Eccomi qui a leggere la tua meravigliosa storia dopo due massacranti ore di matematica. Capirai che per me ora essa appare come una stella del vespro alla fine di un lungo tunnel di oscurità, zampe di gallina(Quelle dei problemi..brrr!), e funzioni.
Da dove comnciare?
Davvero meravigliosa come storia. Non lo dico perchè sono tua amica, ma perchè lo è davvero. Sono fin troppo imbranata per non dire quello che penso.
Allora, ti dirò che all'inizio credevo fosse la solita storia di un ragazzo cinico, freddo e asociale, che odia il mondo e che apparentemente il mondo odia.
Scritta da te sarebbe risultata comunque bella (sai quanto adori il tuo modo di combinare le parole), ma il finale è stato così inaspettato... Ha aggiunto veramente mille punti a quelli che già valeva la storia di per sè.
La figura del vecchio immaginario è calzante. La prima cosa che mi è venuta in mente è stata quella del ricordo inconscio di un nonno, ritornato alla mente del ragazzo.
Poi però mi è balenata in mente un'altra interpretazione. E' come se Alessandro si fosse reso conto che tutta la sua vita stava passandogli addosso, senza che nemmeno lui se ne rendesse conto. Senza ch il mondo se ne rendesse conto. E quindi lui si ritrova nella sua stessa mente come un vecchio solo, che ha cambiato idea troppo tardi, quando ogni occasione è passata. Quasi come una profezia o premonizione autoavverata.
Ma forse sono tutte mie lucubrazioni mentali, e la soluzione più semplice è quella migliore.
Senza contare le gustose citazioni culinarie.
Era una buona forchetta il nostro Ale-e-basta.
A parte il titolo, che non mi entusiasma moltissimo, (Prova a chiamarlo W LA PIADINA,XD)il resto è tutto perfetto.
Spero che sia tu a vincere, perchè sono certa che ti sei impegnata oltre ogni limite massimo, sotto l'ombrellone e non. Secondo il mio modesto parere il tuo talento è superato solo dalla tua fantasia smisurata. I tuoi personaggi non sono eroi perfetti e mitologici, ma persone comuni, con le loro debolezze e i loro traumi, ma con la voglia di rifarsi e riprendersi ciò che la vita aveva loro tolto. Con tutti i mezzi, e a qualsiasi costo.
Un lettore esterno ora potrebbe commentare "E' una cosa comune! Tutti riuscirebbero a fare una cosa del genere". Ma io li sfido a leggere le tue storie... Non è facile da spiegare. Parli direttamente alle persone, come se fossi loro di fronte, e gli spiegassi la realtà con mille occhi diversi.
"Come è facile scrivere difficile, e come è difficile scrivere facile!" E tu ci riesce in modo eccezionale. Per quanto io detesti Libero Bovio (quello che ha detto la frase "La donna che scrive mi dà, quasi sempre, lo stesso fastidio dell'uomo che cucina." p.s. questa frase, a onor del vero, è tratta da un libro, e spero che sia frutto solo di un suo personaggio, e non sua...)Questa volta ha ragione.
Ma la tua bravura non si limita a questo. Sarebbe una visione piuttosto orba se si dicesse che tu fai solo questo. O quanto meno un giudizio ingeneroso.
Infatti tu cerchi sempre di mandare un messaggio giusto. O quanto meno di far riflettere. Questo traspare molto dai tuoi scritti. le tue parole comunicano anche la voglia che tu hai di dirlo. Il tuo desiderio, e la tua speranza di non raccontare una storia vuota e senza sfondo, per quanto essa possa essere bella ed articolata.
Spero di averti fatto capire ciò che intendevo. Davvero, non ho letto molte delle altre storie, ma la tua mi è talmente cara che non credo che nessun altra mi sarebbe vicina quanto lei.
Finisco questa eterna recensione con una frase, che per me rappresenta moltissimo il tuo modo di scrivere.
"Non si scrive perché si ha qualcosa da dire ma perché si ha voglia di dire qualcosa."
Ancora una valanga di complimenti.
Baci
Le Faucon D'Argent, la tua Erica |