Come anche quella sulla violenza domestica, anche questa storia che di per se è molto semplice secondo me guadagna punti per la semplicità.
È lo specchio di una situazione fin troppo comune, vista da chi la vive in negativo.
Belle le descrizioni, e mi piace come in poche righe sia riuscita a delineare comunque tutta una situazione.
A livello grammaticale è più che buona, nel senso, ha solo qualche ripetizione ogni tanto, non sono cose che rallentano o rovinano la lettura.
Il finale è aperto, forse un po' troppo, tanto da sembrare quasi che non sia un finale, ma un semplice punto da cui poi si ritornerà ad una situazione identica all'inizio della storia, ancora.
Anche questo, che può sembrare una pecca, secondo me contribuisce a rendere il tutto più particolare.
Personalmente la interpreto come la nascita dell'idea di cambiare il tutto, e che quindi si focalizza più sulla nascita, anche se lenta e dubbia, del pensiero, che sull'attuare vero e proprio.
Questo, comunque è solo il mio parere.
In definitiva mi piace, non penso di avere altro da aggiungere.
Continua così. |