Pairing
Avevi una bella gatta da pelare, cara Sammy. Ti è toccata in sorte una coppia predefinita forse tra le più difficili. C’erano due difficoltà da superare, a mio avviso. La prima è che, dovendo descrivere una scena rossa, si trattava prima di tutto di renderla possibile dando un corpo fisico al Signore dei Nazgul, che sappiamo essere il comandante degli Spettri al servizio di Sauron. La seconda, rendere plausibile l’unione tra una creatura di luce come la Mezz’Elfa Arwen e un’incarnazione del Male più oscuro. La seconda parte ti è riuscita alla perfezione: hai reso poetico e perfetto il loro incontro creando una cornice affascinante prima di tutto e poi giocando sull’archetipo dell’attrazione degli opposti. Sulla prima parte, invece, ci lasci con un dubbio sulla modalità dell’incarnazione di lui. Sarebbe bastato poco per rendere perfetto il passaggio logico; tu accenni in modo un po’ superficiale al fatto che il re di Angmar si è trasformato in un umano, ma una spiegazione -anche breve- in più avrebbe convinto maggiormente il lettore aumentandone il coinvolgimento. Che ne so, avrebbe potuto essere “Qualcosa nel corpo che aveva rubato alla sua ultima vittima, il cavaliere Pinco Pallino di Un Luogo Lontano, si risvegliò.”
A parte questo “buco”, il resto a mio parere funziona molto bene.
Grammatica
Ci sono alcuni errori da segnalare, purtroppo. Te li elenco con qualche esempio:
· Concordanza dei tempi verbali:
Aveva sempre cercato potere e gloria, ma quando li aveva finalmente afferrati, comprese che erano solo un'effimera illusione, perché il potere l'aveva reso schiavo:
Invece che “comprese”, “aveva compreso”
· Coerenza tra verbi che esprimono azioni continuative e quanto segue
Man mano che proseguì,
“Man mano” è una forma avverbiale che restituisce l’idea di una progressione, di un’azione continuativa, mentre “proseguì” è un’azione puntuale. Accostarli non è logico e in più “stride” all’orecchio. Avresti dovuto scrivere “Man mano che proseguiva”.
· Indicativi al posto di congiuntivi:
Sorrise il Signore di Angmar e risalì lento, nonostante il desiderio e l'eccitazione pulsavano
Doveva essere “pulsassero”.
· Errori di punteggiatura, ad esempio separare il soggetto dal verbo con la virgola:
In quegli occhi, Arwen, vide profili taglienti e appuntiti,
Dovrebbe essere semplicemente “In quegli occhi, Arwen vide profili taglienti e appuntiti”. Io avrei tolto anche la virgola tra “occhi” e “Arwen”, ma quello non è un errore, è una questione di gusti.
IC e/o Caratterizzazione dei personaggi
Sei stata brava. La caratterizzazione in sé e per sé non era una grossa difficoltà, in quanto Tolkien non approfondisce caratteri e passioni di queste due figure (io mi riferisco sempre ai libri, non ai film dove Arwen spicca di più) lasciando quindi parecchio spazio alla fantasia di chi legge o scrive di loro. Tu però li hai connotati a sufficienza ai fini della storia, in modo da trasformare i due protagonisti della scena in simboli dei principi opposti; nel simbolo del Tao, Arwen è la parte bianca e il Signore dei Morgul la parte nera, e la loro attrazione nasce dal punto bianco nel nero e dal punto nero nel bianco. Questo è un aspetto della tua storia che mi è piaciuto molto. I gesti di entrambi rispecchiano perfettamente la loro essenza; ho amato molto l’enfasi che poni sul “Grazie” di Arwen quando lui le lascia la gola e il suo candore espresso dalla mancanza di paura. Si tratta di un perdono: un dono che eccede, letteralmente, perché normalmente uno che ti permette di respirare dopo che ti ha quasi strozzato dovrebbe scusarsi lui, non essere ringraziato. E’ un gesto che esprime accettazione per lui, molto tenero, e la compassione che è uno dei tratti che connotano il personaggio di Arwen, uno dei pochi che conosciamo. Caratterizzante di lei è anche l’ultimo appello che lancia prima che lui scompaia, ancora un eccesso di amore e di speranza nei confronti di una creatura ormai perduta.
Permettimi un commento più da lettrice bimbaminkiosa che da giudice: MA QUANTO L’HAI FATTO FIGO QUESTO CAPITANO DI SAURON? MAMMA MIA! Mi sono vista davanti agli occhi la foresta che si apriva sullo specchio d’acqua e sulla cascata, ho sentito il rombo dell’acqua e la sua forza elementale -anche quel passaggio mi è piaciuto molto- e ho cominciato a sbavare alla vista della schiena muscolosa e della pelle scura e dei lunghi capelli neri sulle spalle del guerriero. Disgraziata! Tutta la mia comprensione per la debolezza di Arwen…
Sfruttamento del tema proposto
Direi che ci siamo proprio; questa Prima Volta è resa ancora più struggente dal fatto che sarà anche l’unica.
Trama e Stile
Ho adorato innanzitutto le tue descrizioni; mi hai fatto rivivere qualcosa che conosco molto bene, la magia di un paesaggio verdeggiante e in particolare della luce verde di una foresta; in più mi è arrivata in pieno la magia della Terra di Mezzo:
Aveva attraversato pianure verdeggianti, boschi, foreste rigogliose e fertili colline; aveva incontrato uomini, Hobbit ed Elfi ed ognuno di loro l'aveva accompagnata per una parte del tragitto, garantendole protezione e compagnia.
le piante parevano immense navate e la luce del sole filtrava tra le fronde degli alberi, come se fossero magiche vetrate, illuminando come spilli lucenti il sottobosco. Ogni erba poteva essere una medicina, ogni frutto un cibo, ogni anfratto di roccia, cavità di corteccia o gobba del terreno la tana di un animale e ogni radice una cura.
Ci sono vari passaggi in cui utilizzi le parole in modo musicale e poetico, adatto all’evocazione di un reame incantato e di due personaggi più che umani.
Distese di Vespro infinito e luminoso si scontrarono con montagne di roccia avvolte dall'oscura nebbia. In quegli occhi, Arwenvide profili taglienti e appuntiti, creste di odio e versanti scoscesi di malvagità, ma anche passi e valichi nascosti.
· Uso “stilistico” della punteggiatura: qui invece potresti migliorare molto il tuo stile. La punteggiatura significa anche gestione della musica e delle pause, esattamente come se invece delle parole tu avessi davanti uno spartito. Una pausa in più o in meno può cambiare l’atmosfera e agire in modo radicalmente diverso su chi ti legge. Ti faccio un esempio pratico, credo che renda più di mille parole:
Versione originale:
Lo guardò scomparire nella boscaglia e fece un ultimo tentativo, richiamò a sé l'essenza della natura e con l'aura inviò un messaggio al Cavaliere, nella speranza che udisse le sue parole e le ascoltasse: “Im Arwen. Telin le thaed. Lasto beth nîn, tolo dan nan galad” (***)
Non ricevette nessuna risposta, attese finché non percepì più la sua presenza, chiamò Asfaloth e decise di riprendere il cammino verso Gran Burrone.
Versione con punteggiatura modificata:
Lo guardò scomparire nella boscaglia.
Fece un ultimo tentativo: richiamò a sé l'essenza della natura e con l'aura inviò un messaggio al Cavaliere, nella speranza che udisse le sue parole e le ascoltasse.
“Im Arwen. Telin le thaed. Lasto beth nîn, tolo dan nan galad…”
Non ricevette nessuna risposta.
Attese finché non percepì più la sua presenza; poi chiamò Asfaloth e decise di riprendere il cammino, verso Gran Burrone.
· Gestione del punto di vista: a tratti confusa. Dovresti fare più attenzione a rendere chiaro a chi ti legge chi sta dicendo cosa, tenendo conto che il lettore tende ad attribuire l’azione all’ultimo soggetto che ha letto, che gli è stato suggerito. Questa può essere uno scoglio in una scena rossa, dove i protagonisti sono necessariamente due e chi scrive ha il desiderio di esprimere, come in questo caso, le sensazioni di entrambi. Gli errori nella gestione del punto di vista lasciano il lettore confuso e gli impediscono di essere pienamente coinvolto nel momento. Anche qui, ti lascio un esempio in cui ho evidenziato i salti da un soggetto all’altro:
Versione originale:
Il Cavaliere sospirò grave, quando con la mano sfiorò il sesso rigido e lo accarezzò.
Lasciò i seni e riaffondò sulla sua bocca, con la mano seguì la linea del bacino, scese sulla coscia e si spostò, accarezzandola, fino al suo interno, risalì e le sue dita iniziarono a sfiorare l'ultima parte di tessuto che le era rimasto indosso. Sentì la sua eccitazione e il suo calore, il suo respiro si fece più veloce e quando iniziò a toccare con più avidità, spostando il tessuto, sospirò anche lui.
Il Cavaliere LUI sospirò grave, quando con la mano LEI sfiorò il sesso rigido e lo accarezzò.
LUI Lasciò i seni e riaffondò sulla sua bocca, con la mano seguì la linea del bacino, scese sulla coscia e si spostò, accarezzandola, fino al suo interno, risalì e le sue dita iniziarono a sfiorare l'ultima parte di tessuto che le era rimasto indosso. Sentì la sua eccitazione CHI? e il suo calore, il suo respiro DI CHI? si fece più veloce e quando iniziò a toccare con più avidità, spostando il tessuto, sospirò anche lui.
· Infodump: tendenza allo spiegone. Non è grave ma c’è. Non avere fretta -e spesso nemmeno la necessità- di spiegare tutto, la spiegazione annulla la magia. C’è un pezzo che io avrei almeno spostato in fondo se non addirittura eliminato:
La loro diversità era talmente forte che la loro attrazione non poteva essere inferiore.
Erano mondi diversi, poli opposti, buio e luce, bianco e nero, terra e cielo, oro e pece, ed era proprio il loro divario ad attrarli indissolubilmente. E E’ quando due mondi distanti, seppur vicini, che coesistono da sempre, si attraggono che accade l'inevitabile: Supernova.
· Ci tengo a sottolineare che hai reso perfettamente la magia del Signore degli Anelli. Nonostante alcuni errori che mi hanno disturbata, la narrazione scorre, le immagini richiamano poesia e magia, elementi della natura, forze primordiali e sensualità. Sei riuscita a farmi “vedere” molto bene i due splendidi protagonisti.
Gradimento personale
Mi è piaciuta moltissimo. Quando un pezzo mi piace così tanto, mi viene il nervoso se ci trovi degli errori. Ti consiglio di studiare -come farò io, visto che mi scoccio a dover ripassare tutto ad ogni contest! XD - una volta per tutte l’uso della punteggiatura e di tenerti magari vicino un riassunto schematico delle regole principali quando scrivi.
Ho apprezzato in modo particolare il lavoro svolto per rendere coerente all’Universo di Tolkien l’incontro tra i due personaggi, con la corretta collocazione temporale dell’incontro di Arwen con il Signore dei Nazgul. Questo significa essere capaci di “stare al gioco”, una qualità indispensabile ad uno scrittore per essere convincente con chi lo legge. Crederci, e coinvolgere il lettore con la propria convinzione.
Lasciati dire un “Brava!” col cuore. |