Owwww ç_ç

*Si asciuga lacrimuccia*

Era da un po' che non bazzicavo in questa sezione, e me ne sono amaramente pentita.
Mi ero ormai arresa all'idea che nessuno scrivesse più qualcosa sul Master, e invece...

E' bellissima e malinconica, esattamente come il personaggio stesso. E' un personaggio che sotto gli strati dell'odio si porta dietro una profonda tristezza, e qui è così evidente...
E' difficile cogliere tutte le sfumature del suo carattere, ma tu ci sei riuscita alla perfezione, rendendolo al contempo pazzo,crudele, malinconico e miserabile.

Brava e ti ringrazio di questo omaggio al mio personaggio preferito.

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Ciao!
Innanzi tutto chiedo umilmente perdono per il ritardo! Problemi con la linea >.>
E poi, che dire? Ormai lo sai che adoro le tue storie!
Questa poi, è fantastica!
Ho sempre pensato che il master sia uno dei personaggi migliori di doctor who. E' folle ma, a modo suo ci tiene al Dottore.
Questo loro rapporto di odio/amore l'ho sempre amato.
E' fantastica l'idea di loro due che si sfidano per un'intera vita ( e, insomma, qui parliamo di una vita da signore del tempo, quindi la durata è un pò diversa dalla nostra) e proprio alla fine capiscono di essere legati da una profonda amicizia.
Perché, si sa, i rivali sono i nostri migliori amici.
Ormai sappiamo che lui è pazzo e tu hai descritto benissimo come si sente abbandonato da tutti, perfino dai tamburi che lo avevano seguito per tutta la vita!
Solo un pensiero riesce a farlo essere felice: che ha di nuovo battuto il dottore.
Insomma...è adorabile! Scritta benissimo, come al solito , e completamente IC.
Complimenti!
Harete imasu

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Mi é piaciuta tantissimo questa introspezione del Master appena prima della sua fine. Ormai é un uomo pazzo, l'ombra di ciò che é stato. Persino i tamburi lo hanno abbandonato.
Il tuo Master é così vero da far male, é così reale che si riesce a sentire il suo dolore, sia fisico che mentale. Ma lui é anche pazzo e crudele. Sa perfettamente che il Dottore gli deve la vita e gode nel sapere di essere il suo incubo personale, che mai lo abbandonerà. Forse é proprio questa consapevolezza che gli permette di andare avanti mentre fuori da quella prigione Gallifrey brucia. Si sente il desiderio del Master di essere lì fuori per poter godere del dolore di altri, della distruzione. Invece é costretto a rimane immobile, legato da catene che non é in grado di spezzare.
é un uomo sconfitto, ma ha indubbiamente vinto. Mi piace l'ultima frase, é esattamente la fine che pensavo per il Master.
Ti faccio i miei complimenti per l'ottima storia, hai saputo gestire perfettamente il Master nei suoi ultimi istanti di vita. Hai dato uno spaccato nuovo sulla guerra, vista dagli occhi di un prigioniero ormai pazzo.
Davvero molto bella!
Un bacione

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