La musica mi riempì le orecchie, le labbra e le ferite apparentemente chiuse che giacciono sulla mia pelle ancora oggi, facendomi scordare di tutto, tranne che delle due persone più importanti per me: mia madre, che mi aveva donato la vita, e Holmes, che poco a poco me l'aveva restituita.

Quella notte avevo degli angeli a proteggermi – angeli armati solo della loro musica.

Ah, e spero che mi perdonerai, ma in questo caso li vedo amici, proprio perchè li vedo canonici, come se fossero appena usciti dal libro, come se tra gli appunti di Doyle fosse nascosta questa storia impolverata di emozione e amore.
Un'ultima parola.
Preferiti.

Recensore Junior
20/07/11, ore 15:28

E ti chiederai ' e adesso questa che fa qua neh? ' , io che di solito sto rintanata da Layton... bèh, la farò breve.
Io le leggo sempre le tue perle di Sherlock Holmes e non mi chiedere perché non le recensisco - non ne sono in grado.
Sei tu, tu che mi hai catapultata in questo mondo nuovo - nuovo? si, altro orizzonte - perché sì...avanti lo ammetto, prima lo odiavo ma, non so, mi sono messa a leggere libri, ho visto vecchi e nuovi telefilm e sopratutto ho visto il film con jude law innamorandomi di lui e me ne sono perdutamente innamorata, così come ho perso la testa per tutto quello che produci.
Non ti dico quanto mi sei mancata, dopo l'assenza, non avevo più niente di veramente interessante da leggere e adesso, non puoi nemmeno immaginarti come sono felice che tu sia qui, di nuovo qui.
Non è bella, è meravigliosa.  Ma non è quel meraviglioso stonato che si legge e si sente ovunque, è di più, forse anche addiruttura stima o invidia, perché hai idee sempre preziose come tesori.
E' il rapporto di due coinquilini, il filo che li lega e... vabbeh, io non ho le parole, con te non le ho mai.
C'è così tanta dolcezza che mi lacera il cuore, mi rende gli occhi uomini.
Ah oddio, basta, non posso non complimentarmi e fuggire perché ho detto delle cavolate assurde.
Un bacio, Ness.

Recensore Veterano
20/07/11, ore 14:58

E' molto bella, davvero.
Così tenera e intima e oltretutto è molto dolce. Ho sempre amato le storie che raccontano della vita dei due coinquilini prima che si incontrassero, l'infanzia, l'adolescenza, la guerra... anch'io sto scrivendo Untold Story e tratta proprio di quello perciò capirai come questa tua storia mi sia piaciuta.
La parte che più ho apprezzato è proprio quella in cui Watson si lascia trasportare dalla musica e ricorda la sua infanzia con il fratello, la madre gentile e premurosa che gli cantava quella stessa canzone e la guerra...
''..Quando tutto era più semplice, e la guerra era solo un gioco in cui vinceva sempre il fratello maggiore, e poi non si rimetteva in ordine la camera. Quando se ti facevi male non eri costretto a trascinarti in trincea ed a medicarti da solo, ma arrivava la mamma che con un bacio sistemava tutto.

Quando i miei occhi chiari non erano stati ancora macchiati di sangue non mio'' ho amato questa parte perchè rappresenta esattamente Watson. Che cosa stupida da dire, ma in poche righe sei riuscita a far sentire la malinconia che Watson prova al ricordo della sua famiglia e a far rivivere anche i dolori della guerra.
E poi che dire di questa? ''...tranne che delle due persone più importanti per me: mia madre, che mi aveva donato la vita, e Holmes, che poco a poco me l'aveva restituita'' meravigliosa frase. Holmes gli ha ridato la vita. è una cosa bellissima: sottolinea il dolore della guerra e quanto questo abbia segnato il dottore, e Holmes che adesso è la persona più importante per lui.

Questa va dritta fra le preferite.
Complimenti Holmes, è davvero bella!!
(Recensione modificata il 20/07/2011 - 02:59 pm)