Recensioni per
The Outsider on Vocals
di Icegirl46

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/10/12, ore 19:32

Ehm ehm..saaaaalve. Stavo girando per le fanfiction su cantanti e gruppi musicali e la domanda che mi sono subito posta è stata...come diamine è possibile che io non mi sia mai accorta del fandom sui Pearl Jam? Probabilmente perchè non ho mai pensato che qualcuno potesse descrivere una roba assurda come la voce di Eddie o del suo rapporto così dannatamente intimo con la sua musica. Oggi però mi andava..ascoltavo un cd allo stereo e mi sono sentita ispirata e ho fatto decisamente la scelta giusta. Sto seduta in cucina che asptto che si scaldi la cera per la ceretta e ho su All the right reason che mi fomenta in maniera epica e sto tentando di scriverti questa recensione da più o meno mezzora, ovvero da quando ho finito di leggere questo splendore.
Sei stata così minuziosamente attenta ad ogni singolo dettaglio come se non potessi lasciarti sfuggire nulla di fondamentale, come se la loro nascita fosse qualcosa di epocale e troppo importante da poter essere raccontato come un semplice fatto di cronaca, come spesso accade nel Rolling Stone.
Mio padre mi ha fatto conoscere i Pearl insieme a un innumerevole gruppo di musicisti che seguiva da giovane, come fosse un insegnamento di vita, come se l'unica cosa che contasse davvero fosse avere sempre dietro qualche cd( che a quei tempi erano vinili o lp chiamali come ti riesce meglio) e ascoltare quella traccia, quella fondamentale, che ti cambia la giornata. Papà era il tipo che mi svegliava la mattina con l'album dei Supertramp divorato dallo stereo, da sempre in fissa con i Beatle ci scherzava molto su. Ma i Pearl..da piccola mi piacevano ma ero attratta più dalle musicalità vivaci e poco impegnate dei Beatles, crescendo poi mi sono avvicinata a un pò tutto il resto.
E i Pearl Jam, ho sempre pensato che fosse impossibile descrivere quella voce e quella musicalità, Alive è sempre stata troppo da potere essere raccontata. L'ho amata in tutte le salse e l'ho ascoltata decine di volte mentre tornavo a casa in metropolitana, era dannatamente utile quando, dopo una giornata passata dentro un set o davanti ad una bacinella di acidi, uscivi da scuola stremato e l'unica cosa che volevi era tornare a casa senza dover sentire nessuno, senza dover rispondere alle domande di nessuno, correre a prendere la metro poi il treno e poi finalmente a casa con le uniche persone con cui vorresti davvero passare la serata. Mi mettevo le cuffie e il mondo spariva nonostante continuassi a guardarlo davanti agli occhi.
Insomma la musica è questo. Ha la capacità di tirarti fuori dal nulla un mondo che non ti aspettavi qualcosa che sovrasta il resto e isola ogni sensazione rendendole..speciali.
Ed Alive amplifica ogni sensazione e ti porta a livelli epici di puro piacere.
Eddie, io adoro quell'uomo. La sua grinta, la passione che esce dalle sue corde e ti porta via stile onda anomala. Nel primo capitolo di una storia che sto scrivendo la voce di Eddie era da osservare e non da ascoltare, non c'entra niente con i Pearl ma ho ragione o no? Sembra quasi materiale, come se potessi davvero sentirle e toccarle le note, è graffiante come un urlo.
Insomma, è dannatamente realistico quello che hai scritto e non perchè è tutto preso da fatti veri e non inventati e non perchè ti sei documentata fino allo sfinimento, è realistico perchè lo senti, senti i pensieri di Eddie, senti le sue paure, i suoi dubbi e la consapevolezza che si sta facendo qualcosa che cambierà le loro vite, le cambierà per davvero e profondamente. Anche se non sono persona che amano la fame, anzi, sanno che quel qualcosa sarà qualcosa di grandioso. Se non per gli altri almeno per loro che sono coinvolti fino al midollo in ciò che Eddie scrive e in ciò che canta (o grida decidi tu!)
Fantastico.
Tanti complimenti e tante coccole.
Lis

Recensore Master
08/03/12, ore 09:52

Dunque, per capire bene e soprattutto entrare nell'atmosfera mi sono andata a guardare il video ufficiale di Alive, in realtà le riprese in bianco e nero di un concerto: mi ha colpito il contrasto tra il ritmo graffiante, i gesti trasgressivi, il look trasandato e, dall'altra parte, l'aria ispirata, quasi sognante che aveva il cantante, come se fosse così trascinato da ciò che stava facendo da estraniarsi dal contesto che aveva intorno. La tua fic (in realtà forse si dovrebbe dire "docu-fic", perchè ha anche un'impronta in qualche maniera documentaristica degli albori del gruppo), nella sua cronistoria precisa degli eventi, rende tuttavia anche le emozioni del protagonista, dà conto del passaggio da "uomo qualunque" a "mito" generazionale, descrive la sensazione che la sua vita sia ad una svolta. Quell'esaltazione che ti possiede quando hai la consapevolezza, non razionale ma molto profonda, di stare facendo qulcosa che resterà. E che ti fa sentire un tutt'uno (magari solo per poco, ma che importa?) on coloro che dividono questa esperienza con te. Spero di avere colto, almeno in parte, lo spirito di ciò che volevi trasmettere al lettore.

Nuovo recensore
26/11/11, ore 18:44

Quanto è bello questo racconto! Amo i Pearl Jam e le emozioni che mettono in musica. Ripercorre la loro nascita è stato bellissimo. La storia è così anch'io sapevo che era andata così e entrare nella testa dei membri coinvolti ha fatto uscire le emozioni che hanno provato davvero forse all'epoca. Un bellissimo tuffo nel passato e se ripenso a Alive mi viene da svenire ogni volta che sento l'assolo. Tanta roba. Complimenti!

Recensore Junior
11/09/11, ore 16:26

Owww. *-*
Complimenti, con questa fic hai superato te stessa. Sei riuscita a creare una storia che viaggia nel tempo, una di quelle che ti fa viaggiare nei ricordi altrui come se fossero i tuoi. Wow. E' una cosa difficilissima da scrivere, e continuo a pensare che tu abbia troppo talento per essere solo una scrittrice 'nuova'. Spero davvero che ti vengano altre idee, perché le tue storie sono meravigliose. I PJ sarebbero fieri di te, se potessero leggerne anche una. Brava, brava, brava.
xoxo

Recensore Junior
25/08/11, ore 12:33

Ok, premettendo che non siamo esattamente informatissime sulla band, e quindi non conosciamo molto bene i personaggi e gli avvenimenti da te raccontati, la storia ci ha colpto molto. Hai descritto in modo intenso e incredibilmente realistico i pensieri e i ricordi di Eddie, tanto che si poteva visualizzare con nitidezza le scene nella propria mente. Complimenti, come sempre sei stata davvero  bravissima! Baci,
Amy e Clau

Recensore Veterano
23/08/11, ore 22:19

Ti dirò che prima di commentare questa tua storia mi sono andata a leggere su wikipedia la stroria di Eddie Vedder, non conosco i Pearl Jam, lo ammetto, so alcune loor canzoni,mi piace da morire la voce di Eddie ma non posso dire di essere una loro fan, anche se il loro disco Ten l'ho divorato più volte e sopratutto Release ha per me un significato molto particolare, triste ma ha pur sempre un significato per me, ma non starò qui a rompere sulle mie paranoie.
Che dire della storia in se, hai preso la storia dei primissimi giorni dei PJ soffermandoti soprattutto sulle sensazioni che prova Eddie all'avvicinarsi ai suoi compagni e al loro primo concerto, possiamo dire che hai messo in "poesia" la genesi dei pearl jam...
Bravissima.
Mi piace molto come hai buttato giu questa storia, immagino sia molto importante per te visto il tuo smisurato amore per questo gruppo.
Un abbraccio