Straziante. Strazianti. Questi ultimi tre capitoli che ho da recensire.
Questo è il capitolo che mi è piaciuto di più, sappilo.
Mi è piaciuto di più per quella strana concezione che ho della bellezza, di una bellezza che fa male, fa piangere. Che ti appanna la vista e ti offusca la mente. Il groppo in gola. Tutto di una bellezza... straziante.
Ti ringrazio, perché sono un'ingrata, quindi in qualche modo devo riparare.
E tutto questo dolore, io lo so, Matthew l'avrebbe preso come l'hai descritto tu.
E lo so non perché stia guardando tutto dall'alto, o dal basso, della mia conoscenza (nonostante il lettore abbia sempre ragione, si intende), ma lo so perché dispongo del quaderno delle citazioni, darling.
"To have your heart in pieces while every other aspect of your life couldn't go better is a traumatic experience. In apparance, life is fine. But as you put your day in focus, everythings turn grey. What happened made me relise that complete, absolute happiness doesn't exist." Matthew Bellamy.
Il contesto non era lo stesso, quindi figuriamoci come possa sentirsi in una situazione simile a quella da te descritta. Ma leggendo mi è venuta in mente, e te l'ho piazzata qui, così come l'ho trovata.
Stanotte pensavo, assieme all'insonnia, che se mai avessi avuto una chitarra, l'avrei chiamata Marilyn. Poi mi è venuta in mente Marilyn Manson (tu sai bene di chi parlo), e mi sono messa a ridere come una scema.
Non c'entrava nulla, ma.
Un piccolissimo appunto di poco conto, che magari potrebbe servirti, chissà.
Trovo che Chris sia perfetto, Matthew spiaccicato, ma Dom un po', non so... in ombra. (?)
Non è una critica, ti spiego. Allora, è ovvio che tu stia concentrando la storia su Matt, ed è anche ovvio che Dom non possa "intromettersi" troppo nel dolore del suo migliore amico, perché anch'io, da migliore amica, non saprei che fare/che dire/etc., ma penso che manchi una sua reazione, manchi qualcosa dal suo punto di vista.
E, ripeto, non è una critica, perché è perfetto il modo in cui hai saputo cogliere il dolore di Matt, ma la mia curiosità mi spinge a volerne sapere di più, di tutti quei poveracci che non sanno cosa dirgli e come prenderlo.
Come trattare il suo dolore.
La finisco di dilungarmi, che è pronta la pappa.
Che se piangi ti si arrugginiscono le guance.
Tante affettuosità e carinerie.
Tua Annie. |